” RIFLESSI DEL SOTTOSUOLO” DI ANTONIO NOLA- AG/book publishing
14 Febbraio 2014” LA COSTOLA DI ADAMO” DI ANTONIO MANZINI- SELLERIO EDITORE
27 Febbraio 2014Vincent Kliesch ha lavorato a lungo nel settore della gastronomia, ha esordito con il romanzo La purezza della morte, poi ha pubblicato Il mago della morte, infine ha
chiuso questa triologia con Il profeta della morte, che è anche il suo primo romanzo pubblicato in Italia grazie alla casa editrice italiana Book Salad, che ha dedicato una
sua collana ad autori di thriller tedeschi.
Un uomo viene avvelenato dalla moglie che poi si impiccherà. Sembra un classico caso di omicidio-suicidio, senonché il ritrovamento di un messaggio sul luogo del
crimine fa venire dei dubbi al commissario Kern. Lo rende perplesso il fatto che qualcuno conoscesse come si sarebbero svolte le cose e pensa quindi che le scene del
crimine siano una messa in scena. Ci sarebbe da qualche parte un individuo che prevede il futuro e fissa dei tempi indicando le scadenze dei prossimi omicidi. E quando
lo stesso Kern viene raggiunto da una predizione che fissa un termine di tre giorni oltre il quale la sua famiglia è perduta tutti si convincono dell’esistenza di questo
novello Nostradamus. Inizia per il commissario una folle corsa contro il tempo e per salvare se stesso e i suoi familiari. E dietro tutto questo si palesa il suo acerrimo
nemico Tarsilio Michaelis che ancora una volta si pone sulla sua strada….
Il motivo dell’enigma non è certo nuovo nella letteratura poliziesca, alla fin fine anche il nostalgico giallo classico non era altro che una sfida tra autore, investigatore e
lettore per vedere a chi arrivava primo, attraverso gli indizi disseminati, alla soluzione del caso.
In questo romanzo quel che colpisce è come opera il presunto omicida , un misterioso Nostradamus che prevede gli omicidi. Lui invia strani bigliettini alle vittime
costringendole ad agire secondo i suoi voleri.
Dei messaggi scritti con una vecchia macchina da scrivere giungono a una coppia di sbandati, marito e moglie, con problemi di droga e alcol, senza soldi, una bambina da
crescere. Dice il biglietto Fra tre giorni avrai avvelenato tuo marito e ti sarai impiccato. La profezia si avvererà, la donna uccide il marito e poi s’impicca. Ecco all’opera
la polizia con il commissario Kern che però respinge questa tesi. Mentre si passano al setaccio tutte le amicizie della coppia, parenti, vicini, assistenti sociali. Ma giunge
un altro messaggio Tra tre giorni avrai ucciso Tassilo e potrai dire addio alla tua famiglia. E questo riporta alla luce una sfida che dura da tempi remoti tra il buono,
Kern, e il cattivo, Tassilo. Kern è un buon poliziotto, Tassilo un killer assai scaltro capace di fare fuori più persone senza farsi mai incriminare.
E il libro prosegue in una partita dove ogni mossa viene fatta portando alla ribalta nuovi personaggi. Immaginate le pedine di una partita che poi grazie anche a loro
sarà meno profetica del previsto.
IL profeta della morte inizia con un prologo, due ragazzini inseguiti da una banda che si salvano rifugiandosi in un fienile. Ebbene ai lettori di questo libro il consiglio di
ricordare questa scena, Kliesch è un eccellente seminatore di indizi….
Ma la storia che da qui in avanti si racconta è completamente diversa, con una coppia di morti, lei impiccata, lui avvelenato. Ma le indagini porteranno a scoprire un
mondo di ragazzi sfruttati e seviziati, e dietro di loro il peggior nemico di Kern, Tassilo Michaelidis, il killer seviziatore. Ma colpisce anche in questo romanzo la presenza
di quei bigliettini profetici, seminati qua e la, e anche la presenza di questo ” Profeta della morte”, una sorta di Nostradamus dei giorni nostri.
Ma se Kern indaga come di costume sulla vita degli altri è ora la sua vita ad essere sconvolta quando è raggiunto da un biglietto che gli ricorda il suo nemico di sempre che
adesso minaccia di morte sua moglie e sua figlia. Per Kern comincia adesso una corsa contro il tempo e si farà aiutare da un giovane, un tempo vittima consenziente di Tassilo,
e che ora gli farà da guida in un mondo oscuro e perverso dove il “seviziatore” è conbosciutissimo.
Il romanzo è ambientato tra la Germania e Londra, e oltre ai due personaggi principali ne annovera tantissimi altri che non fanno solo da corona ai due protagonisti.
Questi si conoscono ormai da tantissimo tempo, e pur militando ormai in campi opposti, sono sì rivali ma anche persone che si rispettano. Tassilo rientra in quei personaggi
assai crudeli, alla Hannibal, che con sadismo infinito torturano senza pietà le loro vittime prima a volte di ucciderle.
IL libro presenta quindi delle scene assai cupe, crudeli, sconfinando nell’horror, anche se l’autore, grazie anche al tono sopraffino di cui ha ammantato il suo carnefice,
non gli fa mancare una certa dose di umorismo, certo macabro, ma sempre umorismo è.
Oltre tutto in questo personaggio Kleisc fa confluire il suo amore per la cucina, Tassilo è un cuoco sopraffino. Il libro è costruito con molta abilità. ad esempio per gli
iamanti dei particolari, molto curati i dettagli tecnico-scientifici della storia e anche il finale, lo rivela lo stesso scrittore, è in perfetta armonia con le leggi tedesche.
Una trama avvincente, molto lineare, che ha il suo punto di forza come dicevamo in quel grande malvagio che è Tassilo, da una parte grande gastronomo dai gusti raffi-
nati, dall’altra feroce assassino e feroce torturatore, che sfoga i suoi istinti più repressi su giovani masochisti o su casuali clienti che non sanno con chi hanno a che fare.
E così l’inappuntabile proprietario e direttore di un elegante ristorante londinese si rivela di tutt’altra pasta, un maestro della vendetta dei soprusi subiti tanti anni
prima, e allora ricordatevi di quel fienile….
La coppia buono-cattivo funziona, aspettiamoci altre avventure….