” FANTASMI DEL PASSATO” DI MARCO VICHI- GUANDA
11 Settembre 2014” L’ESTATEDI ULISSE MELE” di ROBERTO ALBA – PIEMME
30 Settembre 2014Siamo nei boschi delle Ardenne, una bambina scopre che ha fatto tardi e per rientrare a casa prima percorre con la sua bicicletta una scorciatoia nel bosco
ma una brutta caduta la fa cadere e si ritrova con un piede rotto e la bicicletta inservibile. Non sa cosa fare quando sente avvicinarsi una macchina, ricorda
l’ammonimento della mamma ” Non parlare con gli sconosciuti”, ma stavolta è un caso di forza maggiore….
Purtroppo la bambina non tornerà mai a casa, è incappata in un serial killer che sfoga le sue turbe su bambine indifese, Siamo nei pressi di un paesino
del Lussemburgo dove sono già avvenuti fatti del genere, ogni cinque anni si svolge un rito macabro ai danni di una bambina.
In questa orrida storia si trovano coinvolte delle famiglie della zona, assai ricche, e anche una nota pittrice, Adrienne Lecrouet, che viene a trovarsi
nella zona sempre in periodi che coincidono con i delitti del mostro. Ovviamente nelle ville padronali girano molti personaggi, ed un posto particolare
nella storia lo hanno anche due cani, Argo e Cris, che come fedeli compagni dei loro padroni e muti testimoni delle varie vicende, forse avevano capito
tutto….
Anche perché è ambientato tra Belgio e Lussemburgo questo thriller ” Il ritratto scomparso” di Patrizia Debiche fa tornare alla mente il terrore che circon-
dava la figura del Mostro di Marcinelle e che sconvolse per lungo tempo tutto il paese. Il libro ha vari protagonisti, moltissimi personaggi, certamente un
ruolo di spicco lo ha Adrienne Lecrouet, una pittrice assai affermata nel campo dei ritratti. Si diceva che i suoi dipinti si rifletteva e si riviveva la persona
ritratta. Adrienne era assai abile nello scavare nel profondo dei suoi modelli anche perché finiva per immedesimarsi nei suoi soggetti da restare indissolu-
bilmente legata a loro e ai suoi lavori.
Una diecina di anni prima era stata coinvolta in una brutta storia, l’uccisione di una ragazza e la tentata violenza sulla sorellina, contemporaneamente era
scomparso il ritratto che aveva fatto di loro. La pittrice non ha mai dimenticato quel fatto e quando il caso, o meglio il suo lavoro,la riporta in quelle zone
dove fatalmente ritrova molti di coloro che avevano vissuto quel dramma, comincerà a indagare e a penetrare in quel mistero che cela morte e orrore.
Molti altri i personaggi che l’autrice via via ci presenta, e come la pittrice è brava nel farci rivivere i caratteri e le varie personalità attraverso i suoi colori
e i suoi pennelli, così la Debiche scrittrice riesce con brevi tocchi a forgiare i vari caratteri, con le loro angosce e i loro dolori. E così pure conosciamo i
componenti delle varie famiglie apparteneti all’alta borghesia che apparentemente non dovrebbero avere problemi ma poi si rivelano molto fragili,
insicuri anche per i tragici fatti che l’hanno visti quanto meno spettatori se non vittime. Ma ci fa vedere anche la faccia dell’orrore, il mostro alle prese
con le sue angoscie e le sue follie, in una trasposizione continua tra la sia vita normale e quella nascosta da maniaco, insomma l’eterno dilemma del dottor
Jeckill e Mister Hyde.
Patrizia Debiche abbandona i gialli storici per raccontarci questa brutta storia dei giorni nostri dove alla bellezza dei paesaggi e delle campagne si
contrappone la bruttezza dell’animo umano.
Un romanzo corale, al centro del dramma due ricche famiglie, un romanzo ricco di dialoghi, con la voglia di alcuni di indagare ( qui la polizia è sempre
sullo sfondo), poi con la comparsa di Aldany, il ” figlioccio” di Adrienne entriamo anche nel campo dei grossi gruppi multinazionali che controllano
il mondo e hanno forti apparati di sicurezza che entreranno nella vicenda e daranno un contributo essenziale alla soluzione della vicenda. Ma, ripetiamo;
è un romanzo composto da tanti fattori, comprese le scene d’amore e il sesso.
