“LA CASA DI RINGHIERA” DI FRANCESCO RECAMI-SELLERIO
28 Settembre 2011“TU SEI IL MALE”DI ROBERTO COSTANTINI-MARSILIO
8 Ottobre 2011Premettiamo che Laura Lepri è laureata in lettere moderne con una tesi sulle Rime di Michelangelo e è anche una grande appassionata di storia dell’arte.
Con “Il volto oscuro della perfezione” quindici opere d’arte di grandi artisti sono raccontate come storie favolose legate agli autori di questi capolavori. E
proprio basandosi su episodi della vita dei vari Leonardo,Michelangelo,Raffaello,Tiziano,Picasso,Caravaggio,Giorgione,Gentileschi,Renoir,Munch che la nostra autrice ci narra misteri,amori,morti legati a quindici capolavori da loro eseguiti.
Quali delitti si celano dietro la Madonna Litta di Leonardo o Giuditta che decapita Oloferne di Artemia Gentileschi?Perchè Michelangelo si preoccupa di cambiare,pur morente, la posizione di Mosè?Perchè i gatti conoscono chi ha fatto sparire la Natività di Caravaggio?Chi era Blonde la bagneuse immortalata da Renoir?Il voler
raggiungere la perfezione non deve far trascurare il lato oscuro, tragico che si cela dietro di essa, e l’artista sembra voluto far conoscere come un suo ultimo dono.
Perfezione e morte, il volto della morte da indagare, sognare,fuggire,svelare, perchè dietro la morte si cela il mistero,l’ignoto ma anche il colpo di scena.
Un libro che avvince, ricco com’è di azione,di personaggi,di tante ambientazioni,di tanti linguaggi legati ai tempi diversi dei fatti narrati.Storie di vita,quindi magnificenti e terribili a un tempo come è caratteristico della vita che scorre.Il fil rouge che le lega è che si riferiscono ad artisti e alla loro arte, e tutti questi
nostri protagonisti vivono,lottano,disputano,magari muoiono per un’opera d’arte, quadro o scultura che sia.
Tante brevi storie che ci fanno scoprire l’idea che ha generato un dipinto,una scultura.Ce lo svela Roberta Lepri attraverso le parole di Michelangelo o di Raffaello o del Caravaggio.Lei con il suo amore per l’arte li ha studiati, capiti, dando loro vita e parole e pensieri, non peritandosi di mostrarci anche il lato più brutto dei loro caratteri.Forse la Lepri rompe un tabù,quello della perfezione. C’è chi fa le cose perfette, ma anche i grandi artisti sono uomini come tutti con dentro di sè la loro porzioine di bene e di male.E questi grandi uomini sono riusciti a dar vita dei capolavori perché non si può rappresentare la bellezza,la luce, la perfettibilità,se non si conosce l’orrore,il buio,il senso di oppressione che ognuno nasconde dentro di sè. E chissà se il raggiungimento dell’estasi artistica è il contrappasso necessario a riscattare un’anima malvagia,che invece può essere presa ad esempio nella vita.
Roberta Lepri ha usato questi racconti per farci conoscere “il volto oscuro della perfezione”cercando nelle opere esaminate il senso che ha animato l’artista.Lui tenta di fissare la bellezza, la verità su una tela e questo accade se riesce a farci capire che la perfezione nella vita è si un’utopia, ma a noi uomini piace sognare che esista veramente.
La scrittrice ci fa vivere tutto questo attraverso quindici racconti brevi,addirittura un paio brevissimi. Vi si parla di altrettante opere d’arte celebri anche per l’aria di mistero che li ha accompagnati sin dalla nascita.Un alone di mistero dovuta anche all’angoscia della morte che li pervade un pò tutti.
