” SESSANTUNO CHIODI” – Mistero e morte in Toscana- Betti
17 Febbraio 2017” IL PRIMO INGANNO ” di RICCARDO LANDINI- CENTOAUTORI EDIZ.
1 Marzo 2017Dopo cinque anni di quarantena colui che sotto il fascismo era stato definito ” il miglior poliziotto d’Italia ” torna
in servizio il commissario De Luca. Viene mandato a Bologna per indagare su un misterioso delitto, è coadiuvato
da un giovane poliziotto. E’ il 2 gennaio 1954 quando De Luca e il suo aiutante mentre si stanno recando a in-
terrogare un testimone incappano in un grave incidente. De Luca si sveglia salvo per miracolo e cerca di tirare
le fila su quanto accaduto tra giovedì 21 dicembre 1953, giorno del suo arrivo a Bologan, e questo inizio del 1954.
Siamo nel periodo delle feste, la città è sotto la morsa del gelo, la città è molto illuminata dopo i tristi Natali del
dopoguerra e la gente ricomincia a vivere con maggior felicità quete ricorrenze. Ma De Luca ora deve rivivere e
reinterpretare una serie di fatti che messi tutti insieme fanno pensare a errori, depistaggi, messaggi cifrati.
colpi di scena, ma che anche inesorabilmente porteranno alla soluzione del problema.
Carlo Lucarelli con Intrigo italiano torna al suo primo personaggio, uno dei più amati dai suoi lettori,costruendo
intorno a lui una storia dove l’altra protagonista è la città di Bologna, una Bologna anni Cinquanta veramente in-
solita. Una città appena uscita dalla guerra e dalle sue tragiche conseguenze e dai suoi inevatibili strascichi anche di livello personale, ma che in tanti casi sarebbero ormai da superare e da dimenticare.
Anche De Luca è un sopravvissuto, torna in polizia ma è arruolato nei Servizi, lui che invece si sente ancora un
poliziotto.
La vicenda parte da un omicidio avvenuto in un inverno particolarmente nevoso a Bologna, con i tram che at-
traversano la città pieni di gente, essendo i giorni delle Feste per il Natale.Vittima è la bella moglie di un professore universitario, trovata uccisa nella vasca da bagno dell’appartamento che il marito usava per le sue
avventure. L’uomo , un professore universitario, donnaiolo, grande appassionato di jazz. era morto alcuni mesi
prima insieme al nipotino in un incidente d’auto.
Il capo del Servizio vuoil sapere che ha ucciso la donna e incarica dell’indagine il commissario De Luca, ritenendolo adatto per un’indagine su un delitto “classico”. E’il suo mestiere. Ma le verità che si cercano
saranno ben altre….
De Luca comincia a pensare che la morte del professore sia tutt’altro che incidentale. In questa inchiesta,
che deve rimanere nell’ombra, è assistito da un giovane agente dei Servixzi, che ha il compito di aiutarlo, ma
anche di spiarlo… Tutto è molto strano, la situazione è ambigua, la vita umana vale zero, lo stesso De Luca
corre dei seri pericoli.
Il commissario nel corso dell’inchiesta si innamora di una giovane cantante di coloe, dalla meravigliosa voca
da solista jazz. La ragazza è stata nelle forze partigiane, tutto l’opposto del commissario, ma l’amotre, si sa è
cieco.
Dopoi venti anni in una Bologna fredda e nevosa ricompare il commissario De Luca. La città è tutta bianca,
nuvole di fiato dai passanti infreddoliti, nonostante i portici. Un libro pieno di…freddo, ma che ci riporta a
un’atmosfera suggestiva, le neve, i cortili, i portici, i telefoni anni ’50. E così torna De Luca, c’ha messo un
bel po’ a tornare, era dal 1996 che Lucarelli non lo aveva più proposto. ben tornato !
Siamo in piena guerra fredda, la Dc è squassata dalle faide ( è esploso il caso Montesi), il Sifar tesse le sue trame.
