” L’AFFITTACAMERE” DI VALERIO VARESI-IL GIALLO MONDADORI- 03-05-2022
3 Maggio 2023” ERA GIA’MORTO QUANDO FU UCCISO” DI CRISTIANO RAFANELLI- Dieci enigmi con duplice soluzione- BETTI EDITORE -08-05-2023
8 Maggio 2023Annio , 1941, Dicembre- Una spia inglese nascosta in Unione Sovietica viene intercettata dal Servizio d’Informazioni Militare Italiano a causa di un messaggio
dove si annuncia l’esistenza di terribili segreti. Si sa che vengono trasmessi dall’Ucraina, da Stalino, nei pressi dell’Ospedale militare italiano. Il comandante dei
nostri servizi si fida soltanto del capitano Bruno Arcieri, e decide di inviarlo sul posto, sotto copertura, per scoprire la spia. Arcieri ufficialmente deve indagare
su presunti furti di materiali dell’esercito. La situazione è moto complessa, oltre tutto c’è un freddo intensissimo,, un paesaggio sempre buio, spettrale, invernale, che fa veramente accapponare la pelle. Le condizioni dell’Ospedale militare italiano sono ai limiti della sopravvivenza, nell’ospedale ci sono anche molto civili, molte donne, il colonnello comandante il campo è un tipo molto singolare ma dal cuore d’oro. Arcieri vede i corpi dei caduti,ammucchiati in attesa di sepoltura, molte delle vittime sono di civili innocenti. Nel gruppo dei medici italiani,quasi tutti giovani c’è poca voglia di chiacchiere, il colonnello permette anche che nel campo ci stiano delle giovani donne ucraine.
Arcieri è accolto con molta diffidenza dagli ufficiali,, conosce anche una bellissima donna, ucraina, di professione libraia, il cui padre è un italiano di Crimea, e intanto comincia a sospettare che i nazisti compiano delle vere e proprie stragi.
Ormai i romanzi di Leonardo Gori hanno assunto un ruolo di rilevanza storCica per i grandi affreschi della Storia che lui sta tracciando da tempo ,raccontando le storie di Bruno Arcieri, testimone di tanti eventi che hanno toccato non solo il nostro Paese, ma l’umanità tutta.
Ora la lunga “Saga Arcieri” con La libraia di Stalino tocca l’anno 1941, siamo sul fronte russo e il capitano Arcieri è stato inviato in missione sul fronte ucraino dove i problemi non riguardano soltanto il gelo invernale, ma l’orrore sempre più diffuso per il comportamento dei nazisti.
Nella Stalino del 1941 l’autore immagine che il capitano Arcieri, inviato li in missione , posssa vedere e rimanere colpito dall’atteggiamento dei tedeschi sia verso ka popolazione che verso gli ebrei.
Come è ormai consitudineLeonardo Gori “saltella da un anno all’altro della vita del suo personaggio, e con questa nuova storia torna agli inizi degli anni
’40. L’Italia è in guerra, ma non ne ha ancora provato i lati più brutti. Arcieri è a Firenze , gli orrori del conflitto sembrano lontani, anche se le leggi razziali
hanno svelato il lato più feroce del regime fascista. Arcieri è preoccupato per la sua donna, Elena Contini, i due si amano,ma lei è ebrea, e lui vorrebbe proteg-
gerla da quello Stato di cui pure è fedele servitore, pur se non ne condivide tanti atteggiamenti, sta tentando di convincerla a venire con lui a Roma. Deve partire senza indugi, è stato chiamato dal capo del Sim che gli affiderà una missione urgente. Dovrà raggiungere il fronte russo per rintracciare una spia inglese, che improvvisamente si è rifatta viva dopo lungo silenzio e sembra operare nel settore presidiato dagli italiani.
Leonardo Gori, che ha già detto atto delle preoccupazioni del capitano, dà ora un tono più concitato e serrato alla narrazione. Arcieri adesso si trova nella gelida campagna russa, è tutta una immensa coltre bianca, un freddo nell’anima ancora più agghiacciante di quello esterno. Qui sono dislocati gli ufficiali e
i soldati italiani in servizio in un ospedale militare , vicini a loro i tedeschi della Wermacht. In mezzo gli ucraini, con la poco invidiabile situazione di vittime designate. Naturalmente in generale l’italiano è buono per natura, e cerca di allievare le loro sofferenze. Di contro i tedeschi, violenti come da…copione,e pronti a commettere quegli orrori di cui si macchieranno nel corso della guerra.
E’una storia che pur collocando questi soldati a migliaia di chilometri dalla madre patria ne rappresenta l’emblema di chi sono stati e di come si sono comportati i nostri ragazzi, qui al centro della realtà più desolante possibile, vissuta all’interno di un ospedale militare italiano.
Un insieme di tende dove giovanissimi sottotenenti soccorrono senza posa .di qua e di la,molti chiedono aiuto, e non lo si rifiutava a nessuno, questo
Arcieri lo capì subito, ma non bastava a dare sollievo e speranza, troppo odore di morte gravava questi uomini, lasciati solo con le proprie paure e la
propria coscienza. Non ci vorrà molto al nostro protagonista a capire in quale inferno è capitato…
E il suo poco invidiabile soggiorno si snoda tra attentati,sparatorie,intrighi,, delazioni, rappresaglie naziste.Il gruppo degli ufficiali sembra non accettare
di buon grado la presenza di Arcieri, temono la sua inchiesta, anche se lui è qui per ben altri scopi. Un personaggio interessante nell’economia del racconto
è il comandante del campo,il colonnello Pittigrilli, valido come medico e organizzatore. , ma alle prese con i propri fantasmi, tanto più che sta provando con mano che il regime di Stalin, a cui andavano le sue simpatie non è il toccasana, e quindi lui sta uscendo di senno.
Tradimenti,eroismi,gole profonde, in questo spaccato di vita comune. Anche fuori si vedono cose che si riveleranno raccapriccianti, non sono alberi accatastati ma corpi di caduti sul campo o deceduti in ospedale, e vengono messi l’uno sull’altro in attesa che si possano seppellire.,rigidi nella fissità della morte e buttati là senza pietà.
Naturalmente ci sono personaggi femminili, vedi Irina, la libraia di cui al titolo.bellissima ma sfuggente, pronta a tutto pur di salvarsi,e quindi alla disperata ricerca di qualcuno che la faccia uscire da quell’inferno. Arcieri continua a cercare la spia e il segreto che vuole rivelare. Ne La libraia di Stalino si acquista un nuovo tassello nella conoscenza di Bruno Arcieri, chiamato a scelte dolorose, ma anche pronto a rischiare oltre gli ordini ricevuti.
Preso ormai atto della consacrata maturazione e affermazione di un autore sempre più capace di farci vivere grandi emozioni oltre che di meritare un posto d’onore tra coloro che sanno illustrare e far comprendere la storia. “Romanzo di spionaggio”nella più alta accezione del termine, ma si può anche parlare di§
“romanzo di storia”.
GIUSEPPE PREVITI
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