Per esempio nel primo racconto, dove si parla del quadro Madonna Litta, Leonardo da Vinci osserva come la tavola con la Madonna,dipinta dai suoi allievi,sia benuta proprio come lui voleva.Ma vi manca ancora il bambino,non è soddisfatto dei modelli presentati, e incita gli allievi a trovarlo.E sarà uno di loro a presentare il disegno di un bambino misterioso, la cui immagine preoccupa a tal punto il Maestro che si chiederà come ci si sia procurato il modello e quale atroce delitto sia stato commesso.
In un altro racconto Per il solo condimento si narra di un immaginario incontro nel castello di Cloux tra un Leonardo morente e un commosso Michelangelo che è venuto a salutarlo. Ma non c’è posto per le malinconie di fronte al racconto delle burle che ognuno ha fatto all’altro. Michelangelo fu causa della fusione mal-riuscita del monumento equestre a Francesco Sforza e Leonardo gli rese la pariglia causando la distruzione di un bellissimo condottiero a cavallo che Michelangelo aveva
“scolpito”con la neve a Firenze in un giardino dei Medici.
E poi ancora l’utimo racconto dedicato a Edward Munch con un bambino che “viaggia”per allontanarsi dalla morte della mamma e della sorella e lo fa guardandosi le scarpe.L’angoscia della morte lo seguirà sempre e lo dimostrerà proprio con Il grido.
Invece troviamo echi alla Camilleri, si può quasi pensare ad una garbata presa in giro in “Felini e padrini” dove i gatti risolvono il caso della misteriosa scomparsa a Palermo in un quadro di Caravaggio.
Molto bello è anche “Il sogno di Blonde“. Qui la protagonista brutta e sgraziata dice a Renoir “Tutti dovrebbero essere felici” e si riferiva la povera cameriera Blonde
alla perfetta bellezza della donna nuda ritratta dal maestro. E ci si commuove pensando a tutti coloro mai baciati nella vita dalla fortuna,derisi,dedlusi e reietti.
Ma il gesto dell’artista che dona il dipinto a Blonde vuole dimostrare che almeno una volta tutti possono essere felici….e di conseguenza la perfezione si può solo
sognare che esista, vale questo anche per l’autore che cerca di fissarla su tela o su marmo.
Vari esempi per dimostrare la diversità tra i tanti racconti,giocati tutti sul rapporto che lega l’autore alla sua opera.Un rapporto intimo,ma anche permeato di mistero, di drammaticità,che non può mai mancare.Una raccolta con vari elementi comuni, morte,misteri,delitti,suspense dovuta a tanti colpi di scena che animano queste pagine.
Se volessimo tirare una morale diremmo che Roberta Lepri ci dice che la bellezza con la B maiuscola non esiste facendo vedere come “il demonio sappia rifinire un’opera meglio di chiunque altro.”
Lo scopo dell’autrice è di trovare e svelare segreti e lati oscuri dietro un apparente aspetto di normalità e equilibrio.Così dei delitti possono celarsi dietro una Madonna leonardesca o dei gatti possono rivelare segreti legati alla sparizione di una tela caravaggesca.
Un uso quindi della scrittura come mezzo per esplorare le cose, l’amore e la conoscenza dell’arte hanno fatto il resto.La Lepri del resto partiva da uno studio approfondito di Michelangelo per la sua tesi, poi ha sempre amato e studiato dipinti e sculture,inoltre ha compreso le suggestioni di tanti artisti che hanno contrassegnato la nostra vita:ecco gli stimoli per l’autrice di dare loro voce e attualità.
Ma forse il senso maggiore di questo libro ce lo da il titoel primo racconto ” La perfezione dell’imperfetto“dove si registra la possibilità della coesistenza di opposti punti di vista nel giudicare un’opera, e partendo da questa base poi sono scaturiti gli altri racconti.
Oggi va di moda volere tutti belli,tutti sani, tutti…eterni, a questa cultura di massa risponde questo testo che dice invece che l’arte e la bellezza che ne deriva sono sempre stati lì e valgono per tutti, come un’altra certezza finisce per essere la morte.
GIUSEPPE PREVITI