“L’ENIGMA DEL POLLICE” DI MASSIMO TALLONE-FRATELLI FRILLI EDITORE
9 Dicembre 2010“DELITTI TRA I LIBRI/2”-AA.VV.-MARCO DEL BUCCHIA EDITORE
17 Dicembre 2010Partendo da un lato oscuro del nostro Risorgimento Giancarlo De Cataldo costruisce un romanzo “Il Traditore” che
può anticipare il nostro presente.In una vicenda che ci porta da Palermo a Londra, da Roma a Torino, da Venezia alla Calabria, dalla Transilvania agli Stati Uniti troviamo patrioti e idealisti, camorristi che diventano addirittura generali, mercanti di came umana, giovani sognatori.E’ una sorta di affresco di un’Italia che nasce. Combattono,amano,sognano, tramano e massimamente tradiscono.Le loro vite avranno sbocchi diversi, alcuni avranno in sorte un destino diverso, altri diiverranno delinquenti o faccendieri.Spesso tradiranno gli ideali più puri per la più gretta convenienza e prospereranno criminali, mafiosi,tagliagole.E sullo sfondo la figura di un Mazzini che trama di continuo portando sangue e utopia.Ma in tutto questo susseguirsi di guerre e cospirazioni, di vite
splendide o corrotte,di tanti amori spesso contrastati, ne nasce una possibilità di vita futura che parrebbe accettabile.
De Cataldo affronta trent’anni di storia d’Italia, partendo dal fallito tentativo insurrezionale in Calabria del 1844 per arrivare al 1872, quandco Roma è ormai capitale d’Italia e Giuseppe Mazzini muore a Pisa.Fa da filo conduttore la
storia di un nobile veneziano. Lorenzo di Vallelaura, un giovane mazziniano che conosciamo mentre partecipa alla spedizione calabrese e che per aver salva la vita diventa una spia al servizio della polizia austriaca. Sarà esule a Londra dove sfruttando l’affetto e la fiducia di Mazzini tradirà amici e compagni.Ed è proprio su questo personaggio che ruota la storia, un uomo cinico ma con un suo carico di dolore dovuto alla consapevolezza dei propri fallimenti e questo lo rende un osservatore disincantato ma credibile di quanto gli avviene intorno.La sua è una doppia vita che gli permette di vedere un’Italia che si presenterà divisa all’appuntamento unitario con il Re.Via via si perdono per strada i nobili ideali di costruire un paese nuovo, non c’è unità tra i propugnatori dell’insurrezione e il popolo, tra il ceto borghese e quello contadino, presto il Sud unito sarò scosso da nuovi moti, che all’epoca e , nella storiografia ufficilae, verranno classificati come atti di brigantaggio da reprimere.
Questo racconto sul Risorgimento mescola personaggi d’invenzione a protagonisti storici(Mazzini,Cavour, Crispi,
Vittorio Emanuele II, Felice Orsini, lo storico Thomas Carlyle, il pittore Rossetti)e ci presenta una serie di intrecci, con situazioni tipiche del feiulleton, violenze,passioni,perversioni,continui colpi di scena. Del resto De Cataldo aveva seguitolo stesso schema con il suo fortnatissmo “Romanzo criminale”, che più che un noir era una ricostruzione storica degli anni ’70-’80 con le continue faide tra i grandi apparati dello Stato,e in quel clima viene a prosperare la Banda della Magliana. Anche ne “Il Traditore”i misteri sono tanti e difficili da decifrare, in un contesto dove al servizio della real-politik avviene di tutto.
Dalla lontana e povera Calabria esce prepotentemente il personaggio di Striga, una ragazzina muta che i suoi compaesani temono come una strega e sarà la sua vendita a un torbido Lord londinese che ci farà scoprire una Londra piena di misteri e situazioni terribili.Da un a parte la metropoli con i politici e tanti londinesi votati alla causa italiana e a aMazzini in particolare,una città molto ospitale verso gli esuli italiani. Dall’altra la Londra dei bassifondi, che ricorda molto Dickens,con il traffico e lo sfruttamento dei bambini,lo spaccio degli stupefacenti, il commercio dell’oppio. Una città quindi dalle molte sfaccettature, con il profondo contrasto tra la opulenta Londra imperiale e quella miserrima dei bassifondi. L’autore ci fa immergere in quella bolgia dantesca che è la Londra più infima, ma riesce sempre a ben mescolare i toni aspri e ruvidi del feuilleton
con quelli non meno aspri ma ben più misteriosi delle varie fasi della politica.
Nè mancamo gli accenni alle varie guerre, magari solo immaginate ma anche a volte scatenate, con i ritratti dei vari personaggi reali, dal conte Cavour al re Vittoio Emanuele, dal generale Garibaldi a Nino Bixio, da Napoleone III a Mazzini, tutti uomini che peseranno sul destino di tanti popoli.
L’impronta storico-politica del testo è quanto mai evidente, De Cataldo ha studiato a fondi il nostri Risorgimento
e abbracciando la tesi gramsciana che non vi fu nè un coinvolgimento popolare nè un programma sociale comune fa vedere che nel Sud non ci fu alcuna corresponsione tra i mazziniani e il resto della popolazione,
che considerà questi insorti dei briganti e li distruggerà come accadde a Sapri con Pisacane.
E così il “traditore”per eccellenza Lorenzo finisce finisce per dover assistere a tutto questo susseguirsi di eventi, con una unità d’Italia raggiunta solo grazie a Napoleone di Francia, ma in quadro di sanguinose repressioni, di divario sempre più alto tra Nord e Sud, di mancanza di ideali comuni.
E nel Sud in particolare si registra un patto scellerato tra governo centrale e mafia,,che diviene sempre più forte,godendo di troppi favoritismi e impunità, con conseguenze letali che probabilmente si pagano ancora oggi.
D’altra parte la classe politica italiana sembra agire solo per il proprio tornaconto e interesse, ecco il senso di questo romanzo e del suo titolo “IlTraditore”. Protagonista un mazziniano costretto a fare la spia per salvarsi, ma non è altro che il primo prototipo di tanti traditori, in nun contesto di ideali e passini rinnegati. E troppe furono le
persone che rimasero deluse per il macato realizzarsi dell’idea che avevano avuto dell’Italia.
Un romanzo assai interessante, anche questoclassificabile come un affresco storico dalle tante venature,
noir,spystory, feuilletton, avventure, assolutamente da leggere.
GIUSEPPE PREVITI