IN RICORDO DI JOHN LE CARRE’
14 Dicembre 2020Il 27 dicembre 1925 nasceva a Parigi Michel Piccoli, venuto poi a mancare il 12 maggio di quest’anno. E’ stato definito una “straordinario corale”, un attore che aveva la capacità
di entrare nel personaggio senza però incarnarsi nello stesso, cioè gli dava corpo e voce ma senza però arrivare alla immedesimazione psicologica nel personaggio.
Fin dai primi anni lavora instancabilmente nel cinema e nel teatro, lavorando con i più grossi nomi del cinema e del teatro, d’altra parte già da giovanissimo era una sicurezza
per la sua padronanza della scena e per una freddezza di base che del resto è stata una delle sue doti maggiori.
Un’aria vagamente professorale, stempiato, in apparenza più vecchio di quel che effettivamente era, ottiene i primo successi in teatro, poi nel cinema il fortunato incontri con
il regista Claude Sautet che gli fa fare coppia con Romy Schneider in “L’amante” e in “IL commissario Pelissier”, due film che lo lanciano come “protagonista” visto che lui comparirà spesso come un eccellente attore di gruppo, bravissimo sempre e mai sofferente di non essere il protagonista assoluto. Tanti incontri fortunati da Sautet a ppunto a
Ferreri a De Oliveira ma sempre pronto a riassumere il ruolo del primo attore, vedi uno dei suoi ultimi film, quello sul Papa di Moretti.
Va detto che è stato sempre un uomo molto riservato, reduce da un’infanzia non troppo felice, un uomo abbastanza melanconico. Il non buon rapporto con i genitori, una intro-
versione congenita si ritroverà in un collegio dove lo fanno maturare e lo formano come uomo.
C’è una bella autobiografia di lui, uscita poco dopo la sua morte, dovuta a Anne-Sophie Mercier, “Piccoli.Derrière l’ècran, molto esauriente su quella che è stata la sua viya.
Uomo impegnato, era di sinistra, ha sempre scelto amici e situazioni, da Les italiens, ovvero le grandi amicizie con Montnad, Reggiani, Ventura, l’incontro con la musa del-
l’esistenzialismo Juliette Greco, le affinità con i grandi registi come Sautet e Ferreri. Certamente è stata una persona non sempre decifrabile, molte le stravaganze in quella sua
apparente inscalfibile eleganza,
Il suo rapporto con il teatro è sempre stato molto intenso, ma interessante è sempre stato il concetto che lui aveva dell’attore,” Quanto meno recita,tanto è più grande”. Lui era
molto abile nel cogliere e disegnare anche le più piccole sfumature del personaggio, ne sapeva cogliere l’interiorità in una maniera che lo rendeva assolutamente vero e reale.-
Michel Piccoli aveva dalla sua una”allure”da grande uomo, un’apparenza tranquilla, che dava fiducia, ma uno sguardo particolare che sembrava nascondere un qualcosa di riservato, di ignoto, forse anche anticipatore di una angoscia esistenziale.
Molti i registi che lo hanno uitilizzato sempre volentieri, da Godard a Bunuel, da Ferreri a Sautet,da Bellocchio a De Oliveira. E poi arriverà Nanni Moretti che nel 2011 gli farà interpretare il Papa,
Lui è il cardinale Melville che entrato in conclave senza alcuna ambizione improvvisa mente si vede nominare Papa. Per lui è uno choc tremendo e qunado si deve affacciare
al balcone è preso da un terrore indicibile davanti a quella folla che lo attende, una vera e propria crisi di panico. Non capisce perché lo hanno elevato al soglio pontificio, non
si ritiene all’altezza, quasi quasi ce l’ha con Dio che gli ha affidato un tal compito. E basta guardare la faccia di Michel Piccoli, la sua espressione, il suo sguardo perso nel vuoto
per capire la grandezza dell’attore.
Il film è in un certo senso anticipatore di quel che avverrà qualche anno dopo quando il cardinale Ratzinger, eletto papa, arriverà a dimettersi. Ma quando Moretti gira il film
tutto questo ha da avvenire e quindi l’espressione ,lo sgomento, il roteare lo sguardo sono propri di Piccoli e di come lui-ovviamente con la guida del regista- ha pensato di creare
la figura di questo pontefice.
Nel film vediamo il Papa che gita per Roma in incognito, in una singolare mescolanza di sacro e profano, di realtà e finzione, addirittura entrerà in un teatro dove rappresentano
Cecov, quasi a significare che tutto nella vita è realtà e finzione, e il teatro ne è la massima espressione.
Nanni Moretti ha saputo certamente cogliere con la sua consueta bravura e capacità lo spirito del tempo, addirittura si è mosso quasi preveggendo cosa ci avrebbe riservato il tempo, ma indubbiamente molto è stato dovuto alla disponibilità di avere con sé un attore di tale razza, con quella sua espressione, con quei suoi occhi, ecco Michel Piccoli senza
sfrorzi apparenti ha anticipato il tormento di una figura eccezionale quale puo’essere un Papa.
Il fatto è che questo attore ha sempre turbato e esaltato il suo pubblico. La sua maggiore abilità è stata probabilmente nel sapere interpretare una enorme quantità di personaggi irrisolti, che grazie alla sua sua capacità di affrontare con ironia e adattabilità i temi e i personaggi più ostici, sono risultati ben più che risolti al pubblico drgli spettatori. Una grande personalità, un talento naturale, l’impressione di non recitare ma di essere chi…..doveva essere.
Una serie di film dii vario genere per un grande attore che ancora è vivo nei nostri ricordi.
GIUSEPPE PREVITI