” IL SEGRETO DELLA CAMERA 3″- di COLIN DEXTER-SELLERIO
14 Maggio 2015“ORA DEVO ANDARE( una indagine privata del commissario Monti)- di DONATELLA FABBRI- edizioni Atelier
21 Maggio 2015Anno 2027, sono trascorsi due anni da quando l’Europa ha visto scomparire Internet. Ma i sabotaggi deglin Anonimi-oppositori clandestini al sistema- hanno fatto
crollare la rete anche nel Nord America e nel Nord-Africa. Su questo sfondo il romanzo si sofferma di alcuni personaggi, sconosciuti gli uni agli altri. Lo scrittore
Kaspar Van der Maart sta cercando di raggiungere l’Italia in aereo per presentare un libro quando una bufera di neve costringe l’aereoplano ad atterrare in Germa-
nia.Manuela salva una notte a Firenze Aurelio inseguito da una banda di teppisti e poi su due piedi decisono di partire insieme per la Spagna. In Nord America vive
Tarek, di origini irakene,ex-soldato, dovrà partire per saldare un debito con chi a suo tempo lo aveva salvato da morte certa, anche se lui non ricorda niente, e dovrà
accompoagnarlo a Cuba. In Marocco vive Ahmed che rincorrendo una donna rincorre la verità. Insomma una serie di tante vite i cui destini sembrano governati da
un’entità superiore che li indurrà a un percorso comune che li farà arrivare in una casa dove vivono tre figure enigmatiche che cercano delle risposte.
Con La casa degli Anonimi Giovanni Agnoloni prosegue nel ciclo delle storie sulla ” fine di internet” raggiungendo il terzo capitolo. Sempre al centro dell’interesse di
Agnoloni la dipendenza da Internet, un tema scottante specialmente se ci riferiamo ai giovani. Quali possono essere i rischi di una tale dipendenza? Intanto l’altera-
zione degli stati emotivi di ogni soggetto, poi la tecnologia usata per ” dirigere” il pensiero e approdare anche a una forma più o meno occulta di dittatura. Giovanni
Agnoloni è uno scrittore che ama “impegnarsi” e ” impegnare” chi lo legge, non è un visionario o un profeta, , semplicemente è uno che non si accontenta e poi si pone
dei problemi, che poi esprime attraverso la parola,le immagini. In questo libro si interroga sul destino di ogni singolo individuo, sui viaggi metaforici e reali che ognuno
di noi può fare. Viaggi parte concreti, parte metaforici, filosofici, spirituali, anche se nel nostro caso tutti i protagonisti di questa storia viaggiano verso una meta comune anche se a loro insaputa.
La casa degli anonimi ha una sottile linea di comunicazione comune, ovvero l’impossibilità di comunicare e anche le comunicazioni tra paese e paese sono praticamen-
te impossibili.
Sono ormai passati circa due annni da quando è fallito il colpo di stato della multinazionale che aveva assunto il controllo della rete e dell’energia elettrica per domina-
re il mondo. Si sono opposti dei gruppi di gente coraggiosa, gli Anonimi che hanno fatto crollare la rete anche in altri continenti. Ora l’energia elettrica è tornata e si
è raggiunta una certa normalità.Ma è sicuro che sia così ? Lo scrittore Van der Maart pensa che non si tratti solo di un problema tecnologico e politico, il mondo ora
sembra diviso in tante zone d’influenza, sganciate le une dalle altre. Ogni continente sembra ormai vivere per conto proprio, solo pochi uomini hanno conservato il
ricordo di un loro mondo interiore. Tra questi uno dei personaggi della nostra storia, il marocchino Ahmed che vive nel Nord Africa. Tarek è invece un giovane irakeno
che vive negli Stati Uniti e ha rimosso ogni ricordo della sua vita passata quando combatteva nella sua terra. Poi c’è il giovane Aurelio, fiorentino, fisarmonicista, chiuso
in se stesso e nella sua unica fonte di comunicazione, la musica. Tutti esseri solitari, circondati da una “strana” umanità, intorno a loro molte persone che sono diven-
tate “disumane”.La loro vita è scomparsa con la scomparsa della rete, sono privi di sentimenti e di reazioni.
