NAPOLI:CHI RESTA E CHI PARTE- da “CAFFE NOTTE E GIORNO” E “SCALO MARITTIMO”DI RAFFAELE VIVIANI
7 Novembre 2011ANCORA SU BORDELLI E “LA FORZA DEL DESTINO”
17 Novembre 2011Ritroviamo a Torino,da sempre centro di grandi potentati,Fangio Mazzarino,il miglior analista dei servizi segreti,ora in pensione.Vi sè è recato per assistere ai funerali del suo superiore,ex-capo dei servizi segreti proprio nel periodo in cui l’Italia fu infestata da tanti misteri.Carlo Rebaudengo infatti era stato per oltre mezzo secolo il detentore di mol,tissimi segreti,non solo italiani,e prima di morire ha lasciato alla moglie un ambiguo messaggio per Mazzarino,coinvolgendolo in una indagine che avrà riflessi sul passato,sul presente e sul futuro.
C’era una cricca formatasi in Torino in anni assai lontani,ora ha le leve del potere in mano,elimina chi la contrasta, procura vittime per scardinare l’ordinamento
sociale e la democrazia che mai come in questo momento è stata in pericolo,anche perchè questo gruppo sfrutta a menadito i mezzi mediatici.
Con questa vicenda dei nostri giorni si intrecciano anche fatti di altre epoche, c’è un mistero che viene dal passato. Addirittura risale ai tempi del re Sole,Luigi IXV
del cardinale Mazzarino,del potente ministro Fouquet.E’ di quel tempo un celebre dipinto, I pastori delkl’Arcadia,di Nicolas Poussin e proprio questo dipinto celerebbe un mistero che a suo tempo ossessionò re Luigi e oggi procura ancora una scia di morti,di intrighi,di complotti,tutti legati alla sua rivelazione.
Tornando ai nostri giorni passano giorni cupi,si enfatizzano i pericoli onde poter invocare soluzioni forti,tutta l’Europa ne sembra contagiata, e così sempre maggiori appaiono le similitudini tra i potenti ai tempi del re Sole e i potenti dei giorni nostri….
Gianfranco Micali, dopo La formula del Brunelleschi e Io ho ucciso Masaccio, ci ripropone Fangio Mazzarino in Il segreto del re Sole, un giallo storico pubblicato
prima dell’estate,quindi in tempi non sospetti,ma per certi versi anticipatore di tanti episodi e personaggi della nostra vita contemporanea.E lo fa ricorrendo a un intrigante connubio tra epoche diverse.
Come già detto l’ex-capo dei servizi segreti,ha lasciato a Fangio un messaggio con la foto di cinque giovani dai nomi fittizi che ricordano il tempo di Luigi IXV e sullo sfondo un misterioso dipinto di Nicolas Poussin.
Comincia così una vera e propria odissea per Mazzarino,qualcuno cerca di ostacolare le sue ricerche.Lui indaga su quanto avviene sotto i suoi occhi in una Torino inquitetante,anche per dei segnali ai confini dell’esoterico.Ma questa infagine lo porta anche ad interessarsi di un altro periodo altrettanto ricco di misteri e di pericoli,
il Seicento di Luigi IXV, dei potenti ministri Foquet e Colbert,dei cardinali Richelieu e Mazzarino,di grandi della letteratura quali Lafontaine e Moliere,di pittori tra cui Nicolas Poussin.E ancora più misteriosi appariranno i segreti degli scienziati alchimisti che operavano in Vaticano.
Un autentico puzzle da ricostruire,ma è necessario farlo se si vuole salvare la democrazia. E ancora una volta in un quadro di ambientazione storica la chiave del giallo è usata per fotografare il malessere di questa società soggetta ad attacchi mediatici,finanziari,economici di ogni sorta e , a riprova che l’andamento del mondo è sempre ciclico.In ogni era ci sono sempre state le lotte di potere ispirate sempre a motivi oscuri e riprovevoli.
Un thriller esoterico con Mazzarino chiamato a indagare nel tempo e a donadarsi quale segreto celasse quel dipinto di Poussin che aveva letteralmente ossessionato il re sino a fargli rovinare l’esistenza di Fouquet.
Mistero che però sono stati in tanti a voler svelare nel corso dei secoli e che adesso vede addirittura coinvolta una potente organizzazione internazionale pronta a tutto pur di impadronirsene.Fangio resta colpito da questo mistero alle cui basi sembra poi scatenarsi una lotta che finisce per coinvolgere le sorti della democrazia di tutto il mondo.
Singolare ma anche efficace il metodo di scrittura seguito dall’autore,in terza persona viene narrata la storia che si sviluppa ai nostri giorni,inframezzata dal resoconto degli anni che videro protagonista Luigi IXV,e quindi passo passo procedono le due vicende.E per risolvere i misteri e le nubi che si addensano sull’Europa di oggi,sarà giocoforza ricostruire l’epoca e i moventi di Luigi IXV,di Foquet e di Colbert, di Richelieu e di Mazzarinol,del resto così simili a potenti e malavitosi della nostra epoca.
Interessante per chi ama la storia e vuole andare oltre le parvenze del giallo è anche il riferimento a tanti personaggi storici,ne vengono caratterizzati diversi,e non tutti poi notissimi,dal bieco fratello di Foquet alla nipote di Mazzarino,addirittura a un capitano delle guardie dal nome di D’Artagnan.Di contro ai tanti protagoni seicenteschi il duemila ci presenta un capo dei servizi segreti,un capomafia,un cardinale senza scrupoli,un abile manipolatore delle comunicazioni,un ex-ministro delle finanze,un faccendiere,un banchiere internazionale. Difficile non trovare dei contatti….
E parlando di contatti non sorprende che siano scelte due città molto similari,entrambi affascinanti e con una buona dose di misteri,quali Torino e Parigi.
Potere e denaro fanno parte di una sorta di parabola contemporanea sul denaro che Micali ci racconta partendo da molto lontano,cioè in quel seicento in cui Fouqet
fu ideatore di quella “finanza creativa” di cui poi si è molto parlato ai nostri giorni.
Ultima annotazione per una scrittura svelta,accattivante con un taglio che potrebbe benissimo adattarsi a quell’altro mostro dei nostri giorni che è la televisione,ma
non c’è da stupirsi,Micali oltre che scrittore e giornalista è anche un valido sceneggiatore.
GIUSEPPE PREVITI