” LA NOTTE ROSA” di GINO VIGNALI – SOLFERINO
11 Dicembre 2019” La misura del tempo” di Gianrico Carofiglio – Einaudi
15 Dicembre 2019Pietro Gerber è uno psicologo specializzato in ipnosi e nella cura e nello studio dei bambini che sono in linea di massima i suoi pazienti. Presta spesso la sua opera in tribunale
ascoltando bambini vittime di eventi drammatici che cerca di fare emergere nella loro fragile memoria cercando di capire se dicono la verità.
Pietro è un’autorità nel suo campo, a Firenze è conosciuto come l'”addormentatore di bambini”. Nella vita ha moglie e un figlioletto, ha seguito la stessa professione del padre, da tempo scomparso. Ma la sua vita cambia quando una collega australiana gli telefona di la per annunciargli l’arrivo da quel Paese di una sua paziente , Anna Hall, che vorrebbe
che lui visitasse.La Hall è un’adulta e questo sconcerta un po’ Gerber che si occupa solo di bambini. Perchè indirizzare a lui una persona adulta ? Ma tant’è, la Hall è già a Firen-
ze, lui la riceve e lei rivela che è tormentata da un ricordo, l’uccisione del fratellino, che lei si attribuisce. Ora spetta a Pietro Gerber verificare quanto questo ricordo corrisponda
alla verità. Pietro dovrà far riemergere la bambina che è ancora dentro la donna. La bambina ricorda che aveva nomi diversi, con i genitori si muovevano in continuazione e
ad ogni nuova abitazione assumeva un nome diverso, fuggivano sempre dai luoghi abitati e dalla gente, lei ricordava in particolare un luogo incantato, “la casa delle voco”.
Questa bambina a dieci avrebbe assistito a un omicidio o forse non c’è stato nessun omicidio o forse è lei stessa che ha commesso l’omicidio.
E intanto Gerber finisce per essere sempre più coinvolto in questa storia.
Abbastanza singolare questo nuovo romanzo di Andrea Carrisi La casa delle voci. Eè la storia di una indagine sul passato sondando e risvegliando attraverso l’ipnosi la memoria di una bambina o meglio della bambina che è rimasta dentro una donna. Apparentemente non ci sono crimini, non scorre il sangue, forse tutto quanto viene rac-
contato è frutto di una fantasia malata, ma via via che ci si immerge in questa sorta di favola, nera ovviamente, ne veniamo sempre più presi.
La storia vede di fronte due personaggi, uno psicologo e la sua nuova paziente. Lui è uno psicologo infantile specializzato in ipnosi, vive a Firenze, lavora sui bambini a cui cerca
di mettere ordine nei loro ricordi e di stabilire se stanno dicendo o meno la verità.
L’arrivo di una donna,Hanna Hall, gli viene raccomandat0 con una telefonata da una collega australiana che gli racconta che Hanna durante una seduta aveva parlato di un ricordo ..dell’infanzia, cioè l’aver contribuito alla morte del fratellino .Lei aveva 10 anni, viveva in Italia con i genitori che le avevano insegnato a diffidare di tutti, la loro era
una esistenza randagia,lontana dai centri abitati, errando in cerca di case abbandonate per i boschi della Toscana. Gli altri erano per loro gli “estranei” che andavano assoluta-
mente evitati. Quindi una fuga continua, tante pseudo-abitazioni, per lei tanti nomi, li cambiava ad ogni nuova residenza, insomma una vita come in una sorta di favola con
sempre nuovi capitoli. Ora questa donna attraverso l’ipnosi vuol tornare indietro nella sua vita, quando aveva 10 anni, e ritrovare il luogo e il momento del presunto delitto.
Una donna adulta perciò che vuole ritrovare i fatti e i luoghi di quando era bambina, una bambina che vuole “uscire” da quella adulta e parlare, raccontare, ritrovare se stessa.
Il dottor Gerber, dopo qualche esitazione, accetta di vederla, ma subito tra loro si registra una certa complicità, che si traduce da una parte in curiosità, dall’altra in diffidenza,
in paura di cosa si potrebbe scoprire.
Infatti la donna via via che rivela le proprie inquietitudini s’insinua sempre nella vita dello psicologo, diventa quasi un incubo per lui e per la sua famiglia,oltre tutto Hanna torna
spesso sulla figura del padre di Pietro, anche lui uno psicologo, che in vita non era mai stato proprio in linea con il figlio, pur se questi aveva poi fatto lo stesso mestiere.
Il romanzo prosegue con le cadenze di una favola nera, con richiami a una letteratura antica e moderna, ma del resto è sempre stato detto che le fiabe per bambini sono tra i
racconti più terrificanti che si conoscano.
Una Firenze, imbruttita,decadente, che intimorisce quando ad esempio si parla di San Salvi,antico manicomio della città. E’ lo stile narrativo che ci vuole portare nel buio del-
l’animo umano, ma visto appunto che si parla di favola, quindi c’è il dubbio se si narri qualcosa di reale o se solo si proiettino delle fantasie più o meno morbose che agitano
i sonni e i pensieri di questa misteriosa Hanna, UN giallo o se vogliamo una definizione ora un po’passata di moda, un thriller psicologico, una investigazione all’interno di
un’anima, anzi di più anime. E per entrare nell’animo umano ecco il ricorso all’ipnosi che permette di violare la propria identità. Importante trovare la chiave d’accesso giusta,
una canzoncina, una cantilena, un oggetto, un laccetto con un campanellino.>
Un romanzo certamente ambizioso, proprio perchè insolito nella costruzione. Qui non c’è il classico delitto su cui l’investigatore deve indagare, qui invece si prospettano degli
elementi legati a storie di personaggi abbastanza….originali, al loro modo di vivere(o di non vivere…)con una proiezione in una Toscana inedita e misteriosa, vista come un paese di luoghi abbandonati, sparsi tra le pianure e le colline, protetti da una folta vegetazione, con una caratteristica comune, vecchi casali, fattorie abbandonate, chiese sconsacrate.
E in questi luoghi si dipana la storia dei nostri protagonisti. Quel che sorprende è che via via che la storia procede tutto sembra progressivamente scomparire, alla fine restiamo
con un solo personaggio o poco più, ma non si capiscono, a alla fine scompariranno nei meandri della mente. Insomma una sorta di costruzione all’indietro, via via si sfoltiscono
parole,pensieri,personaggi e si direbbe che per risolvere tutti questi enigmi non basta più neppure l’ipnosi, del resto Pietro stesso per capirci qualcosa o semplicemente per ricor-
dare deve andare a sentire le varie registrazioni dei colloqui con la donna, e così anche il lettore più attento forse si sente obbligato a rileggere qualche passo per capire se sta
sognando o è tutto vero…..
Sicuramente è un libro creato per seminare dubbi, paure, vi si narra dell’essere umano e dei fantasmi che possono agitare la mente di un qualsiasi individuo. Come è ormai nelle
corde di questo autore si gioca proprio su quelle paure che spesso ci accompagnano. Qui si potrebbe pensare di un approccio al genere horror con tanti riferimenti specifici,>>
fantasmi, chiese sconsacrate, casolari abbandonati, rumori, natura chiusa e ostile,, voci nel’aria, personaggi sulla soglia dell’irrealtà.
Al lettore il piacere e l’…ansia di avventurarsi in questa esplorazione dell’anima.
GIUSEPPE PREVITI