RITORNO AL MARIGOLD HOTEL DI JOHN MADDEN
12 Maggio 2015” SARA’IL MIO TIPO” di LUCAS BELVAUX
22 Maggio 2015Cast: Salma Hayek, Vincent Cassell, Toby Jones, Stacy Martin, Bebe Cave,Alba Rohrwacher,John C.Reilly,Guillaume Delaunay, Hayley Carmichael, Shirley
Henderson.
Il cortigiano poeta e scrittore Giambattista Basile scrisse nel XVII secolo o forse sarebbe meglio dire raccolse per poi tradurle appunto in forma scritta Lo cunto de
li cunti. Cinquanta storie riunite in cinque giornate, scritte in un napoletano arcaico che le fece diventare uno dei capolavori del barocco letterario italiano. Lo stesso Basile diceva che questi racconti non erano altro che delle fabie, o meglio dei ” castelli in aria”, perché la caratteristica di questi era di essere talmente inverosimili
che piacevano proprio per questo distaccarsi dalla realtà.
Garrone si è sentito “folgorato” dal fantasy, ha voluto dare concretezza alle favole grottesche di Basile, avventurarsi in un immaginario magico e irreale, dove poi
alla fine passioni, vizi e opposizioni sono assolutamente reali, come nel più reale dei mondi reali. In questa sontuosa pellicola si mescolano vero e falso, credibile e
incredibile, inganno e finzione, questo usando un mondo inventato ma non troppo…
Matteo Garrone cura la sceneggiatura insieme a Edoardo Albinati, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso, prendendo tre dei cinquanta racconti che compongono il libro,
rispettivamente il nono, il quinto e il decimo. Sono storie di donne che ci raccontano tra mostri e negromanti, palazzi e catapecchie, monarchi e poveracci, straccioni
e cortigiani, buffoni e giullari quel che dovettero fare o meglio vollero fare. C’erano donne che per avere un figlio erano disposte a qualunque cosa, altre che ammazzavano il marito senza pentimento alcuno, altre che pur di restare o ritrovare la giovinezza erano disposte a tutto. E Garrone è bravissimo non nel voler
attualizzare queste storie ma per presentarle nell’aurea di mistero e di fantastico che ci lega al passato.
Il primo racconto è La cerva dove protagonista è la regina di Selvascura (Salma Hayek)che vuole assolutamente divenire madre, e per restare incinta dovrà man-
giare il cuore di un drago marino la cui cattura costerà la vita al marito (John C.Reilly)- Ma la pozione che dovrà essere cucinata da una vergine ha un potere talmente
forte che anche questa resta ingravidata, cosocché nasceranno due bambini che saranno talmente simili e amici che la regina farà di tutto per separarli.
Il secomdo raccono è La pulce dove il re di Altomonte (Toby Jones) trasforma riempiendola di cibo una pulce in un animale di dimensioni mostruose che gli farà
compagnia.Quando muore per non perdere la figlia(Babe Cave)che vuole sposarsi inventa una sorta di quiz a cui sottoporre i pretendenti alla sua mano che devono
indovinare appartenga la pelle dell’animale, contando che nessuno indovini che fosse una pulce. Ma un orco(Guillaume Delaunay)dall’olfatto finissimo indovinerà
e si porterà via la infelice ragazza.
L’ultima fiaba è La vecchia scorticata, quando il re di Roccaforte(Vincent Cassell) si innamora della voce di una donna, lui la crede giovanissima e la vuole per sè.
Ma Dora (Hayley Carmichael) è brutta e vecchia ma con l’aiuto della sorella Imma (Shirley Henderson) cerca di ingannare il sovrano,. Sarà una fata a fare di Dora
una donna bellissima che il re impalmerà, ma la sorella….brutta e vecchia non accetta questo e addiritttura si sa spellare per tornare giovane.
Come già detto i racconti di Basile sono tantissimi, questi sono stati evidentemente per evidenziare i grandi temi, l’ossessione della giovinezza, l’amore come posses-
so, il mito della bellezza, il brutto e la bella, e Garrone riesce poi a trasfondere il proprio gusto trasfigurativo in una storia dove grottesco, tragedia e ironia si mescolano
continuamente. La bellezza del film è negli splendidi colori della fotografia si mescolano con una ambientazione grottesca e folle pur sempre nei colori della fiaba.Immagini che si intersecano c ontinuamente, re e regine, i fratelli di madre diversa ma più che “gemelli” (motivo non nuovo), le due madri, una vista quando
in un calderone cuoce il cuore del drago(e le esalazioni saranno fatali anche per lei), l’altra sola a una lunghissima tavola tutta agghindata che mangia avidamente il
cuore del drago coprendosi tutta di sangue. E poi cortigiani, nani, giocolieri, donne lussuriose, reggie bellissime e casupole cadenti. Il tutto girato in uno scenario
bellissimo, da sogno anche se meravigiosamente autentico, castelli e magioni famose, voragini spaventose, rocce invalicabili, fium i profondi, palazzi grandiosi,
insomma una bellezza reale che certamente è più autentica di un qualsiasi effetto speciale.
Di contro forse questo eccesso di bellezza…naturale occorreva una forza propulsiva maggiore, che lo facesse andare oltre la visione bellissima di per se stessa
ma un po’inerte per mancanza di vere emozioni.
GIUSEPPE PREVITI