” L’ UOMO CON LA VALIGIA” di FRANCESCO RECAMI- SELLERIO
20 Settembre 2015SEGNALAZIONI : ANTICHE AMICIZIE- DI UGO MORIANO /FRATELLI FRILLI EDITORI- RITORNO A PAVIA -DI ALESSANDRO REALI/FRATELLI FRILLI EDITORI
25 Settembre 2015Stefano DiMarino è uno scrittore poliedrico ma è anche saggista, in Italian giallo ripercorre e ci fa rivivere le stagioni che hanno segnato il successo del thrilling italiano,
passando dai fumetti ai gialli televisivi e cinematografici, con i suoi titoli, i suoi registi, i suoi interpreti. E’ una lunga cavalcata che parte dalle origini del thrilling quando
esisteva un cinema italiano, quando i gialli e i noir erano degni della…libreria e non erano soltanto in edicola.Un connotato del giallo al cinema fu senza dubbio il thrilling
…erotico e di questo si occupa l’auore nella sua trattazione. Poi avremo capitoli dedicati ai maestri del giallo, del thrilling, dell’horror, con un ampio capitolo dedicato a
Dario Argento e a vari registi, sino ad arrivare ai giorni nostri.
Stefano Di Marino è uno che se ne intende, lui che fu obbligato dal suo editore a firmarsi Stephen Gunn se voleva raccontare storie d’azione e di spionaggio. Secondo gli
editori ma anche secondo i produttori cinematografici il nome italiano non se lo fila nessuno e quindi ecco una fioritura di scrittori e registi dai nomi esotici…
La realtà, lo afferma lo stesso autore, è assai diversa. Il romanzo giallo, poliziesco, thrilling è sempre esistito ma in Italian Giallo non viene considerato questo aspetto,
viene invece esaminata tutta la produzione e fumettistica e cinematografica e televisiva degli anni sessanta. E sicuramente ha influenzato i giallisti degli anni duemila.
In particolare in Italian giallo si analizza il periodo d’oro degli anni sessanta e settanta.
Quando si parla di giallo si citano sempre i Gialli Mondadori anche perché è dal colore di quelle copertine che ha preso nome la collana ma Di Marino osserva che questa
denominazione di ” giallo” è diventata un connotato indissolubile e quindi il thriller italiano nel suo periodo migliore ( appunto anni ’60 e ’70) è stato indicato come “Italian Giallo”. E come nella letteratura anche nel cinema e nel fumetto si sono registrati dei componenti comuni dal mistero all’hprror, dall’erotismo alle sensazioni al-
le atmosfere.
Il saggio che stiamo esaminando tralascia però volutamente la letteratura per dedicarsi alle immagini e a chi le esprim, fumetti compresi. Molti parlano dispregiativa-
mente di questa vasta congerie che comprende film, sceneggiati, telefilm, teleromanzi, per molti scrittura d’evasione, di poco valore. Ma il nostro autore conferma questo
assunto, ricordando anche i numerosi film di qualità spionistici o poliziotteschi. Ma a parer suo non li vede rientrare nell’Italian Giallo che secondo la sua visuale si con-
centra su thriller e mistero.
Ecco che il thriller, pure quello letterario, trova la sua radice più nel cinema che nella letteratura. Una produzione apparentemente di scarso valore, ” ruspante” o “arti-
gianale” ma non per questo deve essere di bassa qualità. Ed ecco la possibilità di mostrare una serie di pellicole tutte intrise di sesso e di violenza tanto che agli adolescen-
ti anni’70 erano per lo più vietate.
Stefano Di Marino ha compiuto un grosso lavoro di ricerca grazie alle viedeocassette e alle collane in dvd, scoprendo o riscoprendo un repertorio vastissimo, ricco di tro-
vate, di immagini, di soluzioni, il tutto nobilitato con il tipico ingegno italiano.
Oggi è scomparso il cinema di genere,buono o brutto che fosse, si è preferita la strada dei cinepanettoni mutuati dai mediocri programmi televisivi. Allora era sicuramene
un cinema più impegnato quello che produceva thrilling o polizieschi perché dava sempre una immagine del Paese streettamente legata alla realtà.
Di Marino ha voluto approfondire la parte più popolare dell’Italian Giallo anche perché ha voluto dimostrare l’influenza del thrilling reso al cinema o in tv o letto come
fumetto sugli scrittori di oggi. Questi gli sembrano abbastanza digiuni di letteratura, ma molti ispirati dalle realizzazioni di cui si è parlato. E anche se i due linguaggi sono
assai diversi la maggior parte dei giovani scrittori sono assai legati al linguaggio visivo.
Oggi si producono meno film ma in compenso ci sono molti più libri di autori italiani e tanti di questi sono debitori del thriller cinematografico.
Il giallo in Italia non ha mai avuto una scuola ma tanti solisti, più o meno bravi, più o meno originali. Quando si traccerà la storia del giallo contemporaneo sarà interes-
sante vedere se queste connessioni ipotizzate in questo saggio saranno accettata. A titolo personale vorrei rilevare che nei romanzi gialli di oggi assistiamo a una ” carat-
terizzazione” ripetitiva del personaggio protagonista ( la infinita serie dei commissario….)a scapito della storia e della suspense e anche dell’immagine e dell’azione.
GIUSEPPE PREVITI