” FIORINI E FARFALLE ” DI LAURA VIGNALI– SETTEGIORNI EDITORE
19 Ottobre 2017” LA RAGAZZA NELLA NEBBIA” di DONATO CARRISI (LONGANESI)
29 Ottobre 2017Nella Roma dell’anno 1974 i terroristi delle Sap rapiscono, uccidendo il carabiniere di scorta, il professor Marcelli, designato a un grande avvenire nella
politica nazionale, si parlava di lui come un prossimo ministro. Le indagini vengono condotte dal colonnello dei Carabinieri Leone Ascoli, capo del nu-
cleo anti-eversioni che combatte il terrorismo , coadiuvato nei suoi compiti dal giudice Tramontano. Solo una testimone, subito affidata alla protezione
dei carabinieri,ha visto qualcosa.
Ma nel frattempo ricompare nella vita del colonnello Ascoli, ebero, scampato miracolosamente a Awschwitz, Bepi, un ex-partigiano, che allora gli aveva
salvata la vita. Bepi informa Ascoli che il più spietato degli aguzzini del campo dove erano internati si trova a Roma e questi scoprirà che è un agente segreto
che si barcamena tra le due Germanie facendo il doppio gioco.
Intanto le Sap mandano un ultimatum, o viene liberato un loro capo o il professore verrà ucciso.
Per Ascoli e i suoi uomini sono momenti difficili, ma nel colonnello l’angoscia è ancora maggiore per la ricomparsa di quell’uomo.
Un noir drammatico questo La notte della rabbia di Roberto Riccardi, ambientato negli anni di piombo e con protagonista un anti-eroe, il colonnello dei
carabinieri Leone Ascoli. Un uomo la cui esistenza è stata toccata da molte dure prove, la perdita dei familiari nei campi di sterminio da cui lui è sopravvis-
suto, la perdita della moglie. In lui albergano dolore,rabbia, amarezza ma anche una gran voglia di non abbattersi mai e ripartire sempre con grande deter-
minazione.
Ora che guida il reparto anti-eversione. che ha avuto il privilegio e l’onore di istituire e di dirigere,non ha un attimo di tregua tra i nemici esterni e quelli
più o meno ” subdoli” che non sono meno pericolosi perché fanno la fronda all’interno dell’Arma. Nella Roma degli ” anni di piombo” le Sap( libera inter-
pretazione delle BR). E’ stato rapito un uomo molto stimato e dall’avvenire politico assicurato nel firmamento politico nazionale.
Molti i personaggi che incontriamo in questa storia, c’è una donna che ha assistito non vista alle fasi dell’agguato, e che finirà per entrare prepotentemente
nella vita di Leone Ascoli. Poi Leone ritroverà Bepi che gli salvò la vita a Awschwitz e che lo informa che a Roma è ricomparso Helmut, l’aguzzino delle SS
che sterminò tanti ebrei in quel campo. Oggi, scoprira Ascoli, è un uomo ancora potente, è una spia protetta dalla Germania. Poi c’è la squadra dei carabinie-
ri che collaborano con il colonnello. Di contro il gruppo dei terroristi tutti imbevuti di odio e di false ideologie.
Roberto Riccardi , colonnello dell’Arma, responsabile dell’ufficio stampa del Comando Generale dopo tanti incarichi sul campo, è da tempo uno scrittore affer-
mato, avendo anche potuto attingere alle esperienze ricavate dalle tante missioni compiute un po’ in tutto il mondo. Ha saputo mei suoi libri fondere esperienze personali con una serie di temi a cui si è sempre interessato: il terrorismo, la guerra fredda, lo spionaggio,la shoah.
In questo suo ultimo romanzo si scopre via via che si dipana la vicenda, certamente ispirata al caso Moro, che il male, il dolore,la malvagità non hanno con-
fini. E purtroppo troppi profondi danni hanno provocato nazisti, fascisti, brigatisti.
