” SEI DONNE E UN LIBRO” di AUGUSTO DE ANGELIS – OSCAR MONDADORI
7 Maggio 2015” GIOBBE TUAMA & C.” di AUGUSTO DE ANGELIS- OSCAR MONDADORI
12 Maggio 2015Siamo nella Parigi ribollente dell’anno 1968, le contestazioni degli studenti sono sempre più violente, la gente osserva attonita e tra essi c’è anche Bruno Arcieri che
si è rifugiato nella capitale francese. Ha paura che vogliano ucciderlo, si sente sempre inseguito pur se è stufo di scappare. Gli amici che lo proteggono gli suggeriscono
di andare in Spagna ma lui non è d’accordo, capisce che Parigi per lui è ormai “bruciata” ma a questo punto decide di tornare a Firenze. Vuole liberarsi del passato,
chiudere tutti i conti in sospeso, fare e avere giustizia. Ha cambiato completamente fisionomia in pochi giorni, l’uomo che parte per l’Italia non è più il Marcel parigino,
almeno nello spirito è di nuovo il colonnello Arcieri.
Il colonnello dei carabinieri Bruno Arcieri è così tornato nella sua Firenze. Già lo avevamo……incrociato come guest star ne I Fantasmi del passato, Marco Vichi in una fugace apparizione gli aveva fatto incontrare il commissario Bordelli. Bruno Arcieri è ormai un personaggio che fa parte di quella galassia di investigatori rimasti im-
pressi nel nostro immaginario. Leonardo Gori, il suo creatore, ci ha fatto attraversare con lui i decenni più difficili della nostra storia del Novecento, e l’abilità dell’autore è stata quella di averci narrato attraverso i colori del giallo e le avventure di Arcieri mezzo secolo della storia d’Italia.
Arcieri è un personaggio forte, complesso, attaccato allo Stato che ha servito sempre fedelmente, uno Stato con cui ha dovuto condividere cose belle e cose brutte,
rimanendo poi a sua volta invischiato in storie ore belle ore brutte, ora ambigue, ora scottanti, ma non perdendo mai il senso dell’etica e dell’onore.
Bruno Arcieri lo abbiamo conosciuto giovane ufficiale dei carabinieri nella Firenze del 1938 (Nero di maggio), poi lo ritroviamo a Parigi nel 1938(La finale) alle prese
con i rifugiati dal fascismo, con spie, doppiogiochisti. N el 1944 è di nuovo a Firenze, nel periodo più brutto della guerra ( Il passaggio), poi salteremo agli anni Sessan-
ta, con L’Angelo del fango e Musica nera. A questo punto di Arcieri non si saprà più nulla, lo….ripesca Marco Vichi fandelo incontrare con il suo “storico” Bordelli che
troverà un Arcieri irriconoscibile, quasi un clochard, un fuga dai suoi nemici (v.I fantasmi del passato ). Ma adesso cosa succederà ?
Di Arcieri si erana perse praticamente le tracce nel 2008, quando appunto in Musica nera, era a Viareggio implicato in una brutta storia legata a crimini commessi dai
fascisti ai tempi della Repubblica di Salò ma anche a misteriosi rapporti dei Servizi con la Grecia dei colonnelli. Ma a riportarlo a piena luce non poteva essere altro che
il suo creatore, Leonardo Gori, con tutto il rispetto della gustosa anticipazione che l’amico Marco Vichi gli e ci aveva concesso, facendosi almeno sapere che il colonnel-
lo era sempre vivo.
Arcieri del resto è una figura che si è sempre “imposta”, non vogliamo usare una parola grossa, quasi a dispetto del suo autore. E dire che in Nero di Maggio non ci do-
veva nemmeno essere, inizialmente era previsto come protagonista un maresciallo dei carabinieri, ma poi lo sviluppo della trama richiese un ufficiale che sapesse trat-
tare con i potenti, ed ecco che entra in scena Arcieri. E tramite le sue indagini Gori ripercorre un trentennio delle storie del nostro Paese con il duo Gori/Arcieri
sempre alla ricerca di un pista e di una soluzione. Arcieri è già stato vittima di un attentato, la sua vita è sempre a rischio, con l’aiuto di una organizzazione di sinistra
ha trovato asilo presso la dolce Marie e lavora come cuoco.
