” UN CONCERTO SCONCERTANTE” DI PATRIZIA RASETTI – CARMIGNANI EDITRICE 5-2-2020
5 Marzo 2020” IL GIALLO PASOLINI “-Il romanzo di un delitto italiano- Massimo Lugli 9.3.2020
10 Marzo 2020E’ la notte di San Lorenzo, quella delle stelle cadenti, nell’Alta Langa piemontese, ritroviamo i vecchi e i nuovi amici che festeggiano su un prato con cibo e vini buonissimi. Fa molto caldo, l’atmosfera è molto scanzonata, pur con tanti sottintesi vagamente erotici. Improvvisamente tutto precipita, prima una scenataccia da parte della pecora nera del-la compagnia, poi il ritrovamento del cadavere dello stesso in fondo a un pozzo, disgrazia o omicidio ? Il maresciallo Buonanno sospetta da subito che si tratti di un delitto, ma la
faccenda si presenta assai complessa. Tanti i personaggi coinvolti, ai “soliti noti” delle storie precedenti se ne sono aggiunti dei nuovi , sempre tratteggiati con molta leggerezza e
ironia, ma se guardiamo più attentamente ciò non nasconde che non mancano misteri e segreti intorno al gruppo.
E tra le new-entry spicca il personaggio di Angela, una misteriosa presenza che suscita subito tanto interesse fra gli uomini del gruppo come osserva divertito Sebastiano Guarenti che la ospita. E così tra tanti interrogativi e tante chiacchiere si dipanano i vari misteri da sciogliere, con sempre il maresciallo e il buon Guarenti a condurre il gruppo.
Un altro episodio della saga ambientata nell’Alta Langa piemontese da Gianni Farinetti La bella sconosciuta. Una storia suggestiva ricca di mistero e di suspense, ma forse,
e anche più che nei precedenti romanzi, forte di un’atmosfera rarefatta ed emozionante,quasi ci venisse raccontata una favola in cui cogliere le essenze di un mondo che fu.
Molti i personaggi,alcuni ormai ci sono noti, alcuni ormai ci sono noti da tempo, dal maresciallo innamorato e quindi più unano allo sceneggiatore, da Giulia, sempre più innamorata del Buonanno nonostante le differenze di censo e di frequentazioni alla zia Rosanna che forse è quella che sa più interpretare questo mondo di vacanzieri un pò blasé, di elementi locali un pò rustici, di nobili decaduti. Entra nel romanzo e si fa subito strada, acquisendo ben presto un ruolo essenziale, Angela, “la bella sconosciuta” del
titolo, donna misteriosa e bellissima, che ha affittato un appartamento dal Guarienti, in cerca di tranquillità e riposo, E’ un personaggio che si rivela subito misterioso, perché come si comporta e si muova sembra che questi luoghi li conosca benissimo, pur avendo dichiarato che li vedeva per la prima volta. Via via che si muove tra boschi e dimori da
l’impressione che la sua memoria li abbia ben presenti.. Ad esempio è colpita dall’assenza di un pianoforte che pur manca da una ventina di anni, come faceva a saperlo ? Li per
lì nessuno va oltre,, intanto intreccia una relazione sempre più intensa con un giovane del gruppo, che si innamora perdutamente di lei pur dovendosi sposare di lì a poco. Intanto stanno accadendo nella valle dei singolari furti di oggetti sempre molto pesanti, con i carabinieri sempre più impegnati. E infine una morte impriovvisa, delitto o disgrazia? Si ritorna quindi alla dura realtà, nessuno sembra pensare più ad Angela e le sue incongruenze, il maresciallo matura sempre più la convinzione fi trovarsi difronte
a un omicidio, e comincia a scavare nella vita e nei segreti di ognuno.
Angela sembra assumere sempre più il ruolo di protagonista, anche perché nella sua vita sono accadute cose che certo possono avere avuto dei riflessi su quanto sta accadendo.
Accanto a lei tante figure, alcune veramente divertenti, che Farinetti sa giostrare come una sorta di orchestra a più voci, dai più normali ai più logorroici, come l’anziano Oliviero e il saccente Bertagnolo, un personaggio questo che si rivelerà ben più consistente di un modesto conferenziere di provincia. E per come l’autore sistema questi due sem-
bra che li abbia messi a bella posta perché con il suo humour tagliente possa farci vedere come si castigano i molesti….
Una scrittura elegante, poetica, con accenti quasi favolistici quella dello scrittore torinese che si fa sempre apprezzare per il suo stile di scrittura sempre naturale e ben adatto al-
l’ambiente che vuole rappresentare. Altro suo merito quello di dare l’impressione di praticare uno stile narrativo di altri tempi, il che da sempre una marcia in più ai suoi romanzi.
GIUSEPPE PREVITI