COME VA LA LETTERATURA DI INTRATTENIMENTO?
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22 Agosto 2012OSSERVAZIONI IN MERITO AL CONVEGNO SU “IL RECENSORE DEI GIALLI”
Oggi vogliamo rivendicare il ruolo di una figura forse un po’negletta ma sicuramente importante nel mondo della letteratura di cui, come gli autori,gli editori, i lettori ne fa parte a pieno
titolo,ovvero “il recensore dei gialli”.
Chi esercita critica letteraria è anzitutto un accanito lettore e dal suo contatto,non importa che sia fisico pur se lo scambio di opinioni ha una sua valenza, con gli scrittori nasce poi l’esigenza di esternare il proprio pensiero. Ma non tanto per la voglia di dire la sua,ma principalmente , dandone un giudizio, per guidare il lettore, consigliarlo,stimolarlo nella scelta dei libri e anche per salvaguardare la “memoria storica”dei tanti libri che vengono pubblicati nel tempo.
Come si vede una somma di motivi tutti validi, a cui possiamo anche aggiungere anche la necessità di informare il pubblico dei lettori su cosa è stato pubblicato. Non la riteniamo una
aggiunta banale, perché nei sovraffollati scaffali delle nostre librerie o nel vasto mondo dell’etere non è certo semplice stare dietro(e darne conto) a tutto quanto esce.
Nel critico letterario vediamo anche, o ci…illudiamo di vedere,un personaggio animato da spirito di servizio verso il mondo dei libri in generale, autori,lettori etc.Qualcuno obbietta
che la critica letteraria è viziata da un difetto di origine nella misura in cui chi dà un giudizio letterario è sempre animato dalle proprie preferenze.Ma non ci sembra una ragione sufficiente per invalidare la figura del recensore, sta alla sua sensibilità di esercitare il mestiere nella maniera più “oggettiva”possibile, ma è così in tutti i campi della vita.
Purtroppo nel mondo letterario di oggi si nota la scomparsa di alcune figure, in primis i “maestri” coloro che facevano tendenza e scuola,creando scuole di pensiero,di stile,di metodo di scrittura.Oggi i giovani sono abbastanza supponenti,si sentono subito arrivati e guai chiedere loro se hanno avuto autori a cui si sono ispirati.
Tra le figure venute meno, almeno per un certo periodo,ci sono anche i critici letterari che invece sono stati sempre i più idonei a spiegare i valori,le tendenze,le aspettative del mondo letterario.
La carta stampata ha tagliato drasticamente lo spazio riservato alla critica letteraria, compresa anche quella riguardante gli autori di gialli e noir(che pur sono commercialmente tra i più venduti), anche se fortunatamente adesso c’è una certa inversione di tendenza.
Eppure se noi ripercorriamo la storia del giallo vediamo che un ruolo quasi decisivo l’ha rivestito proprio il “recensore”.Nel periodo che va dagli anni sessanta agli inizi di questo scolo critici,storici, giornalisti,appassionati hanno contribuito a tracciare la linea del giallo in Italia.Ognuno nei rispettivi campi e secondo le proprie specialità, chi esercitando la funzionalità critica,chi quella di stimolo,chi quella di far conoscere(altrettanto importante,pensate al tam tam…porta a porta), e sicuramente vi è stato un grande contributo e qualitativo e quantitativo.
Negli anni più vicini a noi sono cambiate molte le fonti di informazione ma ciò non spiega l’accantonamento nella stampa della critica,resta una miope scelta editoriale di chi dirige quotidiani e riviste.
Si è pagato anche un certo clima anche politico che ha penalizzato la cultura,la riflessione,lo studio, tutte cose si diceva che “non danno da mangiare”e così maestri e recensori hanno finito per scarseggiare,ma non è una buona ragione per dimenticare queste figure,anzi ne va rivendicato il ruolo e va fatto di tutti per rilanciarlo.
Non esiste certamente il recensore ideale,ad esempio nel campo del giallo si potrebbe partire dalla trama perché il lettore non ha solitamente letto il libro e quindi sarebbe bene fornirgli una descrizione di quello di cui si parla,insomma una sorta di incipit per dargli voglia di proseguire nella lettura.Poi seguirà l’analisi del testo,le motivazioni sulla trama,i personaggi,lo stile narrativo,la natura del giallo(classico,storico,comico….).Mai però rivelare troppi particolari, né reinterpretarlo secondo i propri gusti. Va però osservato che se sono state scritte molte regole su come si scrive un classico, non ve ne è alcuna su come si compone una recensione.
Si dice che sono molti i modi di esercitare la critica, si parla anche di televisione,web,facebook,twitter, su questo non siamo molto d’accordo. Occorre fare una distinzione tra “mezzi promozionali”per farsi conoscere e funzione “critica”che riserverei alla parola scritta.Il successo è una somma di tanti fattori, campagne pubblicitarie,apparizioni in pubblico o in televisione,giusti…posizionamenti negli scaffali delle librerie ,autopromozione, uso di internet.Alle recensioni il compito di fare da anello di congiunzione tra un successo di “massa”e un successo “letterario”.
E’ indubbio che la parola del recensore debba circolare, essere diffusa,soltanto così può fare opinione,acquistare un seguito.Importante è che circoli,carta stampata o on line è indifferente.
Un altro tassello a favore della funzione del recensore è che la sua opera si protrae nel tempo, non scade.
GIUSEPPE PREVITI