A Bologna un delitto, una donna viene trovata uccisa nella garçonniere del marito, e il delitto interessa ai Servizi.
Ma a Lucarelli in Intrigo italiano non interessa tanto la trama, lui ci presenta un piccolo microsomo e ci narra
come è fatta la gente, come è fatta l’Italia, una Italia che va verso il benessere, tortellini, paltò signorili, caffè
corretti, Sanremo, il jazz. Uno spaccato su Bologna e l’Italia tutta, un meticoloso e accuratissimo lavoro di rico-
struzione quello di Lucarelli.
La storia ci porta su e giù per Bologna e dintorni, colpiscono le piccole notazioni, i fanatici del jazz, “Faccetta
nera” la cantante di colore, bravissima, sogna un avvenire nel jazz, ma intanto va per balere al seguito del
padre che ha un’ochestrina. E poi la periferia dove si trovano trattorie all’antica dove si possono mangiare i
ranocchi fritti, Lucarelli si diverte a scrivere di Bologna, rivendone odori, freddi glaciali, zone centrali e perife-
riche, musicalità nell’aria e nei locali.
Il nostro autore sa ” tenere” i lettori, bastano minime espressioni , “Vado a farmi un Cinzanino”, ” Ma come
fanno- pensò De Luca- come fanno le mosche a infilarsi nelle scene del crimine pur ermeticamente sigillate”,
” sotto le cornici di festoni argentati, prosciutti, mortadelle e barattoli di vetro pieni di sottaceti”.
E i bomboloni prediletti dal Capo del Servizoio, che si fermava apposta al bar della stazione di Bologna ?
Un’altra “chicca” del libro i titoli, o meglio i sommari, delle riviste del tempo che compaiono all’inizio delle
fasi in cui è diviso il testo, cioè prima e dopo il tragico episodio in cui De Luca rischierà la vita.
Un capitoletto per ogni giorno trascorso a Bologna, in alcuni casi preceduto appunto da una breve rassegna
dei titoli di varie riviste, da Oggi a Il Tempo, da Le Ore a Sorrisi e Canzoni, etc.
E poi anche tanti riferimenti a oggetti, cibi, bevande.
Lucarelli tiene a dire che non è partito da una trama predefinita, la storia assume via via un andamento ogget-
tivo, mettendo insieme fatti, oggetti, persone. Un riuscito mix tra giallo, spionaggio, thriller, con un altrettanto
riuscita genesi del libro, parte frutto di invenzione e parte frutto di studio di documenti storici.
De Luca è un prodotto creativo che viene da lontano, al tempo del fascismo era “il miglior poliziotto d’Italia”.
Il tempo passa, siamo in piena Guerra fredda. Cosa avviene a un personaggio che si considera ” un cane da
caccia”, cioè una persona nata per fare il poliziotto ? Ma il passato resta e pesa, De Luca se ne accorge a sue
spese.Lui ha lavorato alla Questura di Bologna in piena era fascista, e certe cose non si dimenticano, lo vedrà
a sue spese, non dappertutto è gradito.
Scampato miracolasente a un attentato ” amico (?!?)ha il tempo in un Natale, esternamente bello perché Bolo-
gna, l’Italia tutta stanno provando le prime gioie del consumismo, per lui solo, salvo l’aiuto di un fido collabo-
ratore dei tempi andati, non resta che riesaminare quel caso per cui era stato inviato nella città felsinea, arri-
vare alla soluzione e considerare il da farsi. Tempi difficili incombono,l’ambiguità è sovrana e così Lucarelli,
forte anche dell’esperienza e della realtà storica del presente, dovrà risolvere il problema del destino del suo
eroe, che certamente non può conoscere il suo avvenire, e che ci lascia quindi con un dubbio, che poi è quello
con cui si chiude il romanzo,ovvero da che parte dovrà stare ?
GIUSEPPE PREVITI