” REO CONFESSO” DI VALERIO VARESI – MONDADORI- 22-09-2021
22 Settembre 2021” IL CASO ROCCO ” DI ANDREA MITRESI- PEGASUS EDITION- 11.12.2021
11 Dicembre 2021Nel 1949 Franco Bordelli è entrato in polizia come vice-commissario in prova. Vive solo, ha una fidanzata, non ha l’automobile e viaggia in bicicletta, vive in un appartamento in via del Leone, che presto sarà suo. A distanza di anni conserva molti ricordi della guerra a cui ha partecipato nella San Marco, guerra che gli
ha lasciato in….eredità un cane delle SS, il gigantesco Blisk, che ha trovato ferito e che ha salvato, portandolo via con sè, e …parcheggiandolo dai genitori.§
Durante un controllo in una casa di tolleranza, incarico che lui non gradisce per niente, incontra una giovane prostituta che, tra un cliente e l’altro,passa il tempo lavorando a maglia. Tra i due l’intesa e la simpatia divampano all’istante e diventeranno grandi amici. Lui va spesso a trovarla, addirittura lei divente-
rà amica della sua fidanzata. Ma il frequentare la casa di Rosa lo porterà a individuare un pericoloso latitante di cui pianificherà, con successo, la cattura.
Nel secondo racconto ci troviamo dinanzi a un Bordelli che ha preso l’abitudine di rilassarsi passeggiando nei cimiteri cittadini. Ma in una di queste…escursioni
resterà colpito dalla presenza in due cimiteri di una tomba con lo stesso nome. il che risveglierà la sua curiosità e che lo porterà a scoprire una brutta storia dei
tempi di guerra.
Infine, terzo racconto, il Natale del 1966 lo farà tornare indietro nel tempo a un Natale di guerra, quello del 1943, quando la notte della vigilia tre uomini si
ritrovano in un casolare, appunto Bordelli, un certo Franco, un giovane fiorentino, e-tanto nomini-Curzio Malaparte. Dopo aver diviso la cena,su richiesta di
Bordelli, ognuno dei tre dovrà raccontare una storia, e questo ci fa ricordare le cene della Confraternita del Chianti che Bordelli organizzerà tanti anni dopo con
i suoi amici.
MARCO VICHI “rivisita” in LA CASA DI TOLLERANZA il commissario Bordelli, che troviamo protagonista di tre storie, da quando era un giovane vice-commissario, e già faceva intravedere il suo fiuto e la sua abilità nel risolvere anche i casi più intricati.
In LA CASA DI TOLLERANZA siamo nella Firenze del 1949 e il vicecommissario Franco Bordelli sta effettuando una visita di controllo presso una casa chiusa del centro storico. Qui conosce la giovane Rosa, una prostituta dal cuore d’oro che- “incidentalmente” fa la prostituta, e che diverrà una sua grande amica.
Da questo incontro prenderà avvio una indagine ad alto rischio, con l’individuazione di un pericoloso latitante.
In MORTO DUE VOLTE Bordelli, ormai commissario, trova conforto e pace nel passeggiare per i cimiteri cittadini, guardando le tombe e leggendo le lapidi, tutto questo lo faceva rilassare. Ma il poliziotto non…viene mai meno, e resta colpito da due tombe in cimiteri diversi che portano lo stesso nome,cambia la data
del decesso. Una singolare concomitanza o qualche mistero da svelare ?
In NATALE DI GUERRA la vigilia di Natale del 1966 gli fa venire in mente l’analoga notte del 1943, quando era impegnato in guerra con il battaglione San Marco. Qui gli capita di dividere il…cenone con due sconosciuti, e qui darà inizio a quella che poi diverrà una sua abitudine, ovvero chiedere a ogni commensale il racconto di una storia.
Una sorta di antologia con tre racconti che ci presentano il commissario in momenti diversi della sua vita,e che anticipano alcuni temi e personaggi delle storie
di Marco Vichi che lo vedono protagonista. Intanto spicca la coerenza del personaggio, mai venuta meno negli anni. Bordelli è sempre rimasto lo stesso, metodico, intelligente,innamorato delle belle donne, anticonvenzionale, curioso, sempre aperto con gli amici e le amiche, sempre attaccato a un personale concetto di giustizia. Gli piace il mestiere che ha scelto, lo fa con passione, anche perché fin da giovanissimo ha sempre voluto che giustizia fosse fatta.
L’autore ce lo fa quindi osservare nell’arco di vent’anno, nel primo episodio i genitori sono ancora vivi e lui è alle prime esperienze come poliziotto, poi lo§
ritroviamo dopo dieci anni con “il mistero delle due tombe, infine, ormai a casa, a ricordare gli anni del passato.
Una storia ben scritta, con una venatura di nostalgia, forse c’è un po’di tristezza perché si ricorda il tempo che è passato, ma c’è anche il piacere dello
scrittore e di conseguenza del lettore a trovarsi a parlare di un “vero amico”.
E del resto non può non esserlo un personaggio che ha diviso con noi storie su storie, risultando sempre vivo e vero!
MARCO VICHI HA DEDICATO il romanzo a nonna Maria, che aspettava di leggere questo libro….ma non lei sola !
GIUSEPPE PREVITI