IL FILM DEL GIORNO: BORSALINO
19 Novembre 2014IL FILM DA RICORDARE:L’OMBRA DELL’UOMO OMBRA
21 Novembre 2014Marco Vichi è nato a Firenze il 20 novembre 1957, è uno scrittore tra i più affermati, scrive romanzi, racconti, articoli, è stato il curatore di varie
antologie. Il suo primo romanzo, L’Inquilino, è uscito per Guanda nel 1999, poi nel 2002 per la medesima casa editrice esce un romanzo basato su
un personaggio, Il commissario Bordelli, e appunto il libro si intitolava ” Il commissario Bordelli”. Questo commissario e i romanzi polizieschi a lui
dedicati,ambientati nella Firenze degli anni Sessanta, avrà un grande successo, tant’è che tra il 2002 e il 2014 usciranno dopo quello sopracitato
“Una brutta faccenda “, “Il nuovo venuto”, “Perché dollari”(racconto), ” Morto due volte”( racconto), ” Morte a Firenze”, “La forza del destino” e
” Fantasmi del passato”, uscito qualche mese fa. Con Morte a Firenze Vichi si è aggiudicato il Premio Scerbanenco del 2009.
Ma la produzione di Vichi è assai vasta, ha riguardato anche il teatro, la radio , la musica e del resto lui ha sempre rifiutato l’etichetta di giallista
preferendo essere considerato ” scrittore” nel senso più ampio del termine.
Certamente alla fortunata creazione di Bordelli è corrisposta l’etichetta di autore noir, ma la sua è una scrittura non limitabile al genere, e del resto
la sua vasta produzione letteraria che tocca campi diversi lo dimostra ampiamente. E anche gli stessi romanzi su Bordelli hanno ormai una dimensio-
ne che va al di là della vicenda gialla, descrivono stati d’animo , emozioni, fatti legati alla vita del commissario, ma nel contempo ci fanno la cronaca
e la storia della Firenze di quel tempo. E ormai Vichi ci racconta un Bordelli…..minuto per minuto, con Morte a Firenze siamo nella Firenze dell’allu-
vione (1966 ), con La forza del destino si parla della Firenze post-alluvione sino ai primi mesi del 1967, mentre “Fantasmi del Passato” arriva alla fine
del 1967.
Il passato sembra ormai essere diventato una costante di questa saga bordelliana che pur non trascurando il fatto criminoso affida invece alla memoria del-
la città un cui Bordelli vive. Piace nei suoi libri quel filo di nostalgia con cui rievoca la Firenze degli anni Sessanta, d9ve si mangia bene, si beve meglio e dove
ci sono tante figurine più o meno abbozzate di uomini e donne che la popolano. Certo non tutto era idilliaco, ma sicuramente si viveva meglio….
GIUSEPPE PREVITI