IL MAGISTRATO VAN DEE, L’INVESTIGATORE CINESE CREATO DA ROBERT VAN GULIK
14 Novembre 2012” COSI’ E’ ( SE VI PARE ) DI LUIGI PIRANDELLO – REGIA DI MICHELE PLACIDO
16 Dicembre 2012In Cina si dice che il romanzo poliziesco più antico che si conosca in tutto il mondo è il Bao Gong’An, una raccolta di novelle di casi criminali risalenti all’epoca Ming.
Se è pur tipico della cultura cinese rivendicare la paternità di tante cose che fanno parte dello scibile umano in questa particolare fattispecie si può osservare che in Cina
per romanzo poliziesco si intende un romanzo legato all’investigazione, che si occupa quindi di una indagine basata su un determinato fatto. Ma il termine usato nella lingua
cinese è ancora più particolareggiato in quanto indica un romanzo avente a protagonista un investigatore.
Anche i cinesi però sono a conoscenza che in questo genere letterario il detective può essere un personaggio che usa le cellule grigie per svelare un mistero, il metodo “deduttivo”
è la sua arma vincente, rientrerebbero in questa schiera i vai Sherlock Holmes, Poirot, Nero Wolfe.
Ma una ulteriore etichettatura, ormai accettata anche in Cina, parte dai c.d. thriller, romanzi carichi di suspense, per andare al noir, alla spy-story, all’hard-boiled, insomma anche
nell’odierna Cina non ci si può chiudere in se stessi.
Va anche detto che il romanzo giallo è di matrice essenzialmente europea e quindi in un certo modo la lingua cinese vi si è dovuta adattare. Ma ai cinesi va riconosciuto di essersi interessati da sempre alle storie che agitano le aule giudiziarie, alle figure che emergono dai vari dibattimenti, ai vari atti giudiziari. Ne è nata un’attività di studio e di raccolta
tramandatasi nel tempo. Non troveremo dei super-detectives, ma una vasta congerie di magistrati-investigatori e di criminali, e quindi tutta una serie di episodi, di storie che
certamente vanno oltre la cronaca e costituiscono embrioni di veri e propri romanzi.
Se questa è la Cina della tradizione va pure detto che nel tempo anche la letteratura gialla cinese si è sviluppata, se Robert Van Gulik negli anni cinquanta è stato lo scopritore del giallo orientale ma di tradizione, al giorno d’oggi qualcosa da essere ricordato esiste.
Vi è uno scrittore, Qiu Xiaplong, cinese di origine ma ormai da anni stabilito negli Stati Uniti dove insegna letteratura comparata all’Università di Saint Louis, oggi tra le firme di maggior
prestigio nel campo del giallo. Qiu si era recato per ragioni di studio negli Stai Uniti, ma ai tempi delle proteste di Tienammen nel 1989 fu considerato un finanziatore dei moti studenteschi
e quindi rimase negli States. Il nostro autore, che compone anche poesie, scrive gialli in inglese ed è molto apprezzato in America dove ha vinto numerosi premi. Oggi i suoi libri sono tradotti e circolano in tutto il mondo, Cina compresa. E’ rimasto molto attaccato alla sua terra e non manca mai di aggiornarsi su quanto avviene. I suoi romanzi sono ambientati per lo più nella primavera degli anni Novanta, spesso Shanghai è la città protagonista delle sue opere.
In generale si dice che i gialli cinesi non possono non risentire di quel’atmosfera di permea una società di regime che controlla tutto, che annulla la privacy e ogni individualità. Una società massicciamente “politica”, in cui anche il meccanismo dell’indagine non può non essere intriso di politica. E questo porta a romanzi gialli corposi, rassicuranti, senza grandi scosse.
Tornando a Qiu Xiaolong i suoi sono romanzi ben costruiti, con uno stile narrativo lento ma ricco di cultura, e che ci fanno vedere il difficile cammino sulla via dell’integrazione in un paese dove esiste l’eterno contrasto tra l’economia di mercato e l’economia di regime.
I suoi gialli sono simili nello stile e nell’andamento narrativo, originali nella loro struttura, anche i soggetti hanno una loro peculiarità pur se tutto sommato l’autore è conscio che una cosa è il c.d. “romanzo poliziesco” del suo paese e una cosa è il genere giallo di marca occidentale.
Sono tutti scritti in terza persona, si basano sulle vicende di una squadra di poliziotti che a noi ormai lettori “disincantati” appaiono un po’ antiquati nel procedere. Né manca un accenno
alle varie concezioni ideologiche dei protagonisti.
I romanzi gialli di Qiu Xiaolong sono pubblicati in Italia da Marsilio, questi i titoli dai primi anni del 2000 a seguire: La misteriosa morte della compagna Guan (gli valse negli Stati Uniti
il prestigioso Anthony Award per l’opera prima), Visto per Shanghai, Quando il rosso è nero, Ratti rossi, Di seta e di sangue, La ragazza che danzava per Mao, Il vicolo della polvere
rossa. Protagonista della lunga serie l’ispettore Chen Chao, inappuntabile membro del partito, amante della poesia, grande mangiatore.
Se essenziale in questi libri è il risvolto giallo con la puntuale soluzione del mistero, non mancano i riferimenti alle contraddizioni di vita e di pensiero della Cina moderna in un lungo
arco di tempo che si avvicina ai giorni nostri. E in primo piano i tanti problemi che vanno dal ruolo del regime comunista a quello delle Triadi, comunque l’autore non manca di ribadire
l’importanza della letteratura nella vita di questa grande potenza.
GIUSEPPE PREVITI