” IL MALE NON DIMENTICA” DI ROBERTO COSTANTINI-MARSILIO
23 Dicembre 2014” C’ERA UNA VOLTA UNA GATTA….” DI SILVANA AGOSTINI- GIOVANE HOLDEN EDIZIONE
4 Gennaio 2015Tre racconti compongono la raccolta di La pipa di Maigret e altri racconti di Georges Simenon : La pipa di Maigret, La testimonianza del chierichetto,
Maigret e l’ispettore scorbutico.
Questi testi sono parte dei ventotto racconti che Simenon scrisse sul celebre commissario, oltre naturalmente i settantacinque romanzi, e chiaramente
le contaminazioni tra gli uni e gli altri non mancano. Ad esempio alla base de La pipe de Maigret e del romanzo Cecile est mort vi è una denuncia per uno
spostamemto di mobili in una casa, segno che vi si aggira uno sconosciuto. E Simenon sa sempre creare, sia che si tratti di romanzi che di racconti, quel
clima di tensione che sa coinvolgere sempre anche il lettore.
Ne La pipa di Maigret ( 1947) Simenon si diverte alle…spalle del suo commissario che non ritrova più nell’ufficio la sua pipa preferita. Ripercorrendo a
ritroso la mattinata al Quai des Orfévres, l’unica visita che ha ricevuto è quella di una odiosa signora signora e del figlio della stessa per una denuncia
su uno spostamento di mobili avvenuto di notte nel loro appartamento. Ma poi il giovane scompare e Maigret si mette a caccia , ma di chi? Dei rapitori o
del giovane che gli ha fregato la pipa ? Una inchiesta che vede un commissario più motivato che mai. e alla fine tutto si risolverà dimostrando che alla
fine di tutto anche le piccole cose di tutti i giorni meritano considerazione e non solo quelle eclatanti.
Ne La testimonianza del chierichetto (1946) è un racconto che Simenon sentì particolarmente perché anche lui da bambino aveva fatto il chierichetto.
Qui si parla di un delitto che solo un bambino, che alle 6 di mattina andava a servire Messa, ha visto ma quando lui lancerà l’allarme il cadavere è scom-
parso e nessuno gli crede. Solo Maigret, memore dell’infanzia, gli presta fede e piano piano entrando nella sua mentalità arriverà alla soluzione del caso.
Un racconto su una provincia triste e scorbutica(il commissario presta servizio da qualche mese in provincia) ma che viene tratteggiata così com’è,
senza orpelli, e piace perché è vera, è reale, in questo tratteggiare in poche righe un luogo o un personaggio è sempre stata una prerogativa del nostro
autore.
Terzo racconto Maigret e l’ispettore scorbutico (1946) ambientato a Parigi, Maigret si interessa di un trafficante d’alto bordo ma la sua attenzione è
maggiormente attratta da un apparente suicidio anche perché è stato annunciato con una invettiva contro la polizia. Maigret affiderà l’inchiesta allo
sfortunao ispettore Lognon anche se la seguirà passo passo e poi alla fine lascerà tutto il merito dell’impresa.
Di Simenon si parla sempre molto, la sua opera non conosce tempo, né influisce minimamente che si tratti di romanzo o di racconto, quel che conta
è cosa viene scritto, la passione e la tensione che arriva a trasmettere. Simenon è qualcosa di più o di meglio di un semplice artigiano della penna,
alternando la storia di Parigi a quella della provincia francese, sempre considerata più triste e più chiusa, ma in entrambe il male si può sempre
manifestare, sembra quasi qualunque società non ne possa fare a meno.
Difficile scegliere quale sia la misura più adatta per Simenon, la sua bravura nello scrivere è tale che il suo talento è sempre alla ribalta anche perché
tutto quanto raccontato è sempre accompagnato da una grande dose di buon senso, insomma racconti scritti a misura d’uomo perché uniscono
semplicità, realtà a uno stile narrativo di prim’ordine.
GIUSEPPE PREVITI