“STORIA DEL GIALLO- EDGAR ALLAN POE ” N°2
24 Dicembre 2013IN RICORDO DI PHILIP SEYMOUR HOFFMANN
20 Febbraio 2014In occasione di un incontro con alunni di scuole medie superiori abbiamo tracciato un breve ritratto di Giorgio Scerbanenco in relazione al periodo
in cui fu creato l’investigatore Duca Lamberti.
Scerbanenco apparteneva alla categoria di quegli scrittori che scrivono tantissimo, qualcuno li ha definiti ” macchine da scrivere umane”. E in questa
categoria troviamo Dumas, Hugo, Maupassant, Dickens, Simenon, Camilleri. Lui scrisse articoli, romanzi di fantascienza, romanzi rosa, diari, passò in-
fatti attraverso vari generi anche se probabilmente fu tra i re del giallo, e in Italia è considerato il padre del giallo moderno.
Grande protagonista delle sue opere fu la sua città, Milano. Creò un personaggio indimenticabile, Duca Lamberti. medico radiato dall’albo per aver prati-
cato l’eutanasia e messo in galera. A lui ha dedicato una famosa quadrologia di romanzi che hanno sicuramente segnato l’inizio della letteratura gialla nel
nostro Paese. Furono pubblicati tra il 1966 e il 1969, costruendo delle storie poliziesche che ebbero subito gran successo.
Scerbanenco scriveva di delitti, di fatti criminosi, di balordi, di donnine facili, di uomini disillusi e senza speranza, e la sua era una Milano nebbiosa, livida,
quella dei locali notturni, sigarette e whisky e qualche commenda da sbronzare.
Duca Lamberti appare in Venere privata Traditori di tutti I ragazzi del massacro I milanesi ammazzano il sabato. Figlio di un poliziotto, avendo praticato
l’eutanasia a una paziente ha scontato una condanna in carcere, quando esce molti gli chiedono aiuto, lui acconsente e si improvvisa detective e la stessa
polizia approfitta del suo intuito che si rivelerà determinante nella soluzione di vari casi.
Ci soffermeremo su due romanzi in particolare, Venere privata e I ragazzi del massacro. Leggere oggi Scerbanenco è come sfogliare un album di vecchie
fotografie in cui si ravvisano ambienti, visi, costumi, riti di altri tempi. Ma i suoi romanzi in verità appaiono svincolati dal tempo e il non essere attuali non
li penalizza.
Venere privata è uscito nel 1966, con protagonista quel Duca Lamberti che era finito in prigione per aver dato la ” dolce morte” a una anziana signora.
Su invito di un amico commissario si occupa del giovane figlio di un ricco industriale della plastica. Questo incarico gli servirà da sprone per disintossicarsi
dall’alcol e trasformarsi in investigatore, la cui forza è la grande intransigenza.
Una trama abbastanza semplice con il ritrovamento del cadavere di una povera ragazza uccisa alla periferia della città. Si imbatterà così in un giovane
benestante che non sa vivere e dovrà occuparsi di una vicenda di prostituzione, di anime disperate, di sangue.
Ne esce un ottimo noir che ci parla della Milano del boom economico, una città però livida e nebbiosa, dove esistono una forte emarginazione e un diffuso
malessere sociale. E’ una Milano di uomini e donne disperati che scelgono la criminalità come unica via d’uscita e che di conseguenza ricorrono anche alla
ferocia e alla violenza per difendere il loro stato. E difficile è il distinguere il bene e il male, con le periferie regno del male, e la borghesia in presa a malsani
desideri, ed occupata solo a difendere la propria posizione. E del resto molte di queste contraddizioni le ravvisiamo nello stesso Duca Lamberti che ha pagato
di persona per un sistema che è tutt’altro che giusto, e non sempre quindi si sente di contraddire chi ha difronte. Insomma una sorta di trattato di ” cronaca
nera della povera gente “.
I ragazzi del massacro è tra i romanzi più forti di questo autore, alla base della storia un orrendo delitto. Una classe di ragazzi difficili stupra, sevizia e uccide
una giovane insegnante. Duca Lamberti si occupa di questo caso raccapricciante rimanendone profondamente scosso. Si deve calare nel mondo dell’emargina-
zione che gravita nelle periferie della metropoli milanese. E avrà a che fare con questa scolaresca di ragazzi difficili, deviati, afflitti da varie turbe psichiche e
altrettante malattie. Ma saranno capaci di unirsi, di fare branco per approfittarsi della povera insegnante e massacrarla.
L’investigatore li affronta in un memorabile interrogatorio assai duro, li tratta con cattiveria, ma non potendoli colpire fisicamente cerca di annientarli psicolo-
gicamente. Ma i ragazzi si rivelano degli ossi duri, si sono coalizzati e non ammettono niente. Solo entrando in amicizia con uno di loro e seguendolo Duca sco-
prirà la verità dei fatti.
Sicuramente è stato il romanzo più crudo del ciclo dedicato a Lamberti. Le descrizioni del massacro e del cadavere non ci risparmiano niente. Ma all’autore interes-
sava entrare nella realtà più misera e più sordida di una “certa” Milano. Figli di tossici, di prostitute, di papponi, di poveracci, loro stessi drogati, omosessuali, avviati
a prostituirsi, con grandi turbe mentali. Certamente tipi simili sono sempre esistiti, la novità di questo romanzo è che questi prodotti del sottobosco si sono riuniti
per compiere questa azione scellerata.
Forse oggi tutto appare sin troppo esasperato e datato, per i suoi tempi fu un romanzo assai choccante.
GIUSEPPE PREVITI