“NIENTE TRANNE LA PIOGGIA”DI SERGIO PAOLI-TODARO EDITORE
28 Dicembre 2011“L’ASCENSIONE DI ROBERTO BAGGIO” DI MATTEO SALIMBENI E VANNI SANTONI- MATTIOLI 1885
10 Gennaio 2012Fabio Picchi, cuoco di e in Firenze,proprietario del famoso Cibreo, fondatore del Teatro del Sale con la moglie l’attrice Maria Cassi, imprenditore, conduttore televisivo,
impresario teatrale,attore,collaboratore i giornali,fondatore del mensile L’Ambasciata teatrale,leader della Confesercenti, grande impegno politico…insomma un personaggio a tutto tondo. Sempre con Mondadori ha pubblicato I 10 comandamenti per non fare peccato in cucina, Senza vizi e senza sprechi.
Con Il segreto della mezzaluna si cimenta in una sorta di “giallo-gourmet” dove al posto del rituale investigatore abbiamo un cuoco,Igor Rogi.Igor e tutte le sue passioni, o meglio le sue “indagini”:lui infatti indaga i sapori,cura gli accostamenti, gli aromi con cui crea le pietanze, percorrendo sentieri non mentali ma gastronomici per arrivare a nuovi percorsi in tavola.
Igor è un cuoco fiorentino,padre divorziato con quattro figli,con cui vive in una casa in campagna mentre il suo ristorante è nel centro-città.Riceve molti inviti per insegnare la cucina toscana e italiana nel mondo.Un evidente doppio letterario dell’autore un giorno Igor viene chiamato in Giappone per aprire una trattoria fiorentina come la sua.Lui pone come condizione l’approvvigionamento di prodotti toscani freschi sul posto, e la sua interlocutrice,la presidente di una grande società,lo prende sul serio e fa allestire un grande orto ai bordi di un campo di golf. E quando le verdure maturano Igor riceverà un messaggio:”L’orto è pronto l’aspettiamo”, e così.lui spesato e riverito,giunge a Tokyo per aprire La Trattoria Toscana.
Durante il volo per Tokyo incontra Yasusky,uno steward con cui nel lungo viaggio fa un lungo spuntino a base di caviale ma stabilisce anche una grande amicizia cementata da un inverosimile numero di bottiglie stappate…A Tokyo conoscerà Yumi,giovane giapponese incaricata di accoglierlo,un personaggio che via via acquisterà sempre maggior rilievo,specie nello sviluppo della parte più “gialla”della storia e che ci apparirà anche come emblema della nuova donna giapponese.
Ci sarà anche per Igor una parentesi d’amore , ritroverà a Tokyo la donna della sua vita,l’attrice Divina Assi,in tournée, con la quale si daranno appuntamenti negli alberghi di tutto il mondo.
Non ci saranno delitti in questa storia, ma dei misteri da risolvere.Se il richiamo della cucina per un cuoco è talmente forte da farlo partire per ogni angolo del mondo,
poi la storia si complica,avverranno tante cose, non tutte previste, incontri inconsueti,amori che esplodono,avventure ,pericoli legati alla fase del ritorno a Firenze.
Igor rientrerà raggiunto dai suoi amici giapponesi, ma anche da altri meno raccomandabili, ci sarà un crescendo di misteri e colpi di scena, Igor sfuggirà a un agguato e risolverà il mistero, rivelandosi anche bravo come uomo d’azione.E Yumi si troverà arricchita dal “segreto della mezzaluna e delle sette stelle”.
Fabio Picchi, arcinoto ristoratore e animatore fiorentino, nella presentazione di questo libro ha una certa ritrosia nel rispondere a una domanda: Igor quanto prende da lui?A occhio e croce diremmo molto,Rogi fa il cuoco a Firenze dalle parti di Sant’Ambrogio, il nome del suo locale è “Trattoria Fiorentina”ma poteva essere…Cibreo. Hanno in comune quattro figli,un divorzio,un grande amore per una attrice di teatro. E poi anche i tanti personaggi non sono che le proiezioni letterarie di amici e conoscenti del Picchi: così il sopritendente dell’Opificio delle Pietre dure Giorgio Bonsanti diventa Giorgio Bonsai,e poi la magistrata napoletana Ilva della Suora con ilk di lei marito vicequestore Consuoceri,e nella vita reale non sono forse i suoi consuoceri?Si tratta insomma di un ricorso fin troppo…spudorato all’autobiografismo, d’altra parte Fabio Picchi è personaggio lui stesso,troppo forte,troppo preponderante da immaginarsi che debba cercare un protagonista al di fuori di se stesso.
