” NON FARMI MALE” DI FABRIZIO RONCONE- MARSILIO- 17.O2.2022
17 Febbraio 2022” IL LIUTAIO ” di STEFANO SALMORIA – EDIZIONI ATELIER – 21.O2.2022
21 Febbraio 2022In un vecchio albergo abbandonato sulle falde dell’Etna, in una notte di neve, il custode scopre in un salone il cadavere di una donna e corre a chiamare la
polizia, ma quando i poliziotti arrivano del corpo non c’è più traccia. Ventiquattro ore dopo il cadavere verrà ritrovato nella cappella di un ciitero, al suo
fianco un altro corpo, quello di un monsignore, anche lui assassinato.
Una storia complicata per il vicequestore Vannina Guarrasi, oltre tutto, essendo una delle vittime un prete, si scatena un grosso interesse mediatico. La
Guarrasi e la sua squadra, con il consueto aiuto del vecchio commissario Patanè, indagano a tutto tondo, ma arrivare alla conclusione non sarà semplice….
Quella che CRISTINA CASSAR SCALIA ci racconta ne IL TALENTO DEL CAPPELLANO è una storia complessa che avviene nei giorni che precedono la fine
dell’anno. Un cadavere trovato in un albergo in ristrutturazione che come appare poi scompare, per riapparire al centro di una macabra messinscena, insieme
a un altro assassinato, in questo caso un monsignore, in un cimitero circostante.
Due cadaveri che capitano tra capo e collo sulla Guarrasi e la squadra, tanto più che siamo nei giorni che precedono Capodanno. E così eccoci a un nuovo
episodio della saga dei poliziotti creati dalla CASSAR SCALIA,, la mitica squadra , forte dei vari Spanò, Marta, Lo Faro, famoso per i cazziatoni che gli rivolge la sua superiora, sino al dirigente Macchia. La nostra autrice conferma la sua abilità di rendere “vivi” i vari personaggi, dotati anche di quel tocco di ironia che
li rende plausibili. Tutti buoni poliziotti, ma con la caratteristica che ti restano subito simpatici, e non è poco. Tutto come sempre ruota intorno all’amore contrastato tra Vanina e il pm Paolo Malfitano, a cui lei ha salvato la vita. Ma c’è troppa tensione nella via dei due, lui è a Palermo, lei a Catania, spesso vivono
sotto scorta, forse la distanza è la soluzione migliore. Tutto sembra preso dalla vita di due personaggi reali, r questo è un altro merito della CASSAT SCALIA , lei
sa muovere i suoi personaggi, piccoli o grandi che siano, rendendoli estremamente credibili. Molto “caricata” ,molto determinata la nostra Vanina, animata da
un sano “egoismo” che trasmette poi anche agli altri che stravedono per lei. Ed ecco tutti al pezzo,da Marta “la vegana” al vice Spanò e al giovane Lo Faro, poi
il riuscitissimo personaggio dell’ex commissario Patané, un arzillo anziano signore, che ha un po’la funzione di tirare le sintesi del lavoro di tutti. Certamente la
loro professione li porta sempre a immergersi nel mondo del crimine, della violenza,della perversione, diciamo delle brutture di questa società ma conservano
la voglia di essere “normali, con i desideri, le manie, i problemi di tutte le persone normali.
In questo romanzo si comincia sa un cadavere che scompare con lo sconcerto di chi l’aveva trovato, tale Scimemi, famoso per le sua fissazione per gli alieni, e quindi, a priori, non propriamente credibile.
Siamo a Catania, sull’Etna c’è la neve, Vanina è a Palermo dove sta passando le feste con la madre, non ha voluto incontrare nessuno degli…amici o presunti tali,e quando da Catania viene informata di questa singolare situazione, non ha dubbi, torna a Catania.
La CASSAR SCALIA ormai ci ha abituati ad alternare passaggi più “polizieschi” ad altri di costume, di allegria, di riflessione, anche nel caso de IL TALENTO DEL CAPPELLANO si parte dai fatti, poi qualche tocco di colore, molti dialoghi, una voglia anche di sdrammatizzare argomenti che non sono mai fini a se
stessi. Ma tutto senza strafare, come del resto sin ravvisa nel carattere della protagonista, una donna fortemente impegnata ma anche molto fiduciosa nelle sue
intuizioni. Sa sempre cogliere l’essenziale, sa farsi voler bene dai suoi uomini ma sa anche farsi rispettare, ma sa anche rendersi amabile, perché anche quella
“macchina da guerra” che lei finisce per stemperarsi, sa rivolgersi con toni giusti ai suoi uomini. Certo qualcosa paga sul piano personale, la sua vita sentimentale è abbastanza aggrovigliata, come donna di casa non brilla, non sa cucinare, veste così cos’,ma in compenso ha in suoi protettori,, vedi la vicina che l’accudisce dal punto di vista culinario,.E vedi anche il personaggio, ormai è un co-protagonista-del commissario,o meglio ex-commissario-Biagio Patanè, che ormai è una presenza necessaria nella vita della squadra mobile catanese, e di romanzo in romanzo cresce anche la statura del personaggio.Ma al centro di tutto, ribadiamo, la vicequestore, oggi tra le più credibili investigatrici che oggi si sono impossessate del giallo all’italiana.
Dopo la sabbia nera, ovvero la pioggia delle ceneri dell’Etna, immortalata nel primo romanzo della serie, qui l’Etna ci ha regalato la neve, con un paesaggio che
forse molti lettori non immaginano in Sicilia, ma la CASSAR SCALIA ci vuole dimostrare che le ambientazioni si possono creare ovunque..
Vanina Guarrasi è stata fortemente segnata dalla morte del padre poliziotto ucciso dalla mafia, questa storia le è rimasta molto impressa, certi ricordi non si
possono dimenticare, ma è evidente il riferimento di fondo comune a tutte le storie. E ovviamente fa il paio con un altro elemento che compare sempre in
queste inchieste, la mafia. E necessariamente questi romanzi diventano anche un ottimo veicolo per far riflettere il lettore e anche conoscere questo fenomeno
di cui tanto si parla ma più per slogan che per approfondire l’argomento,.Insomma un buon uso de “la chiave del giallo” per narrare la società. Sabbie nere, neve, nebbie, certo tante cose sono cambiate, ma Vanina, e pensiamo anche i suoi lettori , ragionano su una stagione terribile, per alcuni sarà una scoperta
addirittura, ma intanto il risultato è raggiunto nel ragionarci, e serve da ammonimento a non abbassare la guardia.
GIUSEPPE PREVITI