IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: CORNELL WOOLRICH
4 Dicembre 2014IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: GIAN MARIA VOLONTE’
6 Dicembre 2014Pietro Germi era nato a Genova il 14 settembre 1914 ed era deceduto a Roma il 5 dicembre 1974. E’ stato regista, sceneggiatore, attore e produttore cinema-
tografico. Era stato un valido esponente della categoria che affronta film con un contenuto politico e morale per poi passare alla commedia italiana dove si
era distinto per i toni umoristici e satirici abbastanza lontani dei film più impegnati della prima fase della sua carriera.
Dopo la gioventù trascorsa a Genova si trasferisce a Roma dove seguirà i corsi del Centro sperimentale di cinematografia, pur restando sempre legato a Geno-
va dove vivevano le sorelle. Frequenta il Centro sperimentale di cinematografia dove segue i corsi di regia di Alessandro Blasetti. Intanto ha lavorato e come
attore e come sceneggiatore. Poi esordisce alla regia con Il Testimone , un giallo psicologico di cui firma anche il soggetto (1941),cui seguirà nel 1947 un poli-
ziesco di ispirazione statunitense Gioventù perduta. E qui già si manifesta la sua propensione al genere giallo affrontato sempre con molta bravura e predispo-
sizione. Un grosso film per impegno e tema affrontato è In nome della legge (1949), protagonista Massimo Girotti, che varrà a Germi un Nastro d’argento specia-
le come autore. E’ stato uno dei primi cineasti italiani ad affrontare il tema della mafia. Nella corrente neorealista possiamo inserire Il cammino della speranza
(1950)vincitore del Festival di Berlino, a cui seguirà ancora un film drammatico come La città si difende(1951) vincitore del Festival di Venezia.
La sua carriera prosegue con una incursione nella commedia con La presidentessa, poi sarà uno dei primi ad affrontare il tema western portandolo in Calabria
con Il brigante di Tacca del Lupo( protagonista Amedeo Nazzari-1952).
Nel 1955 ottiene uno dei suoi maggiori successo, firmando la regia e interpretandolo, con Il Ferroviere, una delle ultime pellicole neorealiste. Seguirà poi la
riduzione del celebre romanzo di Gadda, Quer pasticciaccio brutto di via Merulana, titolo del film sarà Un maledetto imbroglio (1959) uno splendido esempio
di poliziesco , in cui Germi sarà anche il protagonista nei panni del commissario Ingravallo.
Poi passerà alle commedie satiriche e brillanti come Divorzio all’italiana (1961), che riceverà l’Oscar per la miglior sceneggiatura. Torna al Sud con Sedotta e
abbandonata (1964), completando quel trittico di critica e denuncia a certi costumi che comprende anche In nome della legge e Divorzio all’italiana.
Ma non risparmierà neppure il Nord con Signori e signore, ambientato a Treviso, e vincitore ex-aequo a Cannes con Un uomo,una donna di Lelouch.
Girò poi Serafino e Le castagne sono buone, protagonisti rispettivamente Adriano Celentano e Dustin Hoffmann. Suo era il progetto di Amici miei che però
dovette lasciare all’amico Monicelli per i primi sintomi del male che lo porterà alla tomba.
Una certa critica di sinistra lo avversò e per le posizioni politiche e per certi temi ma fu una critica troppo ideologica e di parte visto il grande successo
dei suoi film.
Tornando alla sua predisposizione per i film gialli e polizieschi lo ricordiamo ancora nei panni di un commissario di polizia ne Il rossetto di Damiano Damiani
(196o).
In conclusione un grande uomo del nostro cinema, che ha spaziato in vari generi e che merita di essere ricordato per quello che ha realizzato.
GIUSEPPE PREVITI