Il 1967 è l’anno dell’avvento al potere dei colonnelli in Grecia,a loro una buona mano l’hanno data i Servisi Segreti italiani che danno la caccia a Arcieri perché sa troppe
cose. E ora è a Parigi, siamo nel 1968 nel pieno della contestazione studentesca, con gli scontri tra polizia e manifestanti nel Quartiere Latino. Per l’ex colonnello non
c’è pace, i suoi nemici sono sulle sue tracce, e lui deve scappare di nuovo, ma stavolta s’impunta, basta fughe, vuolem tornare a Firenze e risolvere la sua situazione. e
capire cosa c’è dietro. Chi gli da la caccia ? Chi lo vuole morto ? Chi gli ha sabotato la macchina l’anno prima facendolo precipitare in una scarpata mentre era nell’al-
ta Versilia ? Chi ha ucciso il giovane Andrea suo vicino d’ospedale ?
Ecco che Arcieri, conciato quasi come un barbone, arriva a Firenze dove intanto sta cominciando a fiorire la rivolta studentesca, i cortei occupano le strade similmen-
te a Parigi. L’ex colonnello viene fatto ospitare dai suoi protettori francesi in una sorta di comune,in una villa al di là del Mugnone. Qui Leonardo Gori ci offre tra le
pagine più vive del suo roman zo, sbizzarrendosi a presentare una schiera di personaggi di varia estrazione, età e passato, molti ” perdenti “, altri “perduti” (non lo
è lo stesso Arcieri ?), ma tutti alla fine con la voglia di vivere e di trovare una ragione per farlo. Arcieri sarà determinante nel dare loro la spinta per arrivare a una
sorta di riabilitazione collettiva. Son quasi tutti giovani, uomini e donne, alcuni molto disinibiti, dai costumi abbastanza liberi, Arcieri ne vincerà la diffidenza conquistandoli con il ….cibo, ormai è un ottimo cuoco, avrà i suoi problemi con alcuni di loro ma alla fine, coin un’abbuffata finale allargata anche a nuovi amici, sanci-
rà una allenza dimostrata anche sul campo e si lasceranno in buon armonia.
Ma se questa è la parte più nuovo del racconto Arcieri nel ritrovare Firenze ritroverà anche tante figure del suo passato che si riveleranno determinanti anche nel
suo presente.
Nel romanzo spiccano tre belle figure di donne. Quando Arcieri rimette piede a Firenze ogni angolo della città gli ricorda quella bella ragazza bionda che lui aveva amato, riamato, tanti anni fa. Elena Contini, ebrea, avevano sperato di sposarsi, poi le vicende della guerra e dei tempi successivi li avevano allontanati , lei si era
trasferita in Israele, si era sposata con un ufficiale del Mossad, ma non si erano mai persi di vista. Adesso Arcieri sa che lei è a Firenze e il loro incontro sarà decisivo
per la definitiva resurrezione di Arcieri.
La seconda donna del romanzo è Nanette, una vecchia amica dei tempi di guerra, una spia doppiogiochista che era stata anche al suo servizio, una sorta di Mata Hari
a cui Arcieri era molto legato. E poi una giovanissima e libera di costumi hippy, Berta, il personaggio forse più fresco e originale di questa storia.
Ma i personaggi sono veramente tanti, vogliamo citare un maresciallo dei carabinieri, un po’ comunista, un po’ con la vocazione dell’angelo custode per l’eterogeneo
gruppo che abita la villa. Inizialmente accoglie con una certa diffidenza il nuovo venuto, poi piano piano tra i due scaturirà una sorta di intesa, ancora prima che Guerra
venga a sapere con chi ha effettivamente a che fare.
Leonardo Gori che ricordiamo proprio con Arcieri aveva vinto uno Scerbanenco nel 2005 torna quindi con Il ritorno del colonnello Arcieri alle sue origini di scrittore
di gialli, pur avendoci dato in questi anni gialli storici, saggi sul cinema e sui fumetti, ma insomma avere un Arcieri a portata di mano e non sfruttarlo….
Ha scritto un libro completo, intenso, dai tanti personaggi che abbiamo già in parte citati e che con il loro spessore, Gori sa tratteggiare delle figure vive e reali anche
con brevi accenni, e tutte queste figure danno un sapore di ” commedia umana” che acquisisce un ulteriore valore all’opera al di là della pur efficace trama di genere.
GIUSEPPE PREVITI