“L’UNDICESIMO COMANDAMENTO”DI NICOLA BIBOLOTTI-SIRIO EDIZ.
18 Luglio 2011“PERSONE CHE NON C’ERANO”- DI MARCO TROGI- ZONA CONTEMPORANEA
28 Luglio 2011Manuela Benassi nasce in Versilia,a Tonfano,dove tuttora risiede,di mestiere fa la benzinaia, ma non ha mai trascurato una sua grande passione,la scrittura,e il risultato è stato questo suo romanzo d’esordio “La confraternita”.
Un occasionale incontro di lavoro tra due giovani, lui un ingegnere,Daniel,lei,una dipendente di un commercialista,Sara.
Da questa fortuita circostanza scaturirà una storia zeppa di eventi che porteranno i due in una sorta di girone infernale ove vivranno peripezie inenarrabili, correranno pericoli e rischi, tutto perchè ricercano una terribile verità celata tra tanti avvenimenti della loro vita passata.
La storia parte da Viareggio ma poi si snoda per la Toscana,Siena,Pisa, alla scoperta di un sottobosco di individui abbietti e senza scrupoli che insidiano i piccoli degli orfanotrofi con la scusa di fare loro0 della carità.Una vicenda forte,amara,intrisa di violenza e di cattive coscienze, certo alla fine ci sarà una soluzione consolante,ma resta l’amato in bocca per tutto quanto di efferato ci è stato dato di vedere.
Con questo romanzo la nostra autrice esordiente affronta,diremmo con risultati apprezzabili,un tema antico quanto il mondo cioè l’eterna disputa tra il bene e il male.
Manuela Benassi scrive da sempre,pur facendo tutt’altro mestiere,che però non sembra averle dato ispirazione per la costruzione di questa storia.E’una storia che non ti lascia distrarre un momento,colpendoti quasi come un uppercut,in quanto tratta di argomenti difficili,”scomodi”, ovvero di quegli individui che fanno parte di una confraternita religiosa e si atteggiano a benefattori. Invece la realtà è ben diversa,sono delle persone turpi,dei viziosi,dei pedofili, spinti alla filantropia da incoffessabili moventi.
E in questa vicenda vediamo da una parte i “buoni”,per lo più i giovani, anche se alcuni s0n0 passati attraverso l’esperienza dell’orfanotrofio, dall’altra i “cattivi”,cioè dei personaggi apparentemente insospettabili,che in realtà cercano tra questi piccoli innocenti le prede su cui soddisfare le proprie voglie. E la trama vede i due giovani protagonisti alla ricerca sempre più affannosa di una verità che essi non conoscono ma vogliono scoprire a tutti i costi, la storia è costruita come una sorta di caccia al tesoro, disseminando vari indizi lungo un percorso assai tormentato. Un percorso tra due mondi, verrebbe da dire tra angeli e diavoli.
Certamente il problema dei bimbi abbandonati non è di facile soluzione, occorre non solo educarli ma renderli anche consapevoli dei pericoli che incontreranno nella vita. Questo “La confraternita”è un noir psicologico di forte impatto,il
tema degli abusi e disagi giovanili è tra i più coinvolgenti. La Benassi si affida aun personaggio forte,Daniel, facendone un predestinato a fare del bene, un cavaliere senza macchia e senza paura, un personaggio “umano”dopo una certa rigidità iniziale che lo0 rende quasi troppo perfetto per poi uscire a tutto tondo, è uno che ama,che lotta,superando i momenti peggiori e le rivelazioni più sconcertanti.
Molti i personaggi che si incontrano nel romanzo, alcuni veramente singolari, non mancano certe concessioni a sensazioni
paranormali,ma la nostra autrice è abile nel non andare mai troppo sopra le righe. Il libro cerca anche di stemperare
l’atmosfera opprimente, molte descrizioni di paesaggi, l’uso di un certo tono ironico,ne fa le spese ad esempio Forte dei Marmi,descritta come il regno dell’apparenza….
L’ispirazione della vicenda è certamente nobile,forse gli episodi si succedono con troppa frequenza e fanno perdere a tratti l’impatto emotivo,l,a storia alla lunga appare un p’ò scontata e pesante in quei ricorsi al…sensoriale, è molto più vivace quando si dipana tra fatti e situazioni più vicini alla realtà.
La narrazione è comunque fluida,molto reale,appassionando il lettore proprio per uno stile che si fa appunto forte della sua normalità.
Un debutto ambizioso e impegnativo per il tema trattato dal quale la Manuela Benassi non si è fatta intimidire, magari per le prossime fatiche meno carne al fuoco…….
GIUSEPPE PREVITI