” IL PASSATO E’UN MORTO SENZA CADAVERE” DI ALBERTO MANZINI- 25.12.2024
25 Dicembre 2024“VOLVER” DI MAURIZIO DE GIOVANNI- EINAUDI 31.12,2024
31 Dicembre 2024Nei paesi piccoli si chiacchiera molto e si fanno tanti pettegolezzi, e la morte violenta di una delle persone più note del luogo, il vecchio professor
Canepa, ne aveva scatenate a bizzeffe.L’uomo è stato ucciso in casa propria colpito da un busto di Leopardi. Lo scopriranno al rientro da una breve escur-
sione al bar vicino per fare merenda , Natalia ,la badante, e Filippo, uno scolaro dodicenne che andava a ripetizione dal Canepa.
La badante era una giovane profuga ucraina, molto giovane, molto misteriosa si da…scatenare le male lingue.Il ragazzo si chiamava Filippo, 12 anni, non
troppo bravo a scuola, si era fortemente innamorato della bella ucraina che gli faceva…impazzire gli ormoni.Filippo non crede che la donna sia un’assassina
e si da da fare per scagionarla indagando per conto suo, improvvisandosi detective.E cos’ avvicina un giovane giornalista, in cerca di scoop per fare carriera.Ma la situazione si ingarbuglia assai, tutti hanno i loro segreti,professore compreso,i cui soldi facevano gola a tanti, dalla bella ucraina ai parenti della vittima, non rammentati nel testamento.
Un mistery, ma non solo,per l’esordio di BRUNO MORCHIO in Mondadori, dal titolo LA BADANTE E IL PROFESSORE. “Sarzetto”al secolo Filippo Sarzana ha dodici anni,è un tipo sveglio pur se a scuola non brilla e prende lezioni private d’italiano dall’anziani professor Canepa che lo ha preso in simpatia e lo considera come un figlioccio, visto che il ragazzo è orfano di padre.
Filippo va molto volentieri a casa del professore, ancor più da quando è arrivata, come badante,una giovane profuga ucraina che gli procura i primi turmenti…erotici, e che lo tratta sempre con molta simpatia. Hanno istaurato il rito di fare insieme merenda al bar nel pomeriggio con la benedizione
del professore. ,ma un pomeriggio,tornando a casa, lo trovano ucciso, colpito alla testa con un busto di Leopardi.
Tutto il Paese si scatena in pettegolezzi,, tutti si sentono investigatori, e la prima sospettata è ovviamente Natalia, ma Filippo, infatuato com’è di lei,
non ci vuole credere, a parte che al momento dell’uccisione erano insieme.IL ragazzo comincia a indagare, intanto viene interrogato dalla polizia, confermando che sono stati lui e Natalia a scoprire il corpo senza vita del professore, e così apprende anche quali sono i fili conduttori dell’indagine.
Ma per saperne di più si fa amico di un giornalista del posto, tra l’altro infatuato di sua sorella Teresa.
Teresa, pur avendo altri gusti in materia di sess9,per aiutare il fratello e per propria curiosità,si unisce ai due e il singolare terzetto , e così si muovono vagliando le tante ipotesi che girano e che danno materiale agli articoli del giornalista. Vengono spesso a contatto con la polizia che li marca
stretto, vedendo che sono a conoscenza di molti fatti.
Filippo, nonostante la giovane età, dimostra di avere le doti dell’investigatore e ben presto capirà che non esistono verità assolute, e comincia anche a nutrire qualche sospetto sulla stessa Natalia, scoprendo anche cha ha un fratello che vive a Genova. Addirittura sarà il solo a riuscire a far parlare una bambina di cinque anni inconsapevole…testimone, perché ha visto chi è entrato in casa del professore.
Un giallo per certi versi classico con in evidenza i vari protagonisti di un fatto di sangue, ma la novità sta che il protagonista(o uno dei protagonisti)ha soltanto dodici anni Lal momento del delitto. Sapremo che nel 2036 ha lasciato la natia Genova per trasferirsi per lavoro in Olanda. >Nel riordinare le sue cose e i documenti da portare con sè, ecco che ritrova una sorta di diario dove aveva raccontato la storia che lo aveva coinvolto perso-
nalmente quando lui aveva appena dodici anni, e aveva conosciuto la governante ucraina del professor Canepa, da cui lui andava a ripetizione. Era stato il suo insegnante din italiano, che gli aveva insegnato che ogni storia puo’essere raccontata, ma il suo interesse e il suo valore sta nel come viene narrata.
Il ragazzo aveva scritto questa sorta di diario quando aveva diciassette anni sulla base di un brogliaccio tenuto cinque anni prima all’epoca dei fatti.Ecco quindi un discorso che parte ai 12 anni di Filippo, viene reso “racconto”cinque anni dopo con una rielaborazione da parte di giovane ormai abbastanza cresciuto, sino alla edizione definitiva di cui lui, ormai uomo maturo,ritorna ancora sui fatti di allora.
La storia si era chiusa giudiziariamente parlando con la condanna dell’assassino, un nipote della vittima,il padre di questi era finito in una casa di riposo, la cui retta era stata pagata dalla famosa badante che aveva ereditato tutto il patrimonio, salvo poi sparire nel nulla.
Si celebrerà un nuovo processo, ma lei ormai era tornata con il fratello in Ucraina e, ripetiamo, non se ne era saputo più nulla.
Su tutti questi fatti Filippo ha scritto questa storia, un libro da considerare un omaggio al prof.Canepa, il suo mentore, che sarebbe stato certamente lieto di aver contribuito alla formazione di uno scrittore.
Un libro, questo LA BADANTE E IL PROFESSORE di BRUNO MORCHIO, se vogliamo anche di formazione, inserito in un giallo, con l’intento anche di rendere
omaggio a chi aveva scoperto ma anche contribuito a formare uno scrittore. Interessante anche la visione di una società, quella genovese,molto chiusa in se stessa a godersi-almeno quando può-la sua ricchezza.
Bella prova d’autore questa di Morchio, a teatro parleremmo di “Teatro nel Teatro”, qui caviamocela con “romanzo nel romanzo”. Da una parte la c.d.”parte
gialla”, dall’altra come vi si puo’costruire sopra una maniera di raccontare molto originale, e onore quindi a un autore sempre capace di suscitare nuove sensazioni.
GIUSEPPE PREVITI