” LA CASA DELLE VOCI ” DI DONATO CARRISI – LONGANESI
12 Dicembre 2019” GLI INVISIBILI” – Un’indagine del commissario Soneri- Mondadori
17 Dicembre 2019Guido Guerrieri, avvocato di fama nella sua Bari,uomo ormai maturo e come detto di successo, viene avvicinato da una donna, Lorenza, che pur apparendo oggi molto diversa da quella che aveva conosciuto tanti anni prima, gli ricorda un periodo importante della sua vita. Lui allora era un giovane praticante, certamente ancora immaturo e senza grandi esperienze sentimentali, lei una ragazza assai bella, affascinante, disinibita, che lo….usa un po’al bisogno. Insomma una donna che si rivelerà tutto sommato insopportabile, troppo portata a fare i propri comodi infischiandosene dei sentimenti altrui, ma comunque rimane il suo primo grande amore. La loro relazione era finita ammesso che fosse mai cominciata. Ora se la ritrova davanti, imbruttita, invecchiata, quasi che con il passare del tempo si fosse spenta e in più gravata di un gran peso. il figlio Jacopo è in carcere con->
dannato in prima istanza per un omicidio di cui lui si dichiara innocente. Guerrieri non è convinto delle parole della donna,ma finisce con l’accettare di difendere il ragazz0,prin-
cipalmente per non buttare via completamente quegli anni della loro giovinezza.
E così con i colleghi dello studio si interessa a Jacopo, che a pelle considera innocente come del resto lui si dichiara. Ma sara una sfida processualmente difficile, ci sono da ribal-
tare troppe circostanze oggettivamente avverse, non mancheranno i colpi di scena. Il tutto verrà giocato sui tempi della giustizia, sui suoi percorsi, non sempre decifrabili, cetrto
difficili da infrangere. Certamente le circostanze sfortunate non aiutano, come pure il ricordo di quello che fu e non fu….
Un bel romanzo questo dove la compassione,la pietà, l’accettazione del passare dei giorni, con quello di buono o di brutto che possono portare, documentano una storia dove si
mescolano sensazioni,dolori, ricordi ma anche gli iter del processo giudiziario, delle indagini, delle circostanze che a volte possono condizionare qualsiasi giudizio.
Questa storia si sviluppa come un dialogo, o forse meglio,un confronto tra presente e passato.Gianrico Carofiglio in La misura del tempo sembra voler tracciare un bilancio di una o di più vite, quelle dei protagonisti della storia, l’avvocato Guerrieri e Lorenza, una donna difficile e misteriosa,con cui aveva avuto una relazione difficile
qualche decennio prima. La vita era poi proceduta su binari diversi,non si erano mai più visti, da quando lei era scomparsa dalla sua vita, allora erano giovani, lui era abba-
stanza ingenuo nelle questioni di cuore, avevano avuto un periodo intenso ma poi piano piano ne erano usciti senza neanche un vero addio. Lui era rimasto profondamente
deluso, anche se la lezione gli era servita e alla lunga l’aveva accettata, o meglio, subita, ma adesso è solo un ricordo sbiadito nel tempo.
Dopo ben 27 anni Lorenza lo va a trovare nel suo studio, lui quasi non la riconosce, è una donna invecchiata, poco curata, sbiadita , lui si sente quasi a disagio ma non sa mandarla via.Lei lo ha ricercato perché ha bisogno di lui, ha il figlio in carcere con una condanna per omicidio,l’avvocato che lo ha difeso è morto e comunque lei dice di non
esserne rimasta soddisfatta, lei è sola,senza un soldo, conduce una vita grama, Guido è la sua sola carta.
Gorrieri accetta pur se il caso si presenta molto difficile, ma non se la sente di scaricare come lei ha fatto a suo tempo con lui,ma ora c’è da elaborare una strategia in vista del
processo.. La strategia consisterà nel seminare più dubbi possibile in chi deve giudicare, ma intanto nella mente di Guido continuano a balenare dei flash-back sul passato, fini-
scono con il riemergere sempre più i ricordi di quel lontano periodo della loro vita e ancora oggi lui ha il dubbio di essere stato usato e poi gettato, ma c’è anche la consapevolezza
che incontrare qualcuno significa anche dover concedere qualcosa di sè….
Una storia di sentimenti e di rimpianti, ma anche il constatare che il mondo va avanti, ora è il momento dei giovani, ed ecco che è giusto che anche Jacopo abbia la sua chance.
Guido ormai è stanco, dorme poco, qualche notte la passa all’Osteria del Caffelatte, una libreria aperta tutta la notte, un punto di approdo per incontro sempre interessanti con
riflessioni sulle difficoltà a capire il temo che passa, ma sono ore importanti perché l’incontro con altri nottambuli o anche con grandi autori stimola i ricordi di persone, luoghi,
fatti e tutti si finisce di ricordare il passato come se si fosse vissuto un qualcosa di mitico.
Poi magari ci si accorge che è facile mitizzare i tempi andati, ma ora bisogna pensare al presente se si vuole salvare Jacopo. Ma è anche evidente che c’è come un confronto tra
l’avvocato maturo e disincantato che ormai accetta la vita come viene, e con gli entusiasmi della gioventù che sono finiti e il ragazzo finito in galera che lui sì che può cullarsi
nella speranza pur nel chiuso della cella. L’avvocato riflette sul tempo che passa, sulla città come la ricorda, sulla nostalgia di qualcosa che è stato, non importa se forse mitiz-
zato più della realtà dei tempi andati e vissuti. E tra i ricordi di quel che fu o non fu si svolge la storia di oggi, ma coloro che adesso sono adulti devono prendere “la misura
del tempo” che inesorabilmente passa, togliendo ogni illusione.
Quindi un romanzo con una doppia incidenza, letteraria, perché disquisisce di regole, di codici, di fatti creando pathos e attesa in chi legge pur se non è un libro di azione,ma
lo sforzo dell’autore è fare si che la lingua del diritto abbia appunto la forza di conquistare il lettore con la bellezza della scrittura e nel contempo si palesa l’incidenza narrativa
nell’appassionare i suoi lettori.
Da segnalare l’importanza di Bari città nell’economia della trama, una Bari certo cara all’autore che ce ne sa trasmettere le emozioni e le certezze che lui prova, magari anche§
inventandosi un ipotetico rifugio per sognatori….svegli.
E infine un elogio al modo di raccontare inteso nel dare un senso alle parolen che poi significa dare un senso a quella favola, bella o brutta non importa, che è la vita.
GIUSEPPE PREVITI