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Giorgio Scarbanenco era nato in Ucraina il 28 luglio 1911 a Kiev, a 16 anni si è stabilito a Milano, qui farà molti mestieri per vivere ma poi
scoprirà la sua vera vocazione, ovvero il mondo dell’editoria, del giornalismo, della scrittura. Scriverà migliaia di racconti e articoli, diri-
gerà giornali, per poi approdare al ” poliziesco” dove trovò la sua vera natura tanto da vincere nel 1968 l’ambitissimo ” Gran Prix de le
littérature policière” con Traditori tra tutti.
Possiamo ricordare solo alcuni dei suoi libri Venere Privata, Traditori di tutti, Al servizio di chi mi vuole,La ragazza dell’addio, I milanesi
ammazzan0 al sabato, Milano calibro 9, Dove il sole sorge mai, Ladro contro assassino, I ragazzi del massacro.
Giorgio Scerbanenco morirà a Milano il 27 ottobre 1969, ma nessuno gli toglierà un altro titolo quello di ” padre del giallo italiano “!.
Il suo primo romanzo , Sei giorni di preavviso, era uscito per i Supergialli Mondadori, protagonista Artur Jelling, che poi apparirà in
altri cinque romanzi. Il suo grande successo è però legato al personaggio di Duca Lamberti, un giovane medico radiato dall’albo per
aver praticato l’eutanasia a una malata terminale, e che si tarsformerà in investigatore privato, sarà protagonista di quattro romanzi.
Vladimir poi trasformato in Giorgio Scerbanenco, nato da madre italiana e padre ucraino, si trasferisce quindi in Italia, prima a Roma e
poi a Milano, dopo varie peripezie con lavori saltuari inizia a collaborare con periodici femminili, prima come correttore di bozze, poi
come autore di racconti, di romanzi, scala le gerarchie redazionali, sarà anche direttore di varie riviste femminili, dove terrà anche
una celebre rubrica di posta.
Dopo l’esordio nel giallo con il personaggio dell’ archivista della polizia di Boston Arthur Jelling, arriverà poi la fama e la celebrità
con Duca Lamberti, tre dei quattro romanzi saranno portati sullo schermo da tre registi Fernando di Leo, Duccio Tessari, Yves Boisset.
Dopo la sua morte continueranno a essere publicati suoi romanzi.
Ma quello che ci preme ribadire in questo anniversario è che Scerbanenco è universalmente riconosciuto come uno( 0 il) dei padri del
giallo italiano. Con lui finisce il processo di americanizzazione del giallo in Italia, viene ridata dignità agli scrittori italiani e alla loro
maniera di scrittura di un testo giallo.
GIUSEPPE PREVITI