“IL SILENZIO DEGLI OCCHI”DI GIOVANNI RICCIARDI-FAZI EDITORE
5 Settembre 2011“IL LEOPARDO”DI JO NESBO-EINAUDI STILE LIBERO
7 Settembre 2011Con “Il pozzo”esordisce il giornalista massese Maurizio Centini,originario di Montalcino. E’la storia di un serial-killer ambientata negli anni ’60,ma è anche un atto di omaggio al paese natio, Montalcino è il luogo attorno a cui ruotano tutte le vicende di questo mostro,la storia vuole anche essere un nostalgico ricordo del paese che fu.
Un nuovo mostro opera in Toscana,e richiama le macabre imprese di trent’anni prima di un suo predecessore. Questo nuovo misterioso personaggio colpisce e sevizia donne giovani un pò in tutta Italia, partendo in una notte di capodanno da Firenze,ma poi colpirà anche a Verona,Roma,Chianciano e in Emilia.L’autore gli contrappone una coppia di investigatori,un giovane magistrato e un criminologo.La Toscana quindi al centro di questo appassionante giallo, epicentro appunto Montalcino, quella dei giorni nostri dove arrivano torme di visitatori attirati dal buon cibo e dal buon vino, ma ormai la cittadina è diventata solo un luogo di consumo,ha perso le sue caratteristiche più genuine.
Centini vuole quindi rievocare,attraverso la chiave del giallo,un mondo perduto, e poi ammette anche di essersi deciso a scrivere un giallo perchè dei tanti che affollano le librerie ben pochi gli piacciono. Insomma un autore per nostalgia….
Il suo è un libro a tinte forti,con scene assai crude e particolari anche molto efferati in evidenza. Si assiste così alla caccia a questo Killer,subito denominato “il Killer Pendolare”, che con metodica e ricorrente ritualità rapisce e uccide donne e ragazzi,vagando per l’Italia senza una meta precisa,pur se un indizio lo si potrebbe trovare in un modus operandi legato ai corsi d’acqua, con le vittime portate in riva al mare o a un fiume o a un lago.Ma sembra veramente impossibile trovare una logica in questo continuo girovagare. Ma proseguendo le indagini si arriva a trovare un punto di partenza nella provincia di Siena,risalendo a vecende avvenute quarant’anni prima sotto la Rocca di Montalcino.
E i nostri investigatori,tra un boccone di scottiglia di cinghiale e un sorso di ottimo vino,riusciranno a venire a capo del mistero.
Centini utilizza nel corso della narrazione due sue passioni come gli scacchi e l’enigmistica, ma principalmente gli interessa far rivivere l’atmosfera della “sua”Montalcino,quella degli anni tra il Sessanta e il Settanta. E non si è peritato di fare dei suoi amici e conoscenti personaggi di questa storia che rivisita il paese che è rimasto impresso nella sua memoria. E questa operazione non è rivolta solo ai giovani di un tempo,ma anche ai montalcinesi di oggi,specie i più giovani,che hanno ritrovato in queste pagine i loro genitori,zii,amici ma principalmente l’immagine di un’altra Montalcino.
Ancora una volta un giallo non fine a se stesso ma scritto con l’intento di ricordare qualcosa che non c’è più.
GIUSEPPE PREVITI