IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: RAYMOND BURR
12 Settembre 2014MICHEY SPILLANE LO SCRITTORE HARD-BOILED
9 Marzo 2015L’hanno definita la Signora Omicidi, la la Lady del thriller, la gran Dama del m era semplicemente P.D.James, morta a 94 anni la settimana scorsa. Era una piccola donna dall’aspet-
to tranquillo, assai gentile, per circa cinquant’anni ci ha raccontato di delitti e di trame criminose, da molti era considerata l’erede di Agatha Christie, sicuramen-
re era la più famosa scrittrice di gialli in lingua inglese dei nostri giorni.
La sua vita non era stata affatto semplice, figlia di un esattore delle tasse e di un’insegnante abbandonò la scuola quando aveva sedici anni. A venti anni si era spo-
sata ma la sua vita non era stata affatto facile con il marito in preda a gravi disturbi psichici e due figlie da allevare e mantenere. Una donna che sarà salvata dalla
scrittura che pure aveva cominciato assai tardi.
Dei suoi 94 anni aveva comunque finito per compierne una settantina nel mondo del giallo, tra delitti, misteri, crimini privilegiandoper la soluzione dei casi
l’applicazione del metodo deduttivo. Phyllis Dorothy James aveva iniziato lavorando nel dipartimento di criminologia del ministero dell’interno, dove era rimasta
per circa trent’anni, cominciando a scrivere sui quarant’anni, ma ben presto raggiungendo traguardi altissimi che le erano valsi il titolo di baronessa di Holland
Park, nel 1991, quando la Regina le aveva assegnato un seggio alla Camera dei Lord.
Era nata a Oxford il 3 agosto 1920, , in tutta la sua carriera ha scritto oltre venti romanzi gialli, quattordici con protagonista un poliziotto di Scotland Yard, Adam
Dalgliesh, un detective dai modi gentili, anche poeta: la conoscenza con lui l’abbiamo fatta con il suo romanzo d’esordio, neo 1962, ” Copritele il volto “. IL poliziot-
to era caratterizzato da un animo assai sensibile e da un certo tormento interiore e questi tratti lo avvicinarono a un altro personaggio creato da P.D.ovvero
l’investigatrice privata Cordelia Grey che però durò appena lo spazio di due romanzi.
La James, tornando a Dalgliesh disse che si era assai dedicata alla costruzione di questo personaggio, creato a somiglianza di quello che poteva essere per lei l’uomo
ideale considerato anche che di Dalgliesh aveva in animo di fare un personaggio seriale. Coraggioso ma non troppo, mai troppo sentimentale, comprensivo e con
una grande passione per la poesia, freddo come carattere ma non scostante, vedovo con un figlio e quindi alle prese con i problemi del vivere quotidiano e non
avulso dalla realtà. Come poliziotto aveva tatto, era assai riservato, era dotato di uno spirito vivo e di grande acume, non era particolarmente brillante o ironico.
Per quattordici romanzi il poliziotto ha scandagliato e indagato su casi criminosi di un Paese allora fortemente ancorato alle riforme volute dal partito laburista
in una società fortemente classista.
Ma a dispetto del personaggio-base della sua opera di scrittrice la James ottenne la consacrazione internazionale, la fama e la ricchezza con “Sangue innocente”
dove Dalgliesh non compariva nemmeno e lei argutamente disse ” La settimana era cominciata come le altre, il venerdì ero milionaria…..”.
A suo dispetto….la James fu considerata l’erede di Agatha Christie che invece lei considerava una scrittrice modesta, incapace secondo lei di creare personaggi
con una credibilità psicologica sostenibile. Le riconosceva, pur non considerandola molto a livello di scrittura, la grande abilità nel costruire delle trame perfette
per “catturare” l’attenzione del lettore.
Il suo modello fu invece Jane Austen, una delle penne guida della letteratura inglese, era affascinata dalle sue trame. Nel 2008 scrisse l’ultimo romanzo con Dalgliesh
(” La paziente privata”) per dedicarsi interamente al suo modello preferito, scrivendo un sequel autorizzato di “Orgoglio e pregiudizio”, e ovviamente si applica all’im-
presa con la consueta serietà e determinazione, cercando anche di ricreare il linguaggio tipico del romanzo di riferimento.Nel 2011 uscì ” Morte a Pemberley” che
ci riporta in casa Darcy sei anni dopo le nozze tra Elisabeth e Fitzwilliam. Mentre fervono i preparativi per il primo ballo della stagione e i due vivono con i figli felici
e contenti, la notizia di un omicidio sconvolge quest’oasi di serenità.
P.D.James era una donna brillante e molto comunicativa nella sua carriera ha vinto numerosi premi ha partecipato a festival, convegni, dibattiti televisi, tavole ro-
tonde. Lei era sempre molto contenta quando la invitavano e partecipava sempre con gioa. In Italia era venuta per l’assegnazione del Premio Chandler a Courmayeur
ed era stata pure al Festival di Mantova.
Quand inizia a scrivere era già una donna matura, i troppi impegni della sua vita la costringono a rinviare sempre,per lei scrivere diventa anche una sorta di prova
e di verifica sulle sue capacità , ecco perché probabilmente inizia dalla scrittura di romanzi di genere. Ma è lei stessa a dire che il giallo non è affatto per lei un genere
di serie b. In tanti anni di attività riconosce che anche nelle detective story si deve essere dei veri scrittori, scrittori ” seri e bravi”, e inoltre l’arma del giallo poteva
essere usata per raccontare gli uomini e le società in cui vivono.
Ha venduto diecine di milioni di copie un po’ in tutti i paesi del mondo e le sue opere sono state poi usate e dal cinema e dalla televisione. Aveva scritto anche un
romanzo utopista di successo ” I figli degli uomini” che poi era diventato un film diretto da Alfonso Cuaròn. Era molto amata anche dai suoi colleghi perché aveva dimo-
strato che il noir può diventare letteratura.
Soleva dire che per scrivere un buon giallo occorreva una trama forte e ben congegnata, e ripeteva che lei aveva Jane Austen per la trama, Grahame Greene per lo stiile
e Evelyn Waugh per i dialoghi. Di cosa pensasse della Christie lo abbiamo già detto, una volta però rivelò che considerava ottimi personaggi Poirot e Miss Marple, a cui
andava la sua predilizione.
Per costruire i suoi romanzi si rifaceva a un’idea o a un ambiente o a una località particolari, sviluppava e studiava il tutto con molta attenzione, compiendo ricerche assai
meticolose, e poi partiva sempre da una stesura a mano che poi dettava alla sua segretaria. Considerava l’Inghilterra un paese ideale per ambientarvi dei gialli, ogni angolo,
ogni incontro potevano stimolare la curiosità a crearvi intorno una vicenda pena di suspense.
Con lei scompare la maggiore interprete di quel genere iniziato da Arthur Conan Doyle, proseguito da Agatha Christie e poi da lei continuato, il ” giallo all’inglese” che
narrava di delitti che turbavano di solito delle comunità, degli ambienti più o meno circoscritti, dove l’abilità di chi indaga, con il suo intuito e le sue deduzioni, servivano
a scoprire il colpevole e assicurarlo alla giustizia riportando tranquillità e sicurezza nella comunità.
GIUSEPPE PREVITI