EDGAR ALLAN POE
11 Gennaio 2019” QUANDO CAMILLERI PARLAVA DI COLORE GIALLO….”
21 Maggio 2019Nel 1984 si dovrebbe registrare l’ascesa del partito socialista, Sandro Pertini è il presidente della Repubblica e Bettino Craxi il capo del governo.Muore in quell’anno Enrico
Berlinguer, segretario del partito comunista italiano. a Milano il sindaco è un socialista (Tognoli), la giunta comprende i comunisti. Però ci sono molte tensioni tra i partiti
“cugini” specialmente attorno alla figura di Craxi. Se la giunta va avanti è come dare una conferma dell’egemonia e del potere dello stesso Craxi, in caso contrario si avrebbe
lo scontro tra due partiti che rappresentano la sinistra, con conseguente crollo di questa alleanza. E questo precario equilibrio sembra entrare ancora più in crisi dopo l’as-
sassinio di un funzionario comunista che lavora in Comune all’Urbanistica. Viene chiamato a occuparsi dello spinoso caso l’ingegner Mario Cavenaghi, responsabile della
commissione dei probiviri, lui si occupa delle controversie e delle dispute che sorgono all’interno del partito.
Una inchiesta interna che si rivelerà ben presso assai complicata, una indagine oltretutto che non apprezza molto, costretto com’è a rivoltare i panni sporchi del partito, e da
vero comunista vede che il partito si sta sfaldando. Purtroppo sono venuti alla ribalta nuovi impresari che agiscono senza scrupoli,, troppi affaristi, troppo denaro, il che solle
cita…appetiti e voglie insane. Il mondo degli impresari, degli architetti, dei progettatori guarda più agli affari che alla innovazione, si sta creando tutto un mondo insano con
ampie ripercussioni sulla politica. Anche le televisioni private si stanno rivelando veri e propri centri di affari, i vecchi partiti sembrano a disagio in questo agire sempre più
spregiudicato, con il vecchio mondo industriale sempre più in crisi e avviato alla scomparsa, Molto spazio viene dato alla visibilità, alla mondanità, al denaro, e intanto i
vecchi ceti sociali annaspano, si perdono valori e posizioni.Mario procede nella sua disamina dei fatti e dei nomi coinvolti in questa brutta storia, ma intanto intuisce che il
mondo sta cambiando e con lui anche la prima Repubblica,
Una storia “politica”che ci viene raccontata tramite i meccanismi cari alla letteratura gialla. Il romanzo sembra scorrere volutamente con una certa “lentezza” entrando nei
meandri della vita di un vecchio partito, il Partito Comunista italiano. Un partito che è stato protagonista di una buona parte della vita del Paese, e di questo Lodovico Festa
è stato buon testimone in quanto fu uno dei protagonisti di quel tempo.
Un libro ambizioso La confusione morale dove l’autore ci racconta il “crollo” dei partiti tradizionali, la progressiva scomparsa del partito comunista italiano che poi porterà
alla caduta della vecchia Repubblica dei partiti e anche dei sindacati. Tutto ha inizio negli anni ’80, molto prima del crollo del Muro di Berlino(1989). Siamo nell’Italia dei primi
anni’80, nel PCI la battaglia è a Roma tra i cinici residuati del passato e i nuovi e più spregiudicati uomini del potere. Qui in particolare si osserva e si narra quel che accade a
Milano, la Milano dei craxiani, dei Berlusconi,dei Ligresti,, guardata con sospetto da Roma, per questo fronte sempre più forte ma anche sempre più spregiudicato.
I cultori della “questione morale”contrapposti alle nuove leve del partito, quella questione morale tanto invocata dai berlingueriani, ma anche da studiosi, giornalisti, scrittori,
magistrati, poliziotti, gente comune, insomma da chi vuole opporre a quell’andazzo.
Tutto ci viene raccontatato da un ottimo scrittore,Lodovico Festa, che ha vissuto quei tempi, quindi li conosce bene, e per raccontarli sceglie la strada e la forma di un libro giallo.
Nella Milano del 1984 il sindaco è il socialista Tognoli, il vicesindaco è il comunista Quercioli(nel libro vengono usati altri nomi, ma non lontani dagli originali). Chi tira le file
è il capo dei probiviri, Mario Cavenaghi, forse nella realtà lo stesso Festa,, e certamente un buon consulente del Festa…scrittore. Cavenaghi ha moglie e due figli che adora e non
manca mai di ricordarli pur nelle giornate frenetiche che si trova a vivere. Per scoprire cosa c’è dietro l’assassinio di un dirigente del reparto urbanistica del Comune, un uomo
del partito, dovrà indagare su varie persone, ma importante è fare presto prima che scoppi un grosso scandalo che potrebbe ripercuotersi sulla giunta milanese.
Per una decina di giorni Cavenaghi corre di quà e di là, incontrando vari personaggi, frequentando bar, ristoranti, librerie e girando in auto, in tram,in bus. Va tra casa e sede
del partito, ha modo di apprezzare la cucina milanese, spesso gli incontri si fanno pranzando, tra i suoi interlocutori anche poliziotti,carabinieri,magistrati. Ogni tanto spezza
questa filiera correndo a casa con un buon gelato per la gioia dei bambini. La caratteristica del personaggio è di essere un uomo “normale”, e questa normalità ci tiene sempre
lontani da situazioni fantasiose e roboanti, ma ha il pregio di farci entrare ancor più nel clima del malinconico tramonto di un’era, legata a valori morali certo più ristretti e più
rigidi, ma probabilmente più giusti.Ora c’è un gran frullio di uomini e donne,i valori vengono meno, troppo denaro in circolazione, fa gola a tanti, anche la tradizione “morale”
del partito sembra tentennare.
Berlusconi, Ligresti, Cuccia nomi dominanti nella Milano di questo romanzo(anche se qui indicati con altri nomi), una Milano dove si comincia anche a parlare di mafia, con
Craxi al centro di un potere che i berlingueriani non sopportano, e ben presto si intravedono i tempi di una congiura in cui può avere un peso anche l’omicidio del funzionario
Il confronto è all’interno del partito comunista stesso, coinvolgendo le anime romane e milanesi, l’una contraria a Craxi, l’altra che vuole salvare l’alleanza anche perché è più
riformista. Cavenaghi si confronterà anche con i poliziotti, i carabinieri, i magistrati, anche qui ci sono visioni differenti, anche qui ci sono i…..buoni e i cattivi.
Nel romanzo troviamo un carosello di figure e figurine, professori, professionisti, banchieri, scrittori, faccendieri, belle donne. Cavenaghi si deve destreggiare. lo fa bene, c’è aria di complotto, ma quel che piace in lui è che affronta le cose sempre con….candore, raramente è prevenuto, e poi ha la fortuna di potere isolarsi ogni tanto con moglie e figli e dimenticare quel che di brutto c’è all’esterno. Un bel film, una bella dormita e si riparte…Una sorte di >Maigret, che quando tornava a casa dimenticava per qualche ora le
brutture del mestiere. E lo stesso è per Mario, la casa è il suo porto sicuro che gli ridà serenità e lo fortifica contro le tentazioni….§
Un bel libro, ricco di azioni, fatti, pensieri, diagnosi, ma sempre reso il tutto con grande ponderazione, un resoconto in chiave soprattutto intimistica, ma non per questo meno
interessante.
GIUSEPPE PREVITI