HENNING MANKELL: IN RICORDO
6 Ottobre 2015I GRANDI DELLA LETTERATURA (MA NON SOLTANTO…): FRIEDRICK DURRENMATT
6 Novembre 2015Graziano Braschi ci ha lasciati improvvisamente, aveva 78 anni, all’inizio di settembre si era operato a un ginocchio, era seguita qualche complicazione
ma poi sembrava tutto superato, eravamo legati da una grande amicizia in nome di quella letteratura gialla che era una passione comune, e proprio
qualche settimana fa mi aveva dato via libera perché gli confermassi una presentazione che avrebbe dovuto tenere in una libreria fiorentina.
Ieri durante un controllo di routine è sopravvenuta una crisi cerebrale che ce lo ha portato via. Certamente la moglie, i figli sono i più colpiti, ma a piangere
Graziano saranno in tanti, nella Toscana del Giallo siamo stati un po’ tutti suoi fratelli o suoi figli.
Una diecina e più di anni fa lo avevo conosciuto a Viareggio, in Pineta, presso un bar teneva insieme a Divier Nelli, viareggino doc, una serie di incontri
con autori di gialli e di noir, una bella iniziativa culturale di una città a quei tempi di ben altra dimensione rispetto a ora.
Noi abbiamo simpatizzato subito e via via che ci siamo frequentati ci siamo trovati vari punti in comune che ci hanno portato a una sorta di lungo sodali-
zio artistico e a una collaborazione che negli anni è sempre stata costante. Graziano a un tempo è stato recensore, autore, organizzatore, presentatore di antologie o curatore delle stesse, critico letterario e animatore di tante attività legate al mondo del giallo. Ma principalmente è stato un uomo buono che non ha mai negato il suo aiuto e il suo apporto a ciascuno di noi.
Graziano aveva lavorato come bibliotecario al Gabinetto Vieusseux, ma le sue passioni, i suoi hobby, diciamo le seu predisposizioni lo avevano portato a
imporsi come disegnatore satirico e come giallista. Aveva fondato insieme a Berlinghiero Buonarroti e Paolo Della Bella negli anni ’70 la rivista satirica e
di umorismo grafico “Ca Bala” che presto aveva assunto risonanza a livello internazionale, avevano precorso grandi settimamali come ad esempio il fran-
cese Charlie Hebdo. Loro lanciarono la satira in Italia, e proprio in questi ultimi anni con convegni e mostre si è ripercorso il mito di questa rivista graf-
fiante e genale. Braschi ha poi collaborato con riviste e giornali, da l’Europeo a l’Unità e a altri ancora.
Detto che questa vena non l’ha mai persa, ripeto ultimamente a Firenze e Pistoia sono state dedicate mostre e organizzati convegli su “Ca Bala” con
Graziano sempre infaticabile animatore, ecco arrivare al Braschi giallista, critico di vaglia su carta stampata e giornali online, dedicandosi al poliziesco,
all’horror, al fantastico, al saggio critico, in tal senso si può citare un’antologia dedicata a Stephen King.
Da buon frequentatore del Vieusseux sia pure per motivi di lavoro ha tratto negli anni ‘9o il materiale per la mostra Una sola parola murder !Il ” giallo”
in lingua inglese al gabinetto Vieussieux.
Intanto inizia a curare una lunga serie di antologie, da Toscana, delitti e misteri a Delitti per ridere, partecipando con suoi racconti a varie antologie.
Ma Graziano è stato anche al passo con i tempi, teneva un blog La lettera rubata, , collaborava con Thriller magazine. Negli ultimi anni gli era tornata
la voglia di scrivere, o quanto meno era tornato in libreria (o in ebook, gli erano piaciuti !) ed ecco Arrivederci, mondo, Piazza della Passera (firmato
Franco Valleri). Graziano Braschi se è stato una icona per il Giallo in Toscana era notissimo a livello nazionale, ha fatto parte per anni della giuria del
più prestigioso Premio nazionale per la lettaratura gialla, lo Scerbanenco noir.
Infine va ricordato il suo impegno politico, è stato consigliere comunale del PCI a Fiesole.
Se ritorno a quella lontana serata versiliese di anni ne sono passati, anni di presentazioni di libri in comune a Firenze, Pistoia, Pisa, Lucca , anzi a
un certo punto Graziano mi ha detto ” Io questo ritmo non lo reggo….”…, però puntualmente alla puntata successiva o sedeve accanto a me o si
metteva in prima fila , come dire ” Io ci sono…”
E come non ricordare l’impegno che ha sempre messo nell’organizzazione del Festival del Giallo di Pistoia, nelle partecipazioni a Giallo Pistoia TVL,
nello stendere prefazioni per questo o quello.
Se ne è andato un uomo di cultura, ma di vera ” cultura” perché aveva capito che la cultura è un patrimonio di tutti, anche quella personale.
GIUSEPPE PREVITI