La notte della rabbia è un libro che, a parte la parte legata al rapimento dell’uomo politico e relative indagini, risulta molto interessante perché apre una fi-
nestra sulle trasformazioni che agitano negli anni settanta specialmente il mondo giovanile. Questo fu scosso da un’ondata di rivolta, molti i giovani attrat-
ti dal mondo sovversivo, con ragazzi, anche di famiglie agiate o flgli di magistrati, di politici, di militari, che finiranno per militare nelle BR, o quanto meno
si ribelleranno alla propria famiglia. Si parla molto di queste dinamiche come pure si descrivono le coppie che si erano formate all’interno dei gruppi armati,
dove spesso era forte il contrasto tra la passione e l’ideologia.
Se molti sono i personaggi che animano il raccontoi protagonista principale è il colonnello Leone Ascoli, una figura abbastanza innovativa, perché in possesso
di una personalità complessa. Da una parte l’ufficiale dei carabinieri freddo e determinato nella lotta ai terroristi e abile anche nello schivare le trappole…inter-
ne di chi gli insidia il posto, dall’altra un uomo vivo con tutte le sue pulsioni, i suoi tragici ricordi dei tempi di guerra con un passato che si ripresenta con tutto
il suo carico di sofferenze e con un immutato desiderio di vendetta nei confronti di chi era stato il suo aguzzino. E questa sua grande rabbia è quella che l’autore ricorda appunto nel titolo “La notte della rabbia”. E molto riuscita è la coppia Ascoli-Tramontano, entrambi sanno affrontare le situazioni anche più
critiche srammatizzandole, il primo con un sorriso, il magistrato con una bella mangiata….
Un libro certamente importante perché usa la chiave della letteratura di genere per occuparsi di un periodo della nostra storia, assai denso di eventi e di problemi, i primi anni settanta. Qui Riccardi ci porta dentro una storia di terrorismo spionaggio, con protagonisti un colonnello dell’arma, un magistrato,
dei reduci di Awschwitz, politici meditabondi, alti ufficiali che vogliono fare carriera ad ogni costo, spie. Il tema è evidentemente congeniale al nostro autore
che riproduce con molta efficacia l’atmosfera dei c.d. ” Anni di piombo”, inventando una serie di personaggi, tutti credibili, e tutti con un ruolo ben delineato
comprimari compresi. L’autore, forte anche delle sue esperienze personali, sa riprodurre a meraviglia il clima delle indagini, con le tensioni degli investigato-
ri, il loro agire in presa diretta, e quindi rivelando i loro dubbi, le loro paure, e questo lo ripete anche desccrivendo il covo dei terroristi, e anche questo metten-
do in primo piano i loro rapporti personali. Insomma più che i ruoli le persone.
La storia pur essendo di fantasia contiene molti riferimenti all’attualità del tempo, primo fra tutti il rapimento di Aldo Moro.Le varie fasi successive al sequestro ci vengono raccontate con una serie di flash-back che coinvolgono i vari protagonisti, dalla famiglia del sequestrato ai politici, dagli inquirenti
ai brigatisti, dai servizi segreti a quelli deviati, dai partigiani agli ebrei, perché il passato non si può dimenticare.
Riccardi tocca vari temi, l’amicizia, i rapporti tra genitori e figli, tra chi vuole giustizia e chi pretende di fare giustizia sommaria seminando nuovi lutti e nuovi
odi. Ascoli quando scopre la presenza del suo nemico del passato vorrebbe vendicarsi, ma alla fine nel libro sembra prevalere il concetto che nuovi lutti non
riscattano le ingiustizie, per cui è opportuno e doveroso fare un passo indietro e rinunciare a aggiungere nuove violenze a antiche violenze
Certamente è significativa la figura di questo difensore della legge, Leone Ascoli, che per un attimo sembra soggiacere alla voglia della vendetta.
Resta una storia amara, fatta di più storie tutte fondamentalmente amare anche se poi il nostro autoire per bocca dei suoi protagonisti, o almeno di alcuni
di essi, qualche…finestra la lascia aperta. Del resto come si sono superati i campi di sterminio, come si supererà il terrorismo, resta il fatto che la vita va
avanti, semmai a ogni singolo spetterebbe di farsi un esame di coscienza, e solo chi lo fa potrà salkvarsi, perché è nella natura umana fare il bene e il male .
Ecco perché piace questo Leone Ascoli, lui questo interrogativo se lo è già posto e superato !
GIUSEPPE PREVITI