” L’ULTIMO ANGOLO DEL MONDO FINITO ” – DI GIOVANNI AGNOLONI – Galaad edizioni
13 Giugno 2017” IL GIORNO DEGLI ORCHI ” DI DIVIER NELLI- GUANDA
26 Giugno 2017La fioraia di Deauville ( e altri racconti) è un’antologia di quattro racconti scritti da Georges Simenon. In parti-colare è la terza antologia che Adelhpi dedica all’Agenzia O., a cui lo scrittore belga dedicò quattordici racconti
pubblicati prima su un periodico nel 1938 e poi raccolti in volume nel 1943.
Protagonista appunto di questa serie un’Agenzia investigativa, la O di cui il capo ufficiale era uno dei più famosi collaboratori del commissario Maigret, l’ispettore Torrence, mentre in realtà la vera mente dell’agenzia era il
giovane e geniale Emile, socio , fotografo, impiegato ma indubbiamente il vero capo del gruppo.
Quattro appunto i racconti qui pubblicati.
LE TRE BARCHE DELLA CALETTA
Una inchiesta svolta in un mese di agosto particolarmente caldo, quando Torrence si trova a Deauville incaricato
da un ricco cliente americano di sorvegliare… la giovane moglie, mentre Berthe, la segretaria dell’Agenzia è in vacanza nel Midi, a Le Lavandou. Qui si precipiterà Emile, chiamata d’urgenza dal banchiere Moss, perché la sua amante, Eva Grètillat, era stata assassinata mentre faceva il bagno in mare. E così anche Berthe di solito
adibita a lavori di ufficio potrà mettere in mostra le sue doti di investigatrice, lavorando in coppia con Emile.
LA FIORAIA DI DEAUVILLE
Il buon Emile appena risolto il caso di Le Lavandou, consegnando l’assassino alla polizia, si precipita a Deauville
dove il buon Torrende richiede il suo aiuto. Infatti mentre Torrence stava sorvegliando la moglie infedele del
miliardario americano Oswald Davidson, era stata uccisa una giovane fioraia, Loulou, con un colpo di pistola al
cuore, ma il fatto grave era che il colpo era partito dalla pistola della signora Davidson. Poi c’era un altro morto.
il signor Henry, l’usciere capo dell’hotel, e anche qui accanto al cadavere c’era la sciarpa della Davidson, insomma ne avanzava per accusarla di un duplice omicidio.
Toccherà a Emile risolvere il caso, indagando sul passsto di queste tre persone per scoprire quale legame li unis-
se.
IL BIGLIETTO DEL METRO
In una mattinata fredda e nebbiosa, mentre all’Agenzia O l’attività languiva, ecco entrare in maniera concitata
e affannata un uomo che però si era subito abbattuto sul pavimento, perdendo sangue dalla bocAvevaappena fatto a tempo a dire “Il negro…”per passare a miglior vita. Fatale un colpo di pistola sparatogli a bruciapelo.
L’uomo verrà ben presto identificato, veniva dalla provincia, oppresso da una situazione assai ingarbugliata
ma come sempre Emile ne verrà a capo.
EMILE A BRUXELLES
Una nuova inchiesta porta Torrence e Emile a Bruxelles sulle orme di un uomo con una voglia rossa sulla guancis sinistra. Ha rubato una pelliccia di
visone, li ha incaricati un uomo del cinema, la paga è altissima, ma loro non sembrano prendere molto sul serio il caso, preferiscono ingozzarsi e bere
molto. Ma l’inchiesta va avanti, si sposteranno a Amsterdam, come sempre Emile troverà la soluzione.
Dopo L’uomo nudo, Lo strangolatore di Moret, ecco adesso la terza raccolta di racconti dedicati all’Agenzia O da Georges Simenon, La fioraia di Deauville.§
Quattro racconti che fanno parte di una serie di quattordici che il grande scrittore scrisse con grande divertimento per evadere dall’atmosfera un po’ “blindata”
delle inchieste del Commissario Maigret. Creò quindi una squadra investigativa un po’ sui generis e si divertiva talmente alle loro imprese che in un mese,correva il giugno del 1938, completò tutta la serie di racconti.
Vari i personaggi: il possente e massiccio Torrence, uno degli uomini di Maigret, il giovane e scanzonato Emile, vera “mente” del gruppo, l’ex-borseggiatore
Barbet, tuttofare,e la segretaria Berthe, che via via acquisterà un suo ruolo. Qui saranno un po’ tutti impegnati, si viaggia molto, da Parigi alla Costa Azzurra,
da Bruxelles a Amsterdam, e varia anche la fauna dei personaggi, miliardari veri e fasulli, ladri e donnine allegre, poveracci e sfigati, illusi e sognatori, donnine
allegre, situazioni abbastanza complicate e misteriose.
Simenon scrive con grande leggerezza, qui la criminosità , la cattiveria umana, sono visti con una certa nonchalance, ma tutto è legato e funziona a meraviglia,
forse sarebbe stato preferibile riunire la raccolta in un unico volume. Simenon si diverte a modellare i suoi personaggi, sa adattarsi bene alla dimensione dei
racc0nti brevi dove ritmo e intensità sono essenziali, come sempre il suo pregio è l’asssoluto legame dei suoi protagonisti con la realtà
Grandi sogni, grandi speranze, poi magari tutto si sgonfia e la realtà è ben più amara, come del resto ci ha insegnato Maigret, qui non si giudica, si raccontano
storie che fanno parte dell’eterna ” commedia umana” di cui Simenon è sempre stato un grande cantore.
Certamente assai azzeccata la coppia dei protagonisti, il possente Torrence che si arieggia a Maigret ma , lui per primo lo sa, non lo è, e lo scanzonato e sfrontato Emilem apparentemente dimesso e in secondo piano, ma in effetto un genio dell’investigazione.
GIUSEPPE PREVITI