Il caso dei cioccolatini avvelenati – Anthony Berkeley – I gialli del Corriere della Sera
9 Marzo 2013La scala a chiocciola – Mary Roberts Rinehart – I gialli del Corriere della Sera
11 Marzo 2013Siamo nella Napoli del 1600, conosciamo una famiglia di nobili, i Baiamonte. Il capo di casa è Angelo, grande studioso ma privo di un qualsiasi senso pratico e a tal punto da aver
mandato la famiglia in rovina. Sono finiti nelle grinfie di un ex-amico di famiglia, un notaio, Giorgio Terrasecca , uomo senza scrupoli, che pratica l’usura e ha deciso per vendetta di
gettare i Baiamonte sul lastrico.
Leone Baiamonte è il primogenito, bello e coraggioso, non ha mai lavorato in vita sua, ignora tutto l’antefatto e quando ne viene a conoscenza si presenta a casa dei Terracenere per
proteggere i familiari dalla rovina, ma scoppia una rissa e nello scontro uccide il figlio del notaio. E’ costretto a fuggire e a lasciare anche Lisa la sua futura sposa.
Si reca in Messico presso uno zio missionario che ha scoperto una miniera d’argento e ha proposto al nipote di gestirla. Il giovane vede in questo la possibilità di tornare ricchi e
salvare la famiglia.
Ma le cose saranno molto più difficili del previsto, il Nuovo Mondo si rivelerà fonte di tante insidie, mentre a Napoli la famiglia Baiamonte (il padre Angelo, la madre Matilde e la sorella
Concetta) è ridotta all’indigenza più assoluta e a scelte umilianti per sopravvivere. Dure peripezie attenderanno anche Leone che solo dopo qualche anno potrà tornare a Napoli e riabbracciare i suoi. Ma intanto nella città partenopea scoppia la rivolta guidata da Masianello….
In un’epoca piena di fermenti e di tanti fatti Alfredo Colitto con La Porta del Paradiso ci presenta una storia ricca di amori e di passioni ma anche di avventure, e che si snoda, piena
di personaggi, tra due continenti.
Ci troviamo nel diciassettesimo secolo, due le famiglie protagoniste, i Biamonte e i Terrasecca. Nobili ma squattrinati i primi, ricchissimi i secondi. Prima amici inseparabili, ora
divisi da un odio profondo. Nessuno ne conosce i motivi ma qualcosa evidentemente deve essere accaduta.
Giorgio Terrasecca, il notaio usuraio, ha deciso di rovinarli per sempre reclamando il palazzo di famiglia dato in garanzia per i prestiti ricevuti. E’ l’ultima scintilla di un fuoco che da
tempo covava sotto le ceneri e che poi provocherà morti, fughe , abbandoni e nuove avventure.
La scena si sposta poi nel Nuovo Mondo dove Leone si rifugerà dopo aver ucciso il figlio del notaio.Qui incontrerà individui di ogni tipo, uomini e donne, ancora una volta odi profondi
e grandi amori, una epopea che porterà il nostro protagonista a attraversare due volte il mare, in un crescendo di situazioni e di emozioni e in un contesto storico altrettanto denso di
eventi.
In questo suo passare da un mondo all’altro per poi fare ritorno alla sua città, Leone avrà a che fare con il dominio spagnolo, la vita misera dei paesini del Messico, che più che una terra
promessa si rivelerà per lui fonte di nuove avventure, ma anche di nuovi guai, tra le prepotenze della nobiltà, le sopercherie della Chiesa, i pericoli dei briganti e le ribalderie dei malvagi.
Ma anche a Napoli troverà un gran fermento, la città mal sopporta gli spagnoli, ci sarà la rivolta contro i gabellieri e poi il breve regno di Masaniello.
Storia e fantasia si intersecano e l’autore è bravo nel farci “piombare” in mezzo a un’epoca lontana da noi, un’epoca che ci fa rivivere con la sua e anche con la…..nostra immaginazione.
Personaggi che acquisiscono quasi i connotati di personaggi reali, si fa fatica a pensare che Leone & C. siano soltanto creature di fantasia.
La porta del paradiso è un romanzo storico ma con varie sfumature, intanto non è pesante come a volte lo sono i romanzi storici, e poi è scritto con una partecipazione emotiva che
lo rende più appassionante e più convincente.
Colitto appartiene a quel gruppo di autori che non disdegnano il romanzo storico, guarnendolo di vari ingredienti , da quello propriamente relativo alla ricostruzione di un dato evento
realmente avvenuto a quello del giallo, dal mistery al fantasy, Colitto va poi considerato un esperto del genere ma anche un grande studioso e appassionato del come si fa a costruire
un romanzo di avventure, non per niente si è sempre dichiarato un grande fan di Emilio Salgari, il nostro più grande scrittore di tale genetre.
