” DEDICATO A SALVO MONTALBANO”
23 Novembre 2014” L’ORO DI SARAH ” DI ANNAMARIA FASSIO -MONDADORI
2 Dicembre 2014Una nuova storia a Casedisopra, nel cuore degli Appennini.l’estate è ormai terminata, ma ancora per il paese si vedono dei forestieri. Centro degli incontri l’osteria
di Benito dove ci si ferma o per farsi un bicchierino o per mangiare. Amdi il cameriere marocchino sta servendo da bere a due clienti singolari: uno è un geologo
che è venuto quassù per studiare il territorio, l’altro è un architetto, un inglese, che si è appassionato a questa zona e che insieme alla nipote Betty cerca di ricostrui-
re la mappa di tutte le costruzioni religiose di cui sono piene strade, sentieri e crocicchi appenninici.
Ma la pace del paese viene turbata dalla scomparsa del geologo, ma non solo, una serie di aggressioni, di cui una mortale, sconvolgono completamente il piccolo
centro. Le indagini sono affidate al giovane maresciallo dei carabinieri che si avvarrà della collaborazione di una vecchia conoscenza degli appassionati del duo
Guccini/Macchiavelli. Si tratta dell’ispettore Marco Gherardini, detto Poiana, che veramente sarebbe oberato di lavoro e di preoccupazioni perché piove continua-
mente, ma piove come piove di questi tempi, usando un brutto termine che non piace ai metereologhi ma che rende l’idea sulla montagna si stanno abbattendo una
serie di ” bombe d’acqua”. E la pioggia sta divorando interi costoni della montagna trascinando via strade, alberi, costruzioni mentre si susseguono le frane. Sembra
che una maledizione voglia colpire gli uomini colpevoli dei disastri che hanno provocato alla loro terra.
Troppi i misteri che incrinano la quiete del piccolo borgo, si parla di estrazioni di metano, di una Madonna incinta dipinta da Piero della Francesca e di altro ancora.
Marco Gherarducci è troppo innamorato del suo paese per vederlo andare in malora (ci sarebbe anche la bella inglesina di cui si è invaghito…)lui conosce bene questa
gente e anche loro lo rispettano tanto che troverà anche tra i montanari dalla scorza più dura….
Un romanzo abbastanza lungo, una serie di personaggi assai numerosi che servono a Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli per farci assaporare croci e delizie
della vita in un immaginario paesino dell’Appennino tosco-emiliano di cui ci fanno vivere passioni e emozioni, sapori e memorie. E ci fanno anche ripercorrere
quelle strade che dal ‘4oo a oggi non è che siano cambiate molto.
La montagna smotta sotto un diluvio continuo e questo ispira al duo Guccini/Macchiavelli La pioggia fa sul serio, con sottotitolo quanto mai indicativo Romanzo di
frane e altri delitti. Diluvia sulla terra, quasi un preannuncio di eventi e cose funesti su cui il grande cantaautore si sbizzarriscono in una storia che rivede protagoni-
sta l’ispettore della Forestale Marco Gherarducci. Ormai abbandonato il maresciallo Sanvito ecco questo giovane ispettore che oltre a occuparsi di boschi, di frane,
di strade, di bracconieri, di cerci, di cinghiali, di fungaioli, cerca anche di risolvere dei delitti. Già perché su questi pendii appenninici dove i nostri autori hanno sceltodi vivere dopo una intensa vita metropolitana e che quindi conoscono a menadito, hanno deciso di ambientare le loro storie usando la chiave del giallo per poter parlare anche di questa
natura che sarebbe bellissima ma non lo è più perché l’uomo l’ha trascurata, malcurata e violentata. Nessuno pulisce più i boschi, gli animali divorano tutto, le frane si
moltiplicano. E d’altra parte i paesi si spopolano, restano solo i vecchi.
Ma questa montagna sembra una manna per i giallisti, piena come è di misteri, di rifugi, di anfratti. La montagna però è anche ricca e può stimolare anche la massima
curiosità dei malintenzionati e dei malavitosi. Casedisopra è un paesino come tanti, l’oste, il maresciallo, il prete, i forestieri, la tabaccaia, i villeggianti, i vecchietti che
giocano a carte, vanno per i boschi e…soppesano i nuovi arrivati.
Succede che un giorno uno dei nuovi arrivati scompaia per essere poi ritrovato morto. Si sa che faceva delle ricerche, ma non si sa per conto di chi né quali fossero i
suoi veri scopi. E così la storia prende via via corpo, e la montagna con le sue genti, con i suoi sentieri, con le sue costruzioni fornirà via via vari indizi. Ma gli autori
si affidano anche alla storia, e , perché no, alla fantasia: ed ecco un breve cammeo dedicato a Piero della Francesca: il grande artista sta tornando da Bologna verso
la Toscana per dare un ultimo saluto alla madre morente ed ecco che la fantasia degli scrittori fa sì che il grande artista fermatosi a dormire lì tra i monti si fermi per
dipingere una Madonna con il ventre gonfio dalla maternità tipo quella di Monterchi. E notate dove ci può portare la chiave del giallo….
Ma La pioggia fa sul serio è anche un giallo d’ambiente perché se ci sono dei colpevoli da scoprire, c’è anche un altro grande protagonista, l’Appennino, che come tutte
le grandi montagne ha le sue bellezze ma anche i suoi misteri e le sue vendette. Montagne non intese come simboli di una maestosità inaccessibile ma piene di vita,
popolate, così almeno era un tempo e allora la gente voleva bene alla natura. I monti possono anche dare ospitalità ma non accettano confidenze e anche chi crede
di conoscerle è bene che non si fidi mai molto. E’ anche vero che la glorificazione del passato non deve far dimenticare che la vita della gente di montagna era assai
grama, c’era allora molta miseria.
Ma quello che i nostri autori vogliono evidenziare è l’abbandono della natura, che porta conseguenze tanto tragiche quanto inevitabili. Frane, smottamenti, pezzi
di monte che scendono giù a valle,acque che tracimano. E poi il fenomeno di quelle parti di terreno un tempo coltivate e poi abbandonate, qui il terreno, più dolce,
cede ancora più facilmente. In questo dissesto ecologico si muove l’ispettore Gherardini, forestale per vocazione, ma con il pallino delle indagini….
Questo romanzo che Macchiavelli avrebbe voluto intitolare ” Lungo l’Appennino” ma poi si è preferito ” La pioggia fa sul serio” è oltre che un giallo un libro di
denuncia. Strade interrotte che franano a valle,i sentieri vecchi di centinaia e centinaia di anni sempre più impraticabili, e anche la piaga dei villeggianti che produ-
cono con il loro comportamento ulteriori danni.
Comunque l’appassionato di gialli non tema, il duo Guccini-Macchiavelli è troppo esperto per non saper dosare i vari ingredienti di questa storia e quindi possiamo
concludere dicendo che i delitti sono due, quelli su cui indagano gli inquirenti, e quelli perpretati contro la natura.
GIUSEPPE PREVITI