” IL RITORNO” di MARCO VICHI- GUANDA – 04-03 -2024
4 Marzo 2024” PESCI PICCOLI” di ALESSANDRO ROBECCHI- SELLERIO – O8-03-2O24
9 Marzo 2024Quattro ragazzi, tutti orfani,vivono in un kibbutz nel distretto centrale di Isratele, siamo negli anni ’80. Una storia che li ha molto colpiti è quella del Pentcho, un traghetto polacco, che nel 194o era in navigazione per portare in terra di Israele 500 ebrei sfuggiti ai nazisti. La storia viene raccontata loro
da Ari Oz, uno degli educatori del campo. I ragazzi decidono di formare un piccolo gruppo, senza riconoscimenti ufficiali, insofferenti alle feroci regole della comunità, e lo chiameranno la “Brigata del Pentcho”.
Secondo quanto ci rivelerà Raphael, la voce narrante della storia, lui sarà arruolato dal Mossad, appunto alle dipendenze di quell’Ari Oz, Benjamin, un tipo molto aperto,lavorerà per il controspionaggio, alle dipendenze dello Shin Bet, unità della Intelligence di Israele, Ariel, testa calda del gruppo, indifferente ai pericoli, si arruolerà tra i carristi,e infatti morirà in guerra in Libano,.Il quinto del gruppo era Yorkam, un grande studioso, l’intellettuale della compagnia, insegnerà all’Università, ma ora è assai mal messo per un male incurabile.
Un giorno Benjamin Toledo improvvisamente scompare e Ari incarica Raphael di recarsi a Beirut, dove se sono perse le tracce, per ritrovarlo o per scoprire
cosa è successo.
Quattro ragazzi, tutti orfani che vivono in un kibbutz, tutti legati tra loro sì da costituire una piccola banda, al di fuori dei gruppi, diciamo “istitu-
zionali”, la c.d.”Brigata del Pentcho”, insofferente alle gerarchie ufficiali.Poi ognuno avrà una sua vita, chi entrerà nei Servizi, chi farà il militare,
chi diverrà docente universitario.
La vita li disperde, come del resto è naturale nella vita di tutti noi, compreso lo stesso Ari Oz, loro guida ai tempi del Kibbutz, adesso uno dei capi del Mossad, e sarà infatti lui a convocare Raphael per incaricarlo di ritrovare Benjamin, misteriosamente scompaarso a Beirut.
Raphael si muoverà con molta circospezione in una situazione molto difficile e pericolosa, ma anche quanto mai dolorosa, perché ripoorta alla luce la
brigata Pentcho e i suoi antichi componenti.
UNa storia quindi da una parte assai spietata e senza respito come tutte le storie di spionaggio,mai “pulite”, e quindi vi scorre tanto “sangue”e ci sarà
tanta paura, ma è anche una storia di amore fraterno,di ricordi di gioventù questa parte è molto idealizzata, ricca di un soffuso rimpianto pder un mondo che ha finito per divorare tutto e tutti, pur se l’autore ci regala una riflessione amara sul tema della nostalgia legata ai temi del ricordo e del desiderio di abbandonare un mondo ormai invivibile.
Una storia di paura e sangue, dolce in certi ricordi ma anche spietata, dai sapori compositi come le spezie del Libano dove si svolge buona parte della vicenda.
STEFANO SALMORIA affronta, con una vastità di temi connessi,una sorta di spy-story, un genere che affascina sempre, perché alla fion fine è composto da
tanti generi, giallo,mistero, azione,ma anche amore, amicisia, tradimenti,ricordi.Caratteristica un linguaggio sempre teso, crudo, aspro a cui del resto§
Salmoria non è nuovo.
Come spesso accade nei suoi libri molto spazio viene riservato alla natura, agli usi delle terre dove viene ambientato e che del resto sono a pochi passi dalle nostre coste.STEFANO SALMORIA è uno scrittore che stupisce sempre per i temi che affronta, la sua è una prosa densa e che sa comunicare sempre
nuove sensazioni. Qui si è cimentato nella spy story, un genere composto da varie forme di scrittura, non facile quindi da realizzare, direi lo ha fatto
con buoni risultati !.
GIUSEPPE PREVITI