” UN DELITTO ESIGIBILE ” di MICHELE COSTA- MERIDIANO ZERO
15 Novembre 2016“GIORNI DI DUBBIO ” di LUIGI GUICCIARDI- CORDERO EDITORE
21 Novembre 2016“Il Turista ” è un serial-killer che colpisce le donne, le aggredisce, non le violenta, le uccide o poi porta via loro, come
un macabro trofeo, la borsetta, in base alla quale ha scelto la sua preda. Ma è un assassino molto furbo, non lascia mai
indizi particolari che lo possano fare individuare, sa assumere varie fisionomie e travestirsi con molta abilità, non adotta
schemi fissi nel suo percorso delittuoso, colpisce sempre in città e paesi diversi. E a questo è dovuto l’appellativo di ” Tu-
rista”, cioè quelle persone che non si fermano mai a lungo nei posti che visitano a frotte, difficile che diano nell’occhio.
Ha un carattere a modo suo rigoroso, non si pente mai di quello che fa, ha un forte auto-controllo di sé stesso, sembra
veramente imprendibile.
Ma anche per chi si ritiene al di sopra di ogni sospetto può scattare la trappola, per lui avverrà a Venezia ove lui è tornato
a caccia di una prossima vittima. Si mette a seguire una donna non accorgendosi che è un’esca per lui. A qualcuno fanno
evidentemente comodo le sue doti di assassino.
Contro il serial Killer si staglia la figura di Pietro Sambo, ex-capo della omicidi di Venezia, cacciato con ignominia dalla
polizia per aver preso una mazzetta. Ora vive da emarginato, deriso e umiliato dai più, ma proprio la venuta del Turista
a Venezia finirà per aprirgli nuovi orizzonti dandogli l’occasione di riscattarsi. Ma per arrivare a questo dovrà ingaggiare
una lotta senza quartiere con il suo avversario ignorando qualsiasi regola etica, il che fa a quanto siano elastici i concetti di legalità e illegalità….
Massimo Carlotto con Il Turista approda al mondo dei serial killer, dei servizi segreti, dei servizi deviati. Lui che si è
già occupato di criminali a vasto raggio (banditi, mafiosi, trafficanti di droga, criminali al servizio dello Stato) stavolta
entra e scava in un mondo assai più reale di quel che sembri, e andando ben oltre la letteratura di genere.
Un fatto è certo, si va ben oltre quella etichetta di thriller apposta sul frontespizio del romanzo. La storia ha vari prota-
gonisti, spicca certamente il personaggio de ” Il turista”, Abel Cartagena, un assassino seriale che cambia continuamente
città, che studia e sceglie le sue vittime in base alle borse che portano. Altra sua caratteristica il godere nel frugare nelle
stesse. Cartagena è un uomo che sa camuffarsi assumendo le sembianze del turista classico, un tipo insignificante, che
fa della normalità la sua forza, ma è oltremodo pericoloso perché sa controllarsi durante i suoi attacchi, ma anche nella
vita di tutti i giorni. E’un uomo senza scrupoli, manipola chi gli sta vicino, nasconde le sue perversioni assumendo le
sembianze di un musicologo che viaggia per raccogliere materiali. In sintesi uno psicopatico consapevole di che essere
è, ma che pur di soddisfare le proprie turpi voglie non esita a uccidere e poco gli importa di divenire un assassino al
servizio di una potente organizzazione criminosa.
Gli si contrappone l’ex-capo della squadra omicidi di Venezia, Pietro Sambo, un buon poliziotto che si è rovinato accet-
tando una mazzetta, messo ormai al bando da tutti, gli sono rimasti solo pochi veri amici. Ma in questo mondo squallido
e senza remore i ruoli non sono mai definiti, o meglio, definitivi ed ecco che Sambo viene riabilitato dai servizi segreti che gli chiedono di occuparsi dell’omicidio di una agente. Sambo ha commesso un errore e si macera continuamente, non sa
perdonarsi, ma ora si trova difronte a un nuovo dilemma, via via che la storia procede: se si vuol fare giustizia è giusto che per arrivarvi si sacrifichino degli innocenti ?
E’ successo che il serial killer abbia ucciso una componente di una organizzazione di ex agenti segreti, poliziotti, tutta
gente violenta e disponibile a eseguire un qualsiasi incarico.Il Turista viene catturato e ricattato, costringendolo a trasformarsi in un assassino su commissione. D’altra parte lui uccide per il gusto di uccidere, è ormai ” una macchina
per uccidere”, perfetta allo scopo dei suoi nuovi…datori di lavoro.
Ci siamo soffermati sulla parte più dura, più violenta, più noir del testo, ma Carlotto sa andare ben oltre. Teatro della
vicenda è Venezia, una città bellissima ma anche decadente e decaduta, tutta venduta al turismo mordi e fuggi, grandi
navi che violano la bellezza naturale del Canal Grande, una città sempre più abbandonata dai veneziani.Massimo Car-
lotto cerca però anche di evidenziare i lati più positivi, il cibo, il vino, la musica, l’acqua delle calli. Ma purtroppo nella
città della Laguna sembra prevalere l’avidità, la corruzione, il pressapochismo, ogni anno le cose sembrano peggiorare,
si cercano scorciatoie più o meno lecite, non c’è da meravigliarsi se la mala vita vi possa allignare facilmente.
Per combattere tutto questo ogni mezzo è lecito, o almeno così sembra, ed ecco l’interrogativo che si e ci pone Sambo,
si può fare giustizia rimanendo uomini puliti ?
Dalla Padova dell’Alligatore forse siamo alla vigilia di un ciclo su Venezia (il finale sembra suggerirlo), una Venezia
brutta e ambigua. Ma Carlotto le vuole lasciare una qualche speranza, come pure una qualche speranza la deve avere
l’ex-poliziotto, pieno di sensi di colpa e di rimpianti, in lui è vivo il senso di colpa e di rimpianto per quello che ha
lasciato (sarà così anche per la città ?), ma in lui resta un senso del dovere e del rispetto per l’istituzione, tanto che i
delitti commessi per ragion di stato gli sembrano una cosa orribile e riprovevole.
Un Carlotto che si conferma sempre ottimo narratore, altrettanto bravo come creatore di trame e personaggi. Ma
non manca un ricordo del passato, quando in una casa ospitale non dovevano mai mancare pane salame e sottaceti.
Almeno così gli aveva insegnato la nonna…..Altri tempi !
GIUSEPPE PREVITI