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24 Agosto 2014” MAIGRET E IL CASO SIMENON” di MAURIZIO TESTA – ROBIN EDIZIONI
4 Settembre 2014Musicologo, poeta, narratore, storico Stelvio Medstrovich, ormai lucchese di adozione, approda a suo tempo alla letteratura gialla con “Venezia rosso sangue” con protagonista
l’ispettore-capo della questura di Venezia Giangiorgio Tartini.
Carnevale di Venezia: è l’ambiente scelto da Stelvio Mestrovich per ambientarvi il suo nuovo romanzo giallo La maschera della morte rossa. Dove ritroviamo il protagonista
della sua precedente opera l’investigatore Giangiorgio Tartini. Ma Tartini non fa più parte della polizia di Stato, perché tradito da una donna di cui si era follemente innamorato
e che è invece è fuggita con tutti i suoi risparmi. Tartini ha tentato il suicidio e si salverà anche grazie all’aiuto del suo ex-vice, Dario Farsetti, che ora lo ha sostituito.
Tartini ri rimetterà ma naturalmente è licenziato e così può tornare al suo primo vero amore, il violoncello, darà lezioni, terrà dei concerti, insomma ha ritrovato una vera
ragione di vita.
Improvvisamente l’atmosfera allegra del carnevale di Venezia con l’andirivieni frenetico delle maaschere è funestata da un misterioso serial-killer, che utilizza vari travestimen-
ti e varie maschere e che uccide donne a ripetizione terrorizzando la città e mettendo in grosse difficoltà gli inquirenti. L’ispettore Farsetti ricorre allora all’aiuto del suo ex
superiore di cui si fida ciecamente e di cui ha sempre apprezzato l’acume investigativo. E così Tartini, tra una lezione di musica e l’altra, va su e giù per Venezia, interrogando,
chiedendo informazioni, frequentando vari ambienti e indagando sull’ambiente di un ospedale psichiatrico ove è avvenuto uno degli omicidi. E alla fine il suo intuito sarà
decisivo nella scoperta del colpevole.
Questo romanzo ci fa ritrovare dopo qualche anno Giangiorgio Tartini, all’epoca di ” Venezia rosso sangue” ispettore capo della polizia di stato, adesso fuori dei ruoli dopo un
tentativo dei suicidio.
E’ sopravvissuto e ha ritrovato un certo equilibrio grazie all’aiuto di alcuni veri amici, il nuovo ispettore-capo, suo ex-vice, Dario Farsetti. la signora Rebetz, sua vicina di casa,
il nuovo anico Giobbe Cervetti, compositore, violoncellista e coincertista, e il fido….gatto Annibale. E poi ha potuto mettere finalmente a frutto le sue grandi doti di musicista,
dando lezioni e tenendo concerti.
Ma il richiamo del vecchio mestiere è troppo forte, e quando Farsetti gli chiederà aiuto perché un serial-killer sta imbrattando di sangue e di terrore il carnevale veneziano che
in quei giorni sta impazzando.
Già, Venezia, che insieme alla musica, è uno degli amori drl nostro autore, e che quindi fanno da protagonista alla nostra storia. La Venzia del giovedì grasso, ossia il giorno
della smodatezza, del ” tutto è concesso “. La Venezia del carnevale, la grande festa, di oggi come dei secoli scorsi. E Tartini in una passeggiata per le calli sembra vagare nel tempo
incontrando cartonati, ciarlatani, giocolieri, guardie, donnine allegre, guardie, ubriachi. E’ un capitolo veramente bello questo che poi serve a dimostrare che in qualsiasi testo
si può andare benissimo oltre il genere pur restando nel genere….
Ma ci sono dei delitti, dei misteri da sciogliere, Tartini, pur apparentemente in secondo piano, si da da fare, questa ritrovata vitalità gli servirà anche per togliersi alcuni…..
sassolini su certe sue amicizie.
Interessante è anche la figura dell’omicida seriale, Mestrovich ce lo fa seguire passo passo attraverso alcuni corsivi, facendoci anche seguire anche il ragionamento che può por-
tare una persona apparentemente normale a trasformarsi in uno spietato assassino, spinto in questo caso anche da pulsioni pseudo-religiose.
Scritto per la maggior parte in terza persona, ma anche come detto in prima, ricorrendo molto alla musica che fa da contrappunto al narrato, Stelvio Mestrovich ci porta con Tar-
tini a spasso per una Vemnezia un pò. inquietante nonostante i rumori di fondo del Carnevale….
GIUSEPPE PREVITI