” CAMILLERI E IL SUO PUBBLICO ” DI GIUSEPPE PREVITI
17 Ottobre 2019IN RICORDO DI MICHEL PICCOLI – 28.12.2020
28 Dicembre 2020E’ scomparso uno dei più grandi scrittori degli ultimi decenni, David Cornwell, in arte John Le Carré. Britannico, 89 anni, aveva rivoluzionato la “spystory” raccontandola
attraverso una serie di personaggi e di fatti verosimili e aderenti alla realtà. In una mania di questi tempi che vuole sempre catalogare chiunque e qualunque cosa sarebbe
stato molto riduttivo cavarsela indicandolo come uno “scrittore di genere”, e anche ora che è deceduto si è cercato nei limiti del possibile di evitare questa brutta definizione
che francamente al giorno di oggi non si sa neppure più cosa vuole dire.
E’ anche vero che tutta la storia di Cornwell/Le Carré risente di una vita difficile sin dall”infanzia, abbandonato a soli 5 anni dalla madre, un padre abbastanza discutibile e discusso, e del resto Le Carré lo aveva “fotografato”perfettamente ne “La spia perfetta”, un romanzo che poi non è altro che la sua autobiografia, pur messa in forma di romanzo.
Le Carrè, o Cornwell se volete, aveva studiato a Oxford, era molto portato per le lingue il che gli aveva facilitato l’accesso nella carriera diplomatica, e in particolare nei servizi
segeti. Insomma ne era stata ricavata una spia perfetta.
Fu nel 1961, quando ancora era in servizio, e quindi dovette adottare il nome di John Le Carré, che pubblicò “Chiamata per il morto” nel quale comparve il suo grande eroe George Smiley, un uomo come tanti altri, timido, frustrato, triste, perso dietro una idealizzazione della moglie,ma un grande uomo in rapporto a quello che realizzava per il
suo Paese, un personaggio che dal punto di vista letterario poteva avere in suoi epigoni in Sherlock Holmes o Poirot se fosse stato britannico al cento per cento. Certamente
nella costruzione del personaggio aveva tenuto conto dei molti esempi “reali” che aveva conosciuto nella sua vita,
Il romanzo che gli dette la grande fama fu “La spia che venne dal freddo”(1963), dove seppe cogliere e trasmettere anche agli altri il senso dell’epoca della Guerra fredda. Grahame Green parlò della migliore “spy-story” mai letta, dalla quale come poi dai tanti libri di Le Carré furono tratti film e sceneggiati televisivi. E visto il successo Le Carrè
lasciò il mondo ufficiale del Foreign Office per abbracciare via via la carriera dello scrittore, E ci dette così “La talpa” dove furono evidenziate tutte le incongruenze e le mancanze del mondo della politica e delle relazioni inter-statali ai tempi della guerra fredda. E così tanti termini da appunto “la talpa” ai “cugini”, ai “lampionai” e altro ancora comparvero
nelle sue storie. Furono pubblicati “L’onorevole scolaro”, “Tutti gli uomini di Smiley”, “La Tamburin”, “La spia perfetta”, “La casa Russia”.
Poi il mondo, anche quello di Le Carré finì, cadde il Muro, il confronto tra Occidente e mondo dell’Est prese altre strade, anche il Nostro dovette prenderne nota, ad esempio
volle dedicare un omaggio a Graham Greene con “Il sarto di Panama”.
Ma non lasciò il campo e la scrittura, si esercitò contro nuovi bersagli, il mondo,specie l’Occidente, ne era pieno attaccò la Big Pharma ne “Il giardiniere costante”, dopo l’11 set-
tembre pubblicò “Una questione delicata”.
Una cosa importante dei suo scritti è la costante difesa della moralità e dell’interesse comune che li hanno sempre pervasi. Questo forse gli ha….negato qualche premio, ma non§
il costante appoggio del pubblico testimoniato dalle grandi tirature, e vorremmo anche aggiungere anche un’altra sua grande dote, la bellezza e la fluidità della scrittura.
Comunque nessuno ha saputo raccontare come lui l’atmosfera ambigua e torbida del mondo delle spie, e’ stato un vero “genio degli intrecci”.
Uomo fondamentalmente di sinistra, abbastanza disincantato nel giudizio sui tempi che aveva vissuto personalmente, era stato a Mosca nell’epoca Gorbaciov, pur se alla fine
aveva sempre favorito i servizi britannici su quelli sovietici. Caduto l’impero sovietico aveva detto che andava comunque combattuto il capitalismo,in tempi più moderni aveva avversato la Brexit. E del resto basta leggere la sua ultima opera “La spia corre sul campo” del 2019.
Una grande perdita, come uomo e come scrittore !
GIUSEPPE PREVITI