Dopo aver confezionato due libri di ricette Picchi riscrive una delle sue escursioni gastronomiche,quando si voleva aprire in Giappone una succursale ispirata alle trattorie fiorentine.Ma da bravo cuoco mescola vari ingredienti.Intanto un omaggio alle storie misteriose, ricche di simboli,gioielli,monili di antiche civiltà. E poi un pizzico di noir,la mafia giapponese scatenata con un inseguimento tra le strade periferiche fiorentine.E per non farci mancare anche il grande amore che sbocca a Tokyo tra Igor e Divina.
Una storia di misteri,eros e sapori,narrata in prima persona,molto ridotti i dialoghi, l’autore preferisce dare con le sue parole voce ai personaggi.Grande è l’amore che manifesta per il Giappone, ma ancora più grande è l’amore per il cibo,lo si ricava dalle tante pagine dedicate al cucinare,al mangiare,al bere.”Non potevo che partire dalla cucina per scrivere”rileva il nostro autore che fa letteralmente “esplodere”Igor quando parla di cibi e di accostamenti di gusti e stili diversi,quando con passione ci racconta i fritti,ce li fa quasi assaporare,quando riesce a far convivere cucine tanto diverse e si sente la sua passione quando progetta contaminazioni spericolate, il sashimi con pesce crudo all’elbana,il tempura con fili d’aglio.
Ma si parla anche di misteri,mezzelune,monaci, incendi, tante trame tessute nell’ombra, ma la parte migliore Picchi la da quando ci fa sognare il cibo….
Fabio Picchi si conferma navigatore provetto tra sapori,parole e storie.Ma lui non si vuole limitare a dirci come si deve friggere il pollo o fare un pomodoro in gelatina.Grande lettore di Voltaire,ma anche della Agatha Christie,di Simenon,di Nero Wolfe.E siccome ama sempre raggiungere nuovi traguardi accolo alle prese con il noir.Ha girato per il suo lavoro tutto il mondo, ha conosciuto persone,paesi,tendenze e di tutto questo ha fatto tesoro, pardon,lo ha riversato su Igor Rogi…
Picchi è stato in Giappone negli anni Ottanta vivendo in prima persona quella necessaria simbiosi tra le due cucine. Un’altra cosa lo colpì profondamente,il mondo femminile.Le donne gli apparvero ben più forti e agguerrite di quanto si possa pensare a prima vista, certo più salde degli uomini prede di convincimenti sciocchi e formali.E Picchi/Igor si innamorano di queste donne, quasi a rimarcare i piaceri della cucina e dell’alcova.Ma un altro sentimento forte anima questo romanzo,quello dell’amicizia che sgorga spontanea tra Igor e Yakuski, lo steward guerriero dalla vocazione di sommelier.I due si sentono, al di là del loro formalismo esasperato e della nostra eccessiva disinvoltura,simili e del resto il libro ci vuole anche dire che mafia e corruzione albergano in entrambi i Paesi e ovunque vanno combattute.
Un romanzo che pesca nella vita reale di chi l’ha scritto, un giallo senza morti,dove la cucina, a differenza di tanti altri romanzi dove appare più che altro come una sfogo culinario dell’autore,qui è parte integrante della vicenda,l’accompagna passo passo.
Per la cucina vera e propria si rimanda all’appendice, Il ricettario delle sette stelle,ricco di ricette sorprendentemente gustose e come negli spettacoli alla fine si fanno i bis con i pezzi di maggior richiamo anche qui c’è una replica completa delle varie ricette toccate nel corso della storia.
Ma il libro serve anche all’autore per togliersi qualche sassolino…così c’è una secca reprimenda per quei cuichi che da noi scimmiottano tecniche di cucina orientale senza conoscere gusti,sapori e motivazioni,e ancora dice di diffidare dei falsi gastronomi oggi tanto di moda.
Fabio Picchi ci confeziona un connubio tra un Nero Wolfe e un Pellegrino Artusi, rivendicando anche il ruolo del cuoco:”Siamo come circensi,ma a differenza dei nostri fratelli siamo senza carovana. Di regola non giriamo il mondo,ma è il mondo che gira davanti a noi. Signori,facciamo due spettacoli al giorno….”.
GIUSEPPE PREVITI