Ma anche chi come Aurelio ha conservato la propria umanità ha in sè qualcosa di guasto, di fragile, di misterioso e a proprosito di misteri gli appaiono dei messaggi
di cui lui solo coglie il significato, nel suo caso ad esempio la parola ” Solo” basta a fargli ricordare il suo distacco dalla realtà.
Ma tutti questi protagonisti hanno perso qualcosa, la famiglia, la memoria, l’amore, e Van der Maart se ne è reso conto e li cerca inutilmente: ormai intorno a lui
c’è un universo fatto di nulla o di tante ossessioni. Anche il passato sembra non esistere più, non c’è dialogo nemmeno fra le reti, tanti vorrebbero tornare a vivere
ma ignorano chi sono stati. Solo gli altri personaggi possono entrare in questo mondo e riscoprirli per quel che erano.Solo il riincontrarsi, il ritrovarsi portano a rista-
bilire il proprio status, il loro animo, anche se sono circondati da un mondo ostile.
I personaggi devono quindi ridiventare se stessi, ritrovare la loro funzione nel mondo. E non si deve cadere nelle tentazioni del mondo ne farsi distrarre da false sug-
gestioni. Significativo è il richiamo dell’esempio di Gesù che non si fa distrarre dai farisei e comincia a scrivere e tracciare i suoi segni. Ma cosa stava mai scrivendo ?
Sui testi non è rivelato, ma questo passo del Vangelo diventa importante per i nostri protagonisti a cui viene dato il compito di decifrare questo scritto, quei segni
tracciati sulla pietra. Questi segni sono diventati ormai basilari, in un mondo che ormai ha perduto tutto e allora questi segni rappresentano tutto ciò che è soprav-
vissuto.
Un senso più ampio che possiamo dare al libro è quello, attraverso la rilettura della letteratura fantastica, di recuperare la cultura che si è tramandata nei secoli
e che adesso sembra scomparsa. Agnoloni affronta il problema in questa serie di storie partendo da un quesito abbastanza banale: come reagirebbe l’umanità se
scomparisse internet ?
in questo terzo libro della serie l’autore usa una scrittura meno fantastica dei due precedenti, Visioni fantasiose, case nel vuoto, giochi ad incastri che sembrano voler
dare delle direttive, dei consigli, dei segnali, ma il tutto confezionato con una prosa spesso ironica, il che rende meno ostica la lettura del romanzo. E rispetto ai pre-
cedenti ci sono anche più personaggi, e una delle trovate migliori è quella di incrociare vari destini e tante persone che a un certo punto si troveranno uniti in un
unico disegno, che poi dovrebbe essere quello si salvare il mondo.
Una nota di speranza in un libro dove molta parte del mondo è avvolto da una nebbia bianca che nasconde tutto e tutti, e che poi sembra risollevarsi in un finale ricco
di speranza,. C’è il riferimento a luoghi da paradiso che non sono stati contaminati e hanno conservato intatti il loro splendore. Ci troviamo nel Sud del mondo, con il
mare di Essaouira in Marocco con la riserva naturale di Marja Zerga là dove ” nidificano gli aironi” che Ahmed verdrà liberarsi in volo. E anche il viaggio di Emanuela
e Aurelio dalla Versilia a Barcellona tocca vari punti bellissimi dalla Versilia alla Costa Brava e questo forse fortifica anche la loro voglia di fuga da un mondo reso invi-
vibile dagli uomini.
Un’altra caratteristica di questi personaggi-simbolo è che se vero che fuggono da qualcosa non sanno però minimamente dove vanno e cosa li aspetta, ma tutti accet-
tano il destino che sarà.
Un libro di difficile etichettatura, complesso anche nelle interpretazioni a cui via via chiama, una letteratura fantastica ma lontana dall’evasione, una forma di fare
letteratura impegnata che vuol fare riflettere sulla natura dei rapporti umani, su cosa li circonda e li governa, sulle possibili assuefazioni a un sistema che si presta
a tutte le mistificazioni e manipolazioni possibili.
GIUSEPPE PREVITI