La nostra scrittrice ci porta dentro una trama in cui subito entriamo nell’atmosfera del male con la scomparsa di una bambina che poi verrà trovata
uccisa. E dire che lei ci aveva abituato ai thriller storici, mentre qui si occupa di una storia ambientata ai giorni nostri. Si è ispirata a un fatto realmente
avvenuto nelle Ardenne nei pressi di Clervaux dove lei vive, Qui nel 2003 era fuggito il famoso Mostro di Marcinelle, da quelle parti c’era molta libertà e
fiducia nel prossimo, lo racconta la stessa Debiche, ma il sapere che girava libero un uomo di tale fatta tra i boschi aveva impaurito tutti e solo quando
era stato catturato era tornata la tranquillità.
Ispirandosi al pericolo del mostro in libertà ecco una storia al centro della quale c’è un mostro che rapisce e uccide bambine. Per parlare di questo assassino
lei ricorre a uno espediente, cioè lo fa parlare e muovere in prima persona, svelandone pensieri e voglie, analizzando le sue azioni e i suoi propositi, cercando
di spiegare il percorso di quella mente malata, naturalmente presentandolo ora Jeckyll ora Hide.
E questa figura si riflette un po’ su tutti gli altri, per primo su se stesso, incapace di affetti se non in maniera morbosa come quelli ferso Yacinthe che per lunghi
anni avrà la vita rovinata da un qualcosa che la opprime.
Ovviamente dal punto di vista della tensione la presenza del mostro è servita a elevare il grado di suspense e di mistero del racconto, che alterna i toni più
fatui a quelli più oscuri e violenti.
Come già detto il ruolo dei poliziotti è abbastanza marginale, la parte investigativa è affidata alla pittrice e a Aldany. Questo è un altro personaggio che
spicca nel gruppo, non è il protagonista principale ma ha qualcosa che colpisce, bello come un…arcangelo, bella presenza, simpatico, intelligente,
ma dalla doppia personalità, un tipo anche freddo, dagli occhi di ghiaccio, un eroe più negativo che positivo. Ma l’amore filiale per Adriana lo porterà
a interessarsi al caso impeigando tutte le sue forze….lecite e illecite.
Ma è anche un libro d’amore, ora puro, ora passionale, ora torrido, ora malati, ma d’altra parte l’amore è una componente essenziale della vita umana
e come tale al centro di tante tragedie.
Patrizia Debiche è un’autrice che non ha paura di mettersi in gioco sorprendendo anche i suoi lettori che dalla ricostruzione storica e ambientale de
La sentinella del Papa si trovano proiettati in una torbida storia dei nostri giorni. Ma non dovrebbero sentirsi delusi….. GIUSEPPE PREVITI
ma una brutta caduta la fa cadere e si ritrova con un piede rotto e la bicicletta inservibile. Non sa cosa fare quando sente avvicinarsi una macchina, ricorda
l’ammonimento della mamma ” Non parlare con gli sconosciuti”, ma stavolta è un caso di forza maggiore….
Purtroppo la bambina non tornerà mai a casa, è incappata in un serial killer che sfoga le sue turbe su bambine indifese, Siamo nei pressi di un paesino
del Lussemburgo dove sono già avvenuti fatti del genere, ogni cinque anni si svolge un rito macabro ai danni di una bambina.
In questa orrida storia si trovano coinvolte delle famiglie della zona, assai ricche, e anche una nota pittrice, Adrienne Lecrouet, che viene a trovarsi
nella zona sempre in periodi che coincidono con i delitti del mostro. Ovviamente nelle ville padronali girano molti personaggi, ed un posto particolare
nella storia lo hanno anche due cani, Argo e Cris, che come fedeli compagni dei loro padroni e muti testimoni delle varie vicende, forse avevano capito
tutto….
Anche perché è ambientato tra Belgio e Lussemburgo questo thriller ” Il ritratto scomparso” di Patrizia Debiche fa tornare alla mente il terrore che circon-
dava la figura del Mostro di Marcinelle e che sconvolse per lungo tempo tutto il paese. Il libro ha vari protagonisti, moltissimi personaggi, certamente un
ruolo di spicco lo ha Adrienne Lecrouet, una pittrice assai affermata nel campo dei ritratti. Si diceva che i suoi dipinti si rifletteva e si riviveva la persona
ritratta. Adrienne era assai abile nello scavare nel profondo dei suoi modelli anche perché finiva per immedesimarsi nei suoi soggetti da restare indissolu-
bilmente legata a loro e ai suoi lavori.
Una diecina di anni prima era stata coinvolta in una brutta storia, l’uccisione di una ragazza e la tentata violenza sulla sorellina, contemporaneamente era
scomparso il ritratto che aveva fatto di loro. La pittrice non ha mai dimenticato quel fatto e quando il caso, o meglio il suo lavoro,la riporta in quelle zone
dove fatalmente ritrova molti di coloro che avevano vissuto quel dramma, comincerà a indagare e a penetrare in quel mistero che cela morte e orrore.
