“I DELITTI DELLA FORTEZZA AUGUSTA”-Una insolita avventura di Castruccio Castracani degli Antelminelli- DI ANDREA CONSORTI-ALESSANDRO BEDINI- SARNUS ED.
7 Febbraio 2012“LA CARTA PIU ALTA”DI MARCO MALVALDI-SELLERIO EDITORE
13 Febbraio 2012In La manutenzione della morte ecco di nuovo all’opera la strana coppia di investigatori formata dall’ex-poliziotto Ribò e Cardo il barbone per vocazione.E proprio Cardo sembra uno che i guai se li va a cercare. Lui pensa a bere,a fare all’amore,a dire parolacce, a ridere sempre ma quando qualcuno lo getta in una cisterna di gasolio perfino lui comincia a preoccuparsi.
Nel frattempo su una pista ciclabile del Valentino viene ucciso un medico mentre fa jogging con tre colpi di pistola alle spalle.Intanto nei quartieri-dormitorio di Mirafiori agisce qualcuno che con una puntura allevia per sempre le sofferenze dei malati termibnali con una massiccia dose di insulina.
Cardo riesce ad uscire dalla cisterna e si rivolge a Ribò che coimincia a ricostruire i fatti ma anche lui correrà un serio pericolo di morte.Allora Cardo che vuole scoprire a tutti i costi chi lo ha ficcato nella cisterna decide di agire da solo sapendo dove vive l’assassino.Mas questi è più furbo di lui e quindi l’imprigiona un’altra volta.Ma Cardo scappa per i tetti e si salva
ancora una volta….
Massimo Tallone,di origine cuneese,ma torinese di adozione in quanto vi vive da sempre…affronta nei suoi romanzi con tono spigliato e ironico e usando ovviamente la chiave del giallo temi non certo facili come lo possono essere il senso della vita per i malati terminali e per chi è loro vicino.
Ricorre ancora ai suoi personaggi-principe,due tipi pieni di tare e vizi:il Cardo è uno che si accenterebbe di soddisfare i propri bisogni primordiali ma finisce sempre per trovarsi nei guai dai quali poi lo tira fuori Ribò.I due sono molto dissimili l’uno dall’altro:molto primitivo,rozzo,poco furbo il Cardo, assai r5iflessivo,meticoloso,taciturno l’altro.Da questo connubio di caratteri complementari ma opposti nasce un ritmo narrativo assai brioso pur rispettando i canoni del noir a dando sempre un quadro assai vivo ed attuale di Torino.Una Torino che ci viene mostrata sotto vari aspetti,dai quartieri-alveare di Mirafiori al Valentino,polmone verde della città,sino alle cascine abbandonate ai margini della stessa.
Il sottotitolo di questo romanzo recita “I misteri di Mirafiori”ma questo giallo di Massimo Tallone non ha niente a che fare con lo stgorico stabilimento della Fiat,eppure seguendo la trama non si fatica a pensare a una metafora sullo stato più o meno agonico dell’antico tempio dell’industria torinese.Tallone immagina che uno dei protago0nisti di questa storia operi come assistente domiciliare nei quartieri di Mirafiori Nord e di Mirafiori Sud separati tra loro appunto dal grande stabilimento.Il nostro operatore sanitario vuole alleviare le sofferenze dei suoi assistiti con massicce dosi di insulina.Dov’è se c’è la metafora? Per tenere in piedi il decadente colosso industriale si ricorre alla cassa integrazione…
Massimo Tallone è comunque essenzialmente scrittore comico,nei suoi romanzi adotta uno stile narrativo abbastanza singolare perchè nella sua scrittura il tono umoristico sembra sempre dover avere il sopravvento.Ma se questo è vero va detto anche che Tallone è uno dei maggiori esponenti del “giallo-comico”all’italiana, ma non è che questo vada a scapito della costruzione della trama gialla.
Ma torniamo ai nostri Ribò e Cardo:sono una coppia atipica nel firmamento delle coppie che agiscono nei gialli classici ma non per questo sono meno funzionali.Talolone da scrittore estroso com’è e un pò fuori del coro punta molto sul personaggio Cardo,anzi ne fa la vittima ideale salvo poi fare intervenire in qualità di supporto Ribò.Il fatto poi che i due siano agli antipodi per modi di fare e di pensare ce li fa apparire complementari e quasi un soggetto unico.Come già detto Tallone gioca su questo divario per dare vivacità e ritmo alla narrazione.
Le storie che ci presenta Massimo Tallone solo apparentemente sono umoristiche o meglio lui si serve dell’umorismo per stemperare i lati tragici dell’esistenza.Qui noi abbiamo un serial Killer che confida al suo computer il perché del suo agire, ma è chiaro che è sotto accusa l’accanimento teurapeutico che si usa per tenere in vita delle larve umane.Certo Tallone lo fa alla sua maniera,addirittura una crociata per riscattare le pene dei figli unici sacrificati ai doveri di assistenza.E l’imperativo morale che ilk killer rivolge a se stesso è di agire solo…pro figli unici.
Come si vede sotto un velo di umorismo Tallonbe si occupa di grandi tragedie umane, ci pone interrogativi9 morali assai seri, assistanza sanitaria, crisi industriale,però cerca anche di prospettare queste tragedie in secondo pian o.Lui parte dall’assuto che chi scrive deve divertire. Comunque le sue storie appassio0nano,sono avvincenti,ricche di colpi di scena, ma non mancano le situazioni ridicole, del resto tutto quanto ruota intorno a Cardo è sempre un pò al limite.L’autore sa costruire storie tutt’altro che banali,i temi sono veramente tosti, solo che lui non assume un tono inquisitorio o tragico,preferisce quello ilare e ironico.
Ma viene rispettato0 anche il senso di mistero e di suspense che ruota intorno alla vicenda, veramente efficace il personaggio del killer, sconosciuto sino all’ultima riga.
Dalo punto di vista narrativo Tallone ricorre a un espediente,il romanzo è cstruito su due piani, si susseguono i capitoli,l’uno narrato da Cardo,l’altro dal Killer sempre in prima persona.Cinquantasette capitoli, intitolati “”Vita di Cardo” e ” Vita di killer” più un epilogo e dell’uno e dell’altro.Entrambi i protagonisti si esprimono in prima persona,raccontano la storia secondo i loro punti di vista, del rest0 non si conoscono tra loro, anche il lettore conosce solo Cardo e non il suo antago0nista se non alla soluzione finale.Una vi9cenda che seguiamo passo passo, Cardo ci fa vivere “in diretta”le sue emozioni,i suoi movimenti,i suoi incontri, mentre il serial killer in una sorta di diario ci racconta come e perchè agisce, cercando anche di dirci che non si sente un assassino ma un “aggiustatore”di situazioni-limite.E infatti i suoi scrupoli inizieranno quando dovrà commettere un omicidio fuori di questo suo codice etico…per eliminare un testimone.
Un altro personaggio interssante è un barbone che rappresenta un altro aspetto di vita attuale,cioè coloro che perdono il posto di lavoro,vengono lasciati dalla famiglia e finiscono per vivere in strada.
In conclusione un giallo,per di più comico, ma anche ricco di tante problematiche…..
GIUSEPPE PREVITI