” SOGLIA CRITICA ” DI ALESSANDRO PRANDINI- EDIZIONI TERRA MARIQUE
4 Gennaio 2014” ALCAZAR ultimo spettacolo ” DI STEFANIA NARDINI e/o
13 Gennaio 2014Nella Roma del 999 papa Silvestro II, di origine francese, incoronato da pochi mesi, nonostante tra il popolo serpeggi molta paura per la prossima fine del millennio, passa la
maggior parte del suo tempo a contemplare una statua di donna che gli era stata donata dall’Imperatore di Oriente. Una statua che sembra che parli e canti, e proprio alla stessa
Silvestro vuole lasciare il suo pensiero da tramandare ai posteri.
Roma 1928. Mussolini sta facendo cambiare volto alla città con grandi progetti urbanistici. Tra chi spera di trovare lavoro in questo fervore di opere c’è anche l’architetto-inve-
stigatore Cesare Marni che adesso per vivere si occupa di antiquariato.
Un operaio dei cantieri lo avvicina per mostrargli la foto di una statua trovata durante gli scavi dell’area dei Fori Imperiali, vuole sapere quanto può valere. Marni incuriosito
inizia le ricerche e si imbatte in un singolare professore e sua figlia. Il professore pensa che ci si trovi difronte alla famosa statua legata a papa Silvestro II, statua che dovrebbe
custodire grandi segreti.
Ma questo scatena mezzo mondo, servizi segreti, spie, sicari, poliziotti. Tutti fanno da protagonisti in una storia che si fa sempre più intricata e non priva di pericoli.
Giulio Leoni è scrittore di libri storici che ama però anche la narrativa del mistero. E in questo Il testamento del papa” coniuga alla perfezione i due lati.
Una statua parlante è sempre oggetto di sogni, di studi, di speranze. Alla base trucchi illisionistici, suggestioni, misteri mai svelati.Silvestro II era un grande conoscitore dei
prodigi realizzati dai maestri della meccanica e può anche darsi che abbia fatto costruire questa statua prodigiosa, Ma Giulio Leoni osserva che ” se poi abbia davvero
compiuto quanto qui narrato resta oggetto di congetture ma del resto cosa è un romanzo se non l’opera congetturale per eccellenza “.
Fatto sta che Il testamento del Papa è un romanzo dove anche le trame più imprevedibili trovano collocazione in una cornice storica ricostruita alla perfezione e dove si
sviluppano fatti che certo sono legati a una finzione narrativa ma che intrecciandosi con personaggi presi dalla realtà arrivano al risultato di un romanzo tanto ricco di
enigmi quanto di fascino.
Libro di avventura ma anche spy story con tutta una serie di travestimenti, inseguimenti, attentati, delitti. Al centro una macchina miracolosa che viene dal passato,
attorno alla quale l’autore confeziona un thriller classico, un giallo storico scritto con uno stile assai scorrevole, e che non annoia mai.
Leoni mette due epoche a confronto, la Roma della fine del primo millennio e la Roma del primo trentennio del secolo scorso.Nella Roma del 999 era assurto al soglio
pontificio in francese Gerberto D’Aurillac con il nome di Silvestro. Nella Roma mussoliniana ritroviamo un personaggio già noto ai fedeli lettori dello scrittore romano,
l’architetto Marni che si troverà implicato in una serie di morti e di fatti misteriosi. E mentre sta dando la caccia, insieme a uno…stuolo di altri personaggi, al mitico conte
Desmondi, capo di una setta che vuole ripristinare la grandezza dell’era imperiale e dare un nuovo volto all’Italia. E sulla scia dell’introvabile conto ci sono servizi italiani,
tedeschi, inglesi. Particolarmente pericolosa una misteriosa spia tedesca che sta cercando nel nostro Paese un oggetto che dovrebbe contribuire a determinare le sorti di
una ipotetica ( che poi tanto ipotetica non è….)guerra a favore di chi arriva a possedere quella macchina.
Leoni si diverte a dire e non dire, a svelare certi misteri ma anche a renderli più fitti, con tutto un sottile gioco che ribalta continuamente situazioni e prospettive. Nulla è
certo, nulla è come sembra, alcuni personaggi del romanzo praticano la magia e del resto tutto il libro sembra intessuto di un filo di magia.
Ma a parte questa…sfida dell’autore all’intelligenza del lettore il romanzo è costruito sui filoni classici dei racconti di azione e di avventura, con continui colpi di scena, corse
rocambolesche, strattagemmi e travestimenti, pedinamenti e fughe. I tempi moderni avanzano, ecco fughe e inseguimenti in aereo e in treno, un pizzico di…James Bond non
guasta. Come sempre il nostro autore frammischia personaggi inventati a personaggi reali, e così conosciamo Mussolini, il capo della polizia Bocchini. Evola in vista di
esperto.
L’autore preferisce sempre rivestire di un filo d’ironia, prediligendo toni mai seriosi, con la ricostruzione delle epoche storiche assai accurata e fedele e con il linguaggio
adoperato che riproduce quello del tempo. Ne segue un romanzo che si legge con interesse grazie anche a una trama composta coma una serie di scatole cinesi, una ne apri
e un’altra ne trovi.
Veramente potente tra i personaggi la descrizione di papa Silvestro, a suo tempo ritenuto per lo più un mago dedito all’occulto, qui invece il suo è il ritratto di un cultore
della scienza che precorre i tempi.
Non mancano i personaggi femminili, dalla giovane Marcella, ragazza che precorre non di poco i suoi tempi, alla maga tedesca, l’affascinante e pericolosa Zirca. Ad un certo
punto le due sembrano contendersi i favori dell’…imbranato Marni, ma quello che vien fuori è il conflitto tra una donna matura e una giovane rampante, motivo certo non
nuovo ma su cui Giulio Leoni si diverte a dissertare….
Magia e avventura, magia e delitto, magia e amore, temi congeniali a un autore grande appassionato di tutti questi argomenti, e anche assertore dei legami tra magia, storia e
crimine.Un crimine visto però sotto le sembianze del delitto all’interno di una trama classica, in poche parole un evento raccontato con una miscela di magia, di suspense,
di fantasia, di verità. Addirittura in questo romanzo il confronto è tra due epoche assai lontane tra loro ma che trovano un punto comune intorno alla controversa figura di
papa Silvestro su cui sono circolate tante leggende. Tra queste la realizzazione di una macchina parlante con l’aiuto del demonio !
La ricerca di questa statua ai tempi della Roma di Marni scatena una vera e propria caccia come dei resto tanti l’avevano cercata nei secoli precedenti. Un mistero premoni-
tore, se vogliamo, nel 999 della fine del mondo, nel 1928 della prossima guerra mondiale. Tragedie presunte, tragedie immaginate, all’ingresso dell’anno mille si può parlare
di uno scienziato che precorreva i suoi tempi, nel 1928 della folle corsa di un mondo cieco e spietato verso la catastrofe.
GIUSEPPE PREVITI