” UN CUORE SLEALE” di GIANCARLO DE CATALDO- EINAUDI 19-12-2020
19 Dicembre 2020TENDENZE LETTERARIE: IL GIALLO FA PROVINCIA
26 Dicembre 2020Come tutte le mattine alle 4,50 L’Uomo che pulisce le strade sta per iniziare la raccolta della spazzatura. E’contento del suo lavoro che ritiene necessario ma ha anche la
singolare mania di indagare tra ciò che la gente getta via perché da li si possono cogliere i più reconditi segreti, che lui sa come interpretare e usare anche perché pure lui
nasconde un segreto.La vita dell’Uomo che pulisce è metodica, scandita da abitudini e orari ferrei, pur se qualche volta si concede delle serate speciali.
Ma un giorno la sua vita viene sconvolta dall’incontro con la “ragazzina dal ciuffo viola”, quando la salva mentre sta tentando di suicidarsi annegando nel lago. Questo perché
lui ha fatto la forza della sua vita nell’essere un “invisibile”, nell’essere un corpo estraneo che si muove quasi impercettibile ai confini della vita praticamente ignoto ai più.
Ora invece questo fatto lo porterà a doversi interessare della ragazzina che ha salvato e che è alle prese con una “realtà inconfessabile” che la sta distruggendo e che si è attac-
cata a lui considerandolo il suo salvatore. Ora lui rischia di essere scoperto ma, come quando era bambino, quello che lui teme veramente è di scontentare “l’uomo che sta
dietro la porta”, ovvero quella figura che ha sempre condizionato la sua vita,
Ma intanto su lui si addensa un altro pericolo, fuori c’è chi gli da la caccia, e cioè “La cacciatrice di mosche”, colei che ha dedicato la sua vita alla missione di salvare il maggior
numero possibile di donne dalla violenza e dagli abusi. Mentre sta indagando dal fondo del lago emerge una traccia, una sorta di indizio che solo lei può capire, e che la prta
quindi a cercare un uomo invisibile che vive al centro di un abisso.
Io sono l’abisso è il nuovo romanzo di Donato Carrisi, un viaggio nell’abisso della propria psiche, con tutti i personaggi costretti a domandarsi chi siano veramente. E per avere la risposta a chi ha veramente davanti l’uomo che pulisce chiede sempre “chi sei tu ?” a ogni donna bionda di cui spia…l’immondizia, perché a differenza delle persone la loro
spazzatura non mente.
Incontriamo all’inizio un bambino di cinque anni, grasso, un po’imbranato, ma che ha anche capito che è pericoloso affidarsi alla propria fantasia, al proprio bisogno d’affetto,
si rivolge alla madre,Vera e lei per risposta lo…butta in una piscina non considerando che lui non sa nuotare, anzi forse ce lo ha buttato proprio per questo, perchè E lei subito dopo se ne va. E il bambino chiede ancora a sua madre chi sia mai lei ma lei lo ignora non aiutandolo certo a crescere.
Ma un’altra che fa domande è la “Cacciatrice di mosche”, lui lo chiede a tutti quegli uomini che picchiano e umiliano le donne, ma la stessa domanda la rivolge pure alle donne
che per paura o per qualsivoglia forma di rifiuto della realtà finiscono per essere complici dei loro persecutori.
Ma anche “la ragazza dal ciuffo viola” si chiede perché i suoi genitori non la aiutino nè la proteggono preoccupandosi solo di salvaguardare il loro buon nome. Alla fine solo un
personaggio avrà il coraggio di dire “io sono l’abisso”.
Ma in un certo senso è l’unico che ha il coraggio di rispondere in questa storia che su svolge sulle rive del lago di Como, perché lui lo dice che c’è una “forza irresistibile che con-
duce a tutto questo”.
Una voce che celiamo tutti dentro di noi, anche nelle persone che amiamo di più e di cui cin fidiamo, esiste, ma in effetti la domanda la rivolgiamo a noi stessi e alla stessa sempre sappiamo dare la stessa risposta. E non sempre è sufficiente rispondere che amiamo quella donna, quell’uomo,quel bambino. Non sempre l’more basta, a riempire
questo enorme vuoto l’amore non basta, non sempre i genitori,i mariti, i fidanzati hanno la capacità di rispondere a chi chiede loro amore e protezione.
E ne sa qualcosa quel bambino che ha chiesto aiuto a tutti, in primis alla madre, la bella e bionda Vera, poi a chi ha incrociato nella sua vita ma senza ricevere niente, se non
sorrisi inutili, violenze,paure. E allora il suo piccolo cuore si è spezzato,, e lo sarà per sempre.Lui ora dice “Io sono l’abisso” pieno come è di ferite e cicatrici, esteriori e interiori.
e lui si è difeso rendendosi “invisibile”, appartandosi dal resto del mondo pieno di cicatrici com’è, ha anche l’alopacia. Qualcuno lo ha definito “uno scarafaggio”, un essere umano privo di ogni affetto, , “dimenticato” dai genitori veri e assegnatigli, deluso dalla stessa assistente in cui lui vedeva l’unica possibilità di accesso a una vita normale.
In questo miscuglio di affetti che rende simili l’Uomo che pulisce e la Ragazza dal ciuffo viola lo vivranno in un negozio quando si relazioneranno parlandosi da due camerini
adiacenti, e i due che si sentono esclusi da tutto e da tutti scoprono che non sono più soli, potranno compensarsi e aiutarsi a vicenda, quando uno di loro dice “Io sono reale e
sono qui per te”per loro potrebbero aprirsi ben altre prospettive. Che poi questo avvenga o meno non ha importanza, puoi rimanere il mostro che sei, ma un attimo di luce, un
attimo di speranza si è aperto in loro.
Certamente il motivo sempre presente nei romanzi di Carrisi è il motivo del bene e del male, anche perché nessuno è totalmente malvagio e nessuno è totalmente buono.Poi ovviamente è l’individuo che agisce e allora è più difficile affidarsi alla sola teoria…
Carrisi ci racconta una storia abbastanza schematica, non nasconde cose particolari, si vive una storia come tante, alla base delle quali c’è qualcuno o qualcosa che sarà questo abisso totale.
L’autore ci ha portato a Como, sul lago, dalle acque infide, mai da fidarsi. I personaggi principali non sempre hanno un nome, da L’uomo che pulisce che vive sempre più immerso nel proprio abisso, da cui cerca di uscire non sempre riuscendoci. Poi c’è “La ragazza dal ciuffo viola, di famiglia ricca, vive chiusa in se stessa, ignobilmente ricattata
cerca aiuto ma nessuno se ne accorge se non la persona sbagliata.
E poi il personaggio più tragico della vicenda, “la cacciatrice di mosche”, un passato tragico che cerca di riscattare salvando delle donne e dimenticando così quello che non
saputo prevenire con il figlio e la sua fidanzTre persone sole che finiscono per incrociarsi le loro solitudini e le loro vite.Una storia che alla fine finisce anche per commuovere, questi personaggi saranno forse anche dei casi limite, ma il lettore finisce per immedesimarsi nelle loro sventure.
Insomma un’indagine sul male, ben sviluppata e raccontata, ma che colpisce anche per voglia di non “sopprimere questa corrente di umanità che si è creata tra i personaggi e i lettori.