Molti altri i personaggi che l’autrice via via ci presenta, e come la pittrice è brava nel farci rivivere i caratteri e le varie personalità attraverso i suoi colori
e i suoi pennelli, così la Debiche scrittrice riesce con brevi tocchi a forgiare i vari caratteri, con le loro angosce e i loro dolori. E così pure conosciamo i
componenti delle varie famiglie apparteneti all’alta borghesia che apparentemente non dovrebbero avere problemi ma poi si rivelano molto fragili,
insicuri anche per i tragici fatti che l’hanno visti quanto meno spettatori se non vittime. Ma ci fa vedere anche la faccia dell’orrore, il mostro alle prese
con le sue angoscie e le sue follie, in una trasposizione continua tra la sia vita normale e quella nascosta da maniaco, insomma l’eterno dilemma del dottor
Jeckill e Mister Hyde.
Patrizia Debiche abbandona i gialli storici per raccontarci questa brutta storia dei giorni nostri dove alla bellezza dei paesaggi e delle campagne si
contrappone la bruttezza dell’animo umano.
Un romanzo corale, al centro del dramma due ricche famiglie, un romanzo ricco di dialoghi, con la voglia di alcuni di indagare ( qui la polizia è sempre
sullo sfondo), poi con la comparsa di Aldany, il ” figlioccio” di Adrienne entriamo anche nel campo dei grossi gruppi multinazionali che controllano
il mondo e hanno forti apparati di sicurezza che entreranno nella vicenda e daranno un contributo essenziale alla soluzione della vicenda. Ma, ripetiamo;
è un romanzo composto da tanti fattori, comprese le scene d’amore e il sesso.
La nostra scrittrice ci porta dentro una trama in cui subito entriamo nell’atmosfera del male con la scomparsa di una bambina che poi verrà trovata
uccisa. E dire che lei ci aveva abituato ai thriller storici, mentre qui si occupa di una storia ambientata ai giorni nostri. Si è ispirata a un fatto realmente
avvenuto nelle Ardenne nei pressi di Clervaux dove lei vive, Qui nel 2003 era fuggito il famoso Mostro di Marcinelle, da quelle parti c’era molta libertà e
fiducia nel prossimo, lo racconta la stessa Debiche, ma il sapere che girava libero un uomo di tale fatta tra i boschi aveva impaurito tutti e solo quando
era stato catturato era tornata la tranquillità.
Ispirandosi al pericolo del mostro in libertà ecco una storia al centro della quale c’è un mostro che rapisce e uccide bambine. Per parlare di questo assassino
lei ricorre a uno espediente, cioè lo fa parlare e muovere in prima persona, svelandone pensieri e voglie, analizzando le sue azioni e i suoi propositi, cercando
di spiegare il percorso di quella mente malata, naturalmente presentandolo ora Jeckyll ora Hide.
E questa figura si riflette un po’ su tutti gli altri, per primo su se stesso, incapace di affetti se non in maniera morbosa come quelli ferso Yacinthe che per lunghi
anni avrà la vita rovinata da un qualcosa che la opprime.
Ovviamente dal punto di vista della tensione la presenza del mostro è servita a elevare il grado di suspense e di mistero del racconto, che alterna i toni più
fatui a quelli più oscuri e violenti.
Come già detto il ruolo dei poliziotti è abbastanza marginale, la parte investigativa è affidata alla pittrice e a Aldany. Questo è un altro personaggio che
spicca nel gruppo, non è il protagonista principale ma ha qualcosa che colpisce, bello come un…arcangelo, bella presenza, simpatico, intelligente,
ma dalla doppia personalità, un tipo anche freddo, dagli occhi di ghiaccio, un eroe più negativo che positivo. Ma l’amore filiale per Adriana lo porterà
a interessarsi al caso impeigando tutte le sue forze….lecite e illecite.
Ma è anche un libro d’amore, ora puro, ora passionale, ora torrido, ora malati, ma d’altra parte l’amore è una componente essenziale della vita umana
e come tale al centro di tante tragedie.
Patrizia Debiche è un’autrice che non ha paura di mettersi in gioco sorprendendo anche i suoi lettori che dalla ricostruzione storica e ambientale de
La sentinella del Papa si trovano proiettati in una torbida storia dei nostri giorni. Ma non dovrebbero sentirsi delusi….. GIUSEPPE PREVITI