” IL CONSOLE” DI MARCO VICHI-GUANDA EDITORE
14 Luglio 2015” IL SEGRETO DEI CUSTODI DELLA FEDE ” di ELENA TORRE – CAIRO
24 Luglio 2015Estate 1927. Sarà per il dottor Idamo Butini una estate da dimenticare. Non certo ” L’estate tranquilla calma e laboriosa ” che aveva predetto il cavaliere Benito Mussolini. Il
clima del Paese è sempre più fosco per chi non è allineato al regime. Una sera alla porta del Butini, medico condotto a Montevarchi, bussa un amico e collega, Giacinto Pardini
che è fuggito da Firenze, è ricercato dai fascisti e va assolutamente nascosto. Butini sa che neppure Montevarchi è un luogo sicuro, e nel mentre si studia come farlo sparire,la
città viene sconvolta da una serie di fatti inquietanti che metteranno a dura prova le qualità investigative del Butini,
Un’anziana signora, immobilizzata su una sedia a rotelle, precipita dal terzo piano, delitto o suicidio ) Due giorni dopo l’edicolante viene sgozzato nella sua edicola e un ragazzi-
no che nascosto ha assistito al fatto deve fuggire per non essere a sua volta eliminato.
Butini viene chiamato dal maresciallo Cosentino a coadiuvarlo nelle indagini, intanto è scomparsa anche una novizia, si dice sia fuggita per amore, il vecchio proposto chiama
anche lui il Butini perché si occupi di questo caso prima che scoppi un altro scandalo. E intanto c’è chi si diverte nell’ombra a mettere in piazza le magagne del Paese, pubbli-
cando dei versi molti allusivi su certi aspetti boccacceschi della comunità.
Oscar Montani ha creato una serie di investigatori appartenenti a diverse ere, dal viareggino dei giorni nostri Corto, skipper di professione, al fabbro-letterato Bertuccio, vis-
suto nel Rinascimento, al medico condotto Idamo Butini, vissuto nella Montevarchi degli anni venti. E proprio il dottor Butini è il pratogonisgta de Il veerso della civetta, un ro-
manzo che si pone in una cornice storica ben definita, pur mantenendo le caterreristiche di un giallo.La nostra storia avviene nel 1927, siamo in una Montevarchi in cui il fasci-
smo prende sempre più piede e i socialisti corrono sempre più rischi. Era un’estate che nei piani del regime doveva essere assolutamente tranquilla, ma non sarà così per la
città toscana sconvolta da una serie di fatti sconcertanti, la morte di un’anziana signora, la barbara uccisione di un uomo nel bel mezzo del centro storico, la misteriosa scompar-
sa di una giovane novizia. E per il paese scorrono i versi, spesso licenziosi, di un ignoto poeta, che fanno pensare a vicende d’amore, ma la storia è ben più complessa di quanto
appaia a prima vista.Sarà il medico condotto Idamo Butini ad essere coinvolto nelle indagini e a trovare la soluzione dei fatti che stanno insanguinando la città
Nel romanzo incontriamo vari personaggi. Si riforma la coppia Butini.Cosentino, con il maresciallo dei carabinieri che sta per lasciare Montevarchi è già arrivato il sostituto, il
maresciallo Gravina che ri rivela subito molto ottuso e assai compiacente verso il regime. Ma sulla città di è abbattuta questa serie di delitti, e Cosentino dicide di rimanere a pat-
to che il dottore lo affianchi nelle indagini. Butini accetta anche perché ha un’altra ragione per dare il suo aiuto.QAui entra in ballo un altro personaggio-chiave del racconto,
un ragazzino Prospero, cje è rimasto traumatizzato dall’aver assistito, non visto, all’assassinio di Dino e ora ha una paura folle di fare la stessa fine, non mangia e ha lo sguardo
terrorizzato.Il medico capisce che Prospero è in pericolo e quindi decide di masionderlo.
Il cloima in città è sempre più teso, Butini non si fida di nessuno, le indagini sono assai intricate e piene di traboccnhetti.
L’abilità dell’autore è di saper mescolare una trama ricca di misteri e di intrighi con una ricostruzione dell’epoca veramente mirabile.Ricca la documentazione , tra l’altro l’auto-
re ha raccolto tante foto da internet che poi ha inserito una per capitolo, scelte a seconda del luogo, o dell’oggetto da di cui tratta. <Foto di oggetti, di luoghi, di persone, addirit-
tura un calendarietto d’epoca che fa da trait-d’union ai fatti.
Una storia datata ma narrata con molto ritmo e intensità, un teatro ideale per i vari protagonsti,l’occasione per ricordarci come…eravamo !
GIUSEPPE PREVITI