lL PERSONAGGIO DEL GIORNO: BIAGIO PROIETTI
13 Gennaio 2015LO SCENEGGIATO DEL GIORNO : IL MARESCIALLO ROCCA
16 Gennaio 2015Humphrey DeForest Bogart, detto Bogey, era nato a New York il giorno di Natale del 1899 ed è morto il 14 gennaio 1957 a Westwood. Era stato prota-
gonista di indimenticabili film noir e aveva dato anche il volto a due grandissime figure dell’hard-boiled. Philip Marlowe di Raymond Chandler e Sam
Spade di Dashiell Hammet. Aveva infatti interpretato nel 1941 quest’ultimo personaggio in Il mistero del falco mentre nel 1946 era stato Marlowe ne
Il grande sonno.
Secondo l’American Film Institute è stato il più grande attore cinematografico di tutti i tempi. In verità la carriera di Bogart era iniziata in teatro dove
lavorò in tantissime produzioni negli anni ’30. Il cinema si accorge di lui affidandogli il ruolo del pericoloso bandito Duke Mantee che già aveva portato
al successo a Broadway ne La Foresta pietrificata e sarà un gran successo anche se poi la Warner Bros lo impiegherà sempre in ruoli di gangster, e lui
finisce per comportarsi da duro anche nella vita reale. Questo, oltre che la turbolenta vita sentimentale, gli procureranno qualche noi nella rigida
società hollywoodiana . Comunque lui continua a lavorare con grossa continuità ma sarà un film di Raoul Walsh, Una pallottola per Roy, girato nel 1941
gli procurerà un grande successo di critica e di pubblico nel ruolo di un gangster coraggioso e generoso. Roy Earle.
Sempre nel 1941 diretto da quel John Huston di cui sarà grandissimo amico Bogart ottiene un altro notevole successo con Il mistero del falco, creando
un Sam Spade in dimenticabile con l’impermeabile chiaro, il cappello floscio a larghe tese e quel particolare sorriso a labbre strette.
Poi parteciperà a quello che si rivelerà un film cult Casablanca, per poi interpretare Acque del Sud che farà iniziare il legame con la giovane protagonista
del film, Lauren Bacall allora 19nne (19449.Un anno dopo i due si sposeranno e faranno inseme un altro grande classico del noir, Il grande sonno
Sempre con Huston girerà nel 1948 Il Tesoro della Sierra Madre e La regina d’Africa che gli farà conquistare l’Oscar. Ancora film di successo saranno
Non siamo Angeli, Sabrina, sino a un altro grosso exploit interpretativo con L’ammutinamento del Caine. Con Ore disperate(1955) torna dopo tanti
anni a interpretare il ruolo di uno spietato gangster, Poi un male incurabile lo porterà ben presto alla morte.*
Humphrey Bogart resta uno dei grandi miti di Hollywood, ricordato in tutto il mondo, per le qualità dei suoi personaggi, tutti leali e generosi, imsomma
una sorta di eroe romantico.
FAYE DUNAWAY: Nata negli Stati Uniti il 14 gennaio1941ha vinto l’Oscar per la migliore interpretazione femminile con Quinto Potere. Anche lei esordisce
in teatro, poi passa al cinema dove divenne famosa per l’interptretazione di Gangster Story diretto da Arthur Penn insieme a Warren Beatty. E’la storia di
una coppia criminale che mise a soqquadro gli Stati Uniti nei primi anni Trenta.
Altro film importante in questo filone drammatico-ironico sarà Il Caso Tom Crown girato con Steve McQueen, mentre un altro grosso successo sarà Chinatown
di Roman Polanski. La carriera delle Dunaway sarà molto lunga, con alti e bassi, si è dedicata anche alla televisione partecipando a alcuni episodi delle
serie Il tenente Colombo e CSI-Scena del crimine.
GIORGIA MOLL: è un’attrice nata a Roma il 14 gennaio 1938, cantante, nota anche per molti caroselli televisivi. Ha recitato in vari film senza particolare
risalto, comunque una presenza costante specie tra gli anni cinquanta e settanta. L’abbiamo voluta ricordare per aver interpretato un film di Damiano
Damiani, Il rossetto (1960), dove era la fidanzata segreta di Gino, un rappresentante di commercio di cui si è innamorata una ragazzina di 13 anni che cerca
di farsi notare da lui. E le riuscirà quando lo ferma per dirgli che l’ha visto uscire da una casa dove è stata assassinata una donna. Da questo momento il
suo atteggiamento verso la ragazzina cambia e le fa promettere di non dire a nessuno di averlo visto uscire dalla casa del delitto. La polizia indaga e in questo
ottimo giallo diretto da Damiani la particolarità è che il commissario di polizia veniva interpretato da Pietro Germi.
ADALBERTO MARIA MERLI: nato a Roma il 14 gennaio 1038, attore, doppiatore, regista. Attore con buoni risultati in teatro dove ha lavorato con Luchino
Visconti in Egmont e con Giorgio De Lullo in Metti una sera a cena, molto attivo anche in televisione, molti i film interpretati, volendoci limitare al campo
del poliziesco, ricordiamo Processo per direttissima di Lucio De Caro dove è un p0liziotto, Il poliziotto della brigata criminale (1975)di Henri Verneuil dove
Jean Paul Belmondo è un commissario e Merli un assassino seriale, Le gang di Jacques Deray con Alain Delon, Cento giorni a Palermo di Giuseppe Ferrara
di Giuseppe Ferrara ( 1983)dove fa un mafioso e ancora di Ferrara Segreto di stato (1995).
WILLIAM BENDIX: è stato un attore di cinema, radio e televisione nato il 14n gennaio 19o6 e morto il 14 dicembre 1964. Un fisico massiccio e i lineamenti
irregolari lo hanno portato a una carriera di attore non protagonista, una ” spalla” di lusso, spesso impiegato in ruoli di ” duro”, ma la sua carriera spaziò in
ogni genere di film dalle commedie brillanti ai film di guerra. Era particolarmente indicato per i film noir, con Alan Ladd e Veronica Lake interpretò La chiave
di vetro (1942) e La dalia azzurra ( 1946). Lo ricordiamo nel ruolo di un poliziotto in Pietà per i giusti (Detective Story) di William Wyler (1951)con Kirk Douglas
protagonista.
JOSEPH LOSEY: Nato il 14 gennaio 19o9 e scomparso il 22 giugno 1984 è stato un regista e sceneggiatore statunitense, ha operato sia nel cinema che in teatro.
Una vita difficile perché messo sotto inchiesta dalla commissione del senatore McCarthy per un lungo periodo si è ” dovuto” esiliare in Europa, ma alla metà
degli anni cinquanta ha potuto ricominciare a fare film con il suo nome, confezionando una serie dì noir, veramente notevoli: L’alibi dell’ultima ora, L’inchiesta
dell’ispettore Morgan, Giungla di cemento.
Losey amava il noir che considerava uno specchio della società.
GIUSEPPE PREVITI