In questo suo cammino di scrittore Colitto sembra seguire un percorso che partendo dal giallo storico dei suoi precedenti e fortunati libri arriva ora ad un ulteriore passaggio. Il romanzo
storico, sia giallo sia di avventure, non deve essere considerato a se stante. Non basta definirlo tale per assicurargli una propria autonoma forza, in esso finiscono per confluire vari
materiali narrativi, guai a limitarsi alla semplice soluzione del mistero. Ne La porta del paradiso più che sapere come va a finire contano le varie prove e le vicissitudini a cui
Leone è sottoposto, e questo ne fa un personaggio assolutamente vero. Intanto è costretto a battersi contro angherie e soprusi, e questo gli permetterà di riconquistare l’more
della donna amata, e il rispetto della sorella, ma non solo, gli darà anche il diritto a rifarsi una vita serena.
Baiamonte ha avuto molti nemici, odi profondi ha suscitato nel notaio cui ha ucciso un figlio, ma anche nella bella Socorro che non accetta il suo rifiuto e pure in occasionali suoi
compagni di avventura. Alcuni lo odiano in maniera talmente forte che su si lui piovono guai e disgrazie in dismisura, ma lui con una grande forza morale saprà sempre battersi. Un
personaggio complesso, ma fondamentalmente un uomo buono e onesto che trova in se stesso la capacità di non arrendersi mai.
Più le umane cattiverie sembrano abbattersi su di lui più viene in luce il rigore morale e lo spirito di quest’uomo, il lettore finisce per fare il…tifo per lui. Va aggiunto che tutto quanto
è ambientato nel 16oo potrebbe benissimo accadere ai nostri giorni. Certe disgrazie, certe sfortune, certe cattiverie non hanno epoca, la natura umana non sembra sia mutata molto
nel corso dei secoli, quel che è capitato a Leone tutto sommato potrebbe accadere anche ai giorni nostri.
Alfredo C olitto sa bene che nel romanzo d’avventure la componente importante è il viaggio, qui si aggiunge una componente personale, parte della storia si svolge in que Messico che
lui conosce molto bene, riuscendo in effetti a trasferire al lettore emozioni e descrizioni non di maniera.
Ma nello stesso tempo Leone conserverà sempre il suo amore per la sua città di origine, Napoli, una Napoli descritta in maniera affascinante, ricostruendo quel periodo assai tormentato che portò sino a Masianello.
Romanzo d’avventure con una storia ricca di episodi, tradimenti, duelli, battaglie, amori, in un susseguirsi di fatti e di personaggi che tengono avvinto il lettore. Il romanzo si
compone di oltre 450 pagine con eroi, ribaldi, servi prezzolati, uomini di rispetto, popolani e altri ancora. Colitto tesse abilmente la sua trama muovendo con la perizia di un burattinaio
questa numerosa schiera, ma si conferma anche un vero cesellatore di parole con uno stile narrativo scorrevole e mai supponente.
Alfredo Colitto sa passare senza… bruciarsi dal fuoco del deserto alla salsedine del mare, dai toni del feuilleton con fanciulle timorate vittime dei cattivi di turno alle vivide scene
di azioni con duelli, sparatorie, massacri e chi ne ha più ne metta.
Ma altrettanto efficace nella sua realtà è la descrizione di una Napoli tutta luci e ombre., e di un Messico ancora di impronta coloniale, anche qui luci ed ombre, un paese pieno di
superstizioni e vittime indifese, pur con personaggi altruisti e disposti a sacrificarsi per gli altri.
Romanzo storico perché è un grande affresco dell’ Europa attraversata dalla guerra dei Trenta Anni e di un’America Centrale dove l’opera della Chiesa sembra essere stata foriera
di tanti danni.
Romanzo di personaggi, notevoli quelli femminili: dalla Concetta Baiamonte, che pur con indicibili sofferenze morali e materiali riesce a tenere in piedi la famiglia alla madre Matilde
all’origine di tanti odi e che si riscatta per salvare gli altri; e poi ancora la terribile Socorro che per capriccio e vendetta vuole umiliare e schiacciare Leone; e ancora Lisa e Estrella
i due grandi amori del protagonista.
Colitto ha lasciato in questa sua ultima avventura Mondino De’Liuzzi, protagonista di tanti thriller , qui il respiro è forse più profondo, sicuramente non meno coiunvolgente.
GIUSEPPE PREVITI