“ALEX”DI PIERRE LEMAITRE-MONDADORI
14 Settembre 2012“RIBELLE-THE BRAVE” DI MARK ANDREWS- ANIMAZIONE
24 Settembre 2012Per gli spagnoli di stanza in Italia sotto le insegne di Filippo IV,Napoli, oltre essere un punto strategico importante nel controllo del mar Mediterraneo,è anche un posto molto ambito e apprezzato. Tra gli altri vi si ritemprano e ne godono ne bellezze il capitano Alatriste e il figlioccio Inigo Balboa.Ma i piaceri durano poco, al capitano è affidata una missione talmente rischiosa da apparire quasi una condanna a morte.Con un pugno di uomini dovrà raggiungere Venezia e,la notte di Natale, dovranno assassinare il doge e imporre un governbo filo-spagnolo.
Alatriste si farà accompagnare dai fidi Copons e Gurriato e da un gruppo di soldati validissimi e altrettanto fidati.E in questa storia di cospirazioni, agguati, complotti troverà anche aiuto
in una bellissima cortigiana e in un suo ex-nemico,lo spietato Malatesta, con cui gli converrà allearsi per scampare ai pericoli della città veneta.
Con “Il ponte degli assassini“prosegue la saga di Arturo Perez Reverte, sesta avventura del capitano Alatriste.Un uomo che ha dedicato la sua vita alle armi, abituato a combattere senza mai farsi troppe illusioni, e meno che mai se ne fa in questa nuova storia che gli appare talmente ardua e intricata fa fargli pensare solo alla propria sopravvivenza.Anche se poi il nostro eroe si riscatta con una esistenza pervasa sempre da una certa malinconia, anche lui ha una coscienza,un senso del dovere e della lkealtà.
E’una storia lunga questa del capitano spagnolo, del resto è un po’ la storia della Spagna e dei suoi eserciti che nel 16oo scorazzarono in lungo e largo per l’Europa contro i soldati degli altri Paesi e si batterono anche contro gli islamici.
Perez-Reverte ha tracciato una lunga serie di avventure per il suo protagonista, indicando sin dall’inizio la fine del suo eroe,ovviamente in battaglia, fine che in un certo senso si collega
alla fine del lungo periodo di supremazia spagnola sul nostro continente. Tutto questo viene realizzato sotto forma di un lungo racconto del suo protetto,figlio di un carissimo amico scomparso. E’ infatti Inigo Balboa a raccontare le gesta di Alatriste partendo dal presupposto che lui ormai è già scomparso. Una vita all’insegna delle armi, delle cospirazioni, delle battaglie, la vita di uno spadaccino provetto incaricato e ingaggiato per missioni sovente al limite dell’impossibile.
Quello che interessa in questi romanzi è l’accurata ricostruzione storica non soltanto dell’Europa del 17°secolo ma anche del linguaggio,degli usi e dei costumi della corte spagnola e dei suoi eserciti.In tutto questo rientrano complotti e tradimenti, episodi cruenti e atti di amore, avventure di fantasia ma anche collegate a verità storiche.E importante, specie nell’edizione originale, è il rispetto manifestato dall’autore per l’uso della lingua,il parlato infatti è assai fedele a quello adoperato nel tempo in cui si svolgono le varie avventure. Inoltre tra i co-protagonisti troviamo nomi eccellenti di quella Spagna letteraria come Lope de Vega e Francisco de Quevedo, che proprio ne “Il ponte degli assassini” avrà il ruolo di introdurre il capitano alla sua nuova impresa.
Altra co-protagonista di questa storia sarà Venezia, definita dal Quevedo “puttana del mare,svergognata e ipocrita”. E per salvare Venezia viene appunto ingaggiato il capitano Alatriste che deve uccidere il doge aiutato da “gente di spada e di silenzi”. Una impresa temeraria quella di liberare la città dal marciume morale e politico a cui è stata ridotta.
Perez-Reverte afferma sempre che nei suoi romanzi non ci sono raffronti con l’attualità dei nostri giorni, ma aggiunge anche che se la corruzione e l’ipocrisia delle classi politiche della Venezia del diciassettesimo secolo le ritroviamo pari pari nell’Europa di oggi non è certo colpa sua…..
GIUSEPPE PREVITI