” PISTA NERA” DI ANTONIO MANZINI- SELLERIO EDITORE
21 Agosto 2013IL SEGRETO DI ANGELA- DI FRANCESCO RECAMI- SELLERIO
3 Settembre 2013Antonio Manganelli è stato per vari anni capo della polizia, quando è scomparso qualche mese fa per un male incurabile. Poliziotto,
giurista, criminologo ha svolto tutta la sua carriera in polizia da commissario a questore a capo della polizia. Prima di morire ci ha
lasciato questo libro, Il sangue non sbaglia, che è un atto di fede e di amore verso il mondo in cui è vissuto per tanti anni.
Sono i giorni di Natale, quando a Roma in un auto sul greto di un fiume viene trovato il corpo di Anna, una donna assai affascinante.
Indaga l’ispettore Galasso, un poliziotto di mezz’età, assai benvoluto dai suoi colleghi. Le sue ricerche si focalizzano su tre persone :
il nipote della vittima, Luca, un giovane musicista omosessuale, legato a un antiquario; Gaetano, nipote di un’amica della vittima, un
tipo assai strano; Alfredo, un oncologo con delle perversioni, è un guardone, assai ossessivo con le donne, tra l’altro ha avuto una
relazione con Anna. Ben presto appariranno evidenti collegamenti con un’altra morte, quella di Laura, altra donna a suo tempo legata
al professore. Laura era stata pure amica di Anna, e la sua morte era stata classificata come un suicidio.
Un affare ingarbugliato finché il ritrovamento di un prezioso collier appartenuto ad Anna mette Galasso sulla strada giusta.
L’ispettore Galasso è un poliziotto con trent’anni di carriera sulle spalle. E’ un bravo poliziotto che ha combattuto la criminalità di strada
e nei tanti anni passati a Palermo la mafia che ha cercato di ucciderlo. Galasso ha imparato che nel suo mestiere non si può non aver
paura, ma lui ha imparato a dominarla e usarla. Dopo l’attentato subito a Palermo è stato trasferito a Roma, alla squadra mobile, e qui è
molto considerato dai superiori e si è fatto tanti amici tra i colleghi.
Eccolo ora alle prese con l’omicidio di Anna, una nobildonna ancora assai bella, dedita a iniziative benefiche e dalla vita assai intensa.
L’indagine si presenta difficile, troppi i possibili colpevoli, ma l’ispettore sa come muoversi e capisce che bisogna scavare nel passato
riportando alla luce le ombre di un tempo. E così ritorna sul suicidio di Laura, che era stata una sua antica fiamma,e che era legata alla
vittima del fiume e al professore.
Galasso con il suo intuito, con il suo acume, anche con una certa dose di cattiveria e di furbizia riuscirà a sbrogliare la matassa.
Antonio Manganelli ha scritto questo libro in un momento difficile della sua esistenza, affidandosi ai ricordi del passato di una
carriera più che trentennale. Ma ha scritto questo Il sangue non sbaglia non per raccontare la sua vita, le sue esperienze, le indagini
che gli hanno fatto conoscere storie, personaggi, fatti e misfatti. Insomma questo romanzo non è una sua autobiografia, lui dice che
” gli è venuto così “, piuttosto è un’opera di fantasia, narrata magari attingendo alle sue esperienze, alle tante persone incontrate. E
ne è scaturita una storia nuova dove comunque sono state applicate quelle tecniche che lui ben conosceva.
Ed ecco questo protagonista, l’ispettore Galasso, che per l’autore è l’emblema ideale del poliziotto, visto nella sua quotidianità. Ne viene
fuori il ritratto di chi fa questo lavoro non solo per mestiere, ma anche per vocazione e per amore.
Galasso è una figura forte che non rinuncia a cercare la verità, usando lo stesso trattamento con i criminali, i potenti e i superiori.
Bella è la definizione che Manganelli/Galasso dà dell’investigatore: ” L’investigatore è un operaio: si sporca le mani, smonta e rimonta
la verità, ne studia i meccanismi, individua l’ingranaggio che non funziona. La sua cassetta contiene tutti gli strumenti di lavoro neces-
sari: il segreto è saper decidere quali usare, quando e in quale ordine “.
Manganelli era stato definito ” il poliziotto con il sorriso” , questo libro è un po’ il suo testamento dedicato a chi fa questa professione,
ma anche a quel lettore che cera storie originali, non scontate e rese più vive perché si sente la grande passione per questo lavoro.
Ne è uscito un libro giallo a tutti gli effetti, con due misteriosi omicidi visti attraverso il racconto di chi compie queste indagini. Un
uomo che appare assai reale nelle sue osservazioni, nel suo procedere con tratti ora nervosi, ora assai riflessivi, un uomo che non ha
paura di avere…paura, ma che però non molla mai. Certamente in Galasso c’è molto del suo autore, con la sua tenacia, la sua ostina-
zione, la voglia di fare. anche l’amore per quella Palermo che Manganelli conosceva bene.
Quel che colpisce nel personaggio è l’amore e la passione per il suo lavoro, ma è anche un viaggio nella sua anima, nei suoi ricordi, nei
suoi dolori. Particolarmente toccanti le pagine sulla tragica fìne di Alfredo, non solo collega, ma amico carissimo. E Galasso accorre al
San Giovanni dove l’amico poliziotto lotta tra la vita e la morte, tragica coincidenza, quello stesso San Giovanni dove Manganelli è stato
a lungo ricoverato.
Ma il nostro autore non cade però nel tranello dell’angoscia e dell’autocommiserazione, c’è certamente nel suo protagonista il dolore per
la perdita di un amico, ma sarà poi l’indagine a prendere il sopravvento e il poliziotto torna in primo piano con il suo modo di investigare.
E la storia va avanti in una sorta di eterno duello tra buoni e cattivi.
Manganelli si era anche chiesto a cosa servisse questo libro, sicuramente si può dire che serve a dare un connotato umano a chi ha scelto
questa professione, dando anche una immagine meno stereotipata di tanta letteratura o di tanta televisione.
Bello il legame di Galasso con la moglie, una presenza questa di una donna che sa stare al suo posto, però c’è sempre al momento opportuno.
Galasso non nasconde simpatie e antipatie, si entusiasma ma anche si deprime, è spesso attraversato dai dubbi, quando le cose non gli sono
chiare si sfoga con lunghe passeggiate. Alla fin e è bello incontrare uomini così, saggi e vivi a un tempo. Manganelli stesso dice che Galasso
” è un modo di vivere, di ragionare, di diffidare e di condividere “.
Di certo una figura molto attrezzata, come tutta la trama, un romanzo scritto con mano ferma ma anche assai agile, con una stesura a
mezza via tra il giallo classico e lo studio di un carattere.
Troviamo varie immagini di due grandi città, la bellissima Palermo ricca di profitti e colori ma anche assai infida, e Galasso lo pagherà
a sue spese, e poi una Roma caotica e piena di contrasti.
Molti i personaggi, tutti delineati con cura, il collega Bruno, la pm Monti, l’antiquario Centino, il violoncellista, il farmacista, il primario.
Tutti raccontati nei loro lati più chiari e in quelli più scuri, vivisezionati da un Galasso che non si ferma mai, con i suoi sentimenti, le
sue paure, ma anche con la voglia di non arrendersi mai….
GIUSEPPE PREVITI