” SCRITTO NELLA MEMORIA” – Nove racconti italiani- di MARCO VICHI- AA.VV. GUANDA
8 Ottobre 2016” IL POGGIO DEI CIPRESSI ” DI DANIELE LOTTI- SARNUS
11 Ottobre 2016Siamo nella Napoli del 1884, la città è infestata dal colera, ma in una spiaggia vicina al porto vengono ritrovati i colpi orrendamente mutilati di alcune
ragazzine, che poi si scoprirà essere delle orfane che vivevano in un convento di suore.
Delle indagini si occupa il commissario di polizia Veneruso, un uomo molto irritabile, dal carattere chiuso e un po’ depresso, che spesso sfoga il suo
malumore e la sua ansia sui propri uomini, a cui però è fondamentalmente legato. Una inchiesta difficile questa, mentre la città lotta per sopravvivere,
Veneruso però non si ferma, scopre un torbido groviglio di passioni inconfessabili, di vizi segreti, di legami segreti e pericolosi, con sulla sfondo la città<
con i suoi tormenti ma anche con le sue bellezze e la sua voglia di andare avanti.
Diego Lama con La collera di Napoli ha vinto il Premio Tedeschi 2015, La sua storia si ambienta nella Napoli di fine 1884, quando il colera imperversa
sulla città e i morti si contano a migliaia. Un serial killer…..particolare, il colera, che colpisce in ogni angolo della città. Ma nella stessa città imperversa
un altro temibile serial killer, questa volta sconosciuto, ma altrettanto violento e pericoloso. Colpisce delle adolescenti, i cui corpi vengono ritrovati sugli
scogli in balia del mare e mutilati dai topi. Per il commissario Veneruso, incaricato delle indagini, una brutta faccenda: già lui attraversa un momento dif-
ficile, come del resto tutta la città, ma ora proprio non ci voleva anche un pericoloso assassino che infierisce senza pietà su delle giovani vittime.
Cinque sono i corpi ormai trovati, e per il commissario anche il rimorso di non riuscire a identificare la mano omicida. Ormai ne fa una questione quasi
personale, come se l’assassino lo volesse sfidare e gli volesse dimostrare che lui è un incapace.
Ma una pista da seguire sembra finalmente profilarsi. Intanto nessuno ha denunciato la scomparsa di queste ragazze, e anche questo è un fatto singolare,
perché non si presenta nessun familiare ? Allora ci si può immaginare che non abbiano famiglia, magari sono delle orfanelle, e allora potrebbero essere
ospiti di un convento.
Protagonista del romanzo è il commissario di polizia Veneruso, un funzionario tutto di un pezzo, poco arrendevole verso i superiori, molto critico verso
i sottoposti, si muove senza remore in una Napoli devastata dal colera e ha ancora meno remore nel condurre le indagini, sia che si muova tra i vicoli della
città sia che vada nei grandi palazzi. Una figura che colpisce a prima vista, e del resto si può credere, Diego Lama non ce ne vorrà; che il vero vincitore del
Premio Tedeschi sia proprio lui.
Un poliziotto solitario, vive in un piccolo appartamento, pensa molto, non è mai molto ottimista, si trova alle prese con un caso difficile che lo tormenta,
l’assassinio di tante ragazzine, in verità segue vari casi, un giovane assassino che dopo la confessione evade e va riacciuffato, una donna che vende bambini
e lui deve affrontare una signora della Napoli che pur di avere un bambino è disposta a tutto. E poi la complessa indagine sul serial killer, anche se i serial
killer all’epoca sono due, appunto il misterioso omicida e l’omicida non misterioso, cioè il colera.
Particolarmente forti le pagine delle indagini all’interno del convento di Santa Maria Vergine, i difficili rapporti con le suore e i preti cell’Istituto, tanti
personaggi, tanti caratteri, tanta malvagità. Veneruso sembra quasi non sapere più a che santo votarsi, ma non si arrende, e se è pur fiducioso che una
superiore…giustizia dovrà pur manifestarsi, a piccoli passi tra interrogatori, scontri più o meno accesi con alcune suore, testimonianze più o meno reti-
centi, ecco che Veneruso piano piano vede affiorare la verit.
Un buon esordio questo di Diego Lama, del resto fa parte di una famiglia di giallisti,anche sua sorella Diana è una ottima scrittrice di gialli , che molti
anni prima si era aggiudicata lo stesso premio.
Un romanzo interessante, anche perché sviluppa più motivi, ad esempio il rapporto quasi di amore -odio tra il commissariato e i suoi scombinati poli-
ziotti, poi la creazione di un quadro assai variegato, tante piccole storie, tanti risvolti umani, quello che avvince è che queste piccole storie gialle arriveran-
no ognuna a una conclusione, ma principalmente ci danno un quadro umano e storico veramente toccante e appassionante. La forza de La collera di Napoli
sta proprio nella varietà dei fatti, non c’è solo la vicenda principale, ma tante storie, tanti personaggi, ognuno con una sua umanità, giusta o sbagliata
che sia.
GIUSEPPE PREVITI