” LA NOTTE DELLA RABBIA” di ROBERTO RICCARDI- EINAUDI STILE LIBERO
23 Ottobre 2017” IL CLUB DELLE VECCHIE SIGNORE ” DI GEORGES SIMENON ADELPHI
30 Ottobre 2017Una notte di nebbia e ghiaccio in un piccolo paese delle Alpi, Avechot,l’auto pilotata dall’agente speciale Vogel finisce in un fosso. Lui è apparentemente illeso ma appare molto scosso, non ricorda nulla, è sporco di sangue. Una cosa è certa, lui non dovrebbe assolutamente trovarsi in quella località.
Già, Vogel era capitato in quello sperduto paese di monntagna due mesi prima quando una ragazzina era scomparsa nella nebbia mentre si recava in chiesa
per i preparativi del Natale.
In quei due mesi un caso che poteva essere una semplice fuga di una ragazzina l’intervento di Vogel l’aveva trasformato subito in un caso di rapimento e poi
in un caso mediatico di una tale risonanza che tutti i media se ne erano occupati con grande spiegamento di forze televisive e conseguentemente ne era nato
un colossale caso che aveva interessato tutta la nazione.
In tutto questo c’era lo zampino di Vogel, a lui non interessavano le indagini condotte in maniera classica, non gli interessavano i rilievi della scientifica o
i risultati del tanto decantato DNA, lui vuole una cosa sola, creare il caso, avere l’attenzione dei media,vuole le prime pagine, vuole le telecamere. Ha una
serie di amicizie, di contatti che usa non badando a niente. Questo gli serve anche per indurre i suoi superiori a stanziare sempre più fondi per ottenere un
gran risalto allo sforzo investigativo, d’altra parte ora la vasta platea d’ascolto e di partecipazione(il paese è sotto assedio…)conquistata attende delle rispo-
ste. Naturalmente in questo modo di procedere è necessario santificare la vittima e arrivare alla cattura dell’assassino.
Vogel, a parte le sue doti di investigatore, è dipinto come un uomo cinico,senza scrupoli, un egocentrio, un grande vanesio che si esalta solo parlando di se
stesso. Nel nostro caso il mistero della ragazzina scomparsa gli serve per avere un’audience televisiva adeguata all’importanza del caso.
Sono ormai passati due mesi, il caso è stato in un certo risolto, Vogel sollevato dall’incarico, ma perché allora questa notte è ricomparso ? E cosa gli è suc-
cesso ? E perché era sporco di sangue ?
L’uscita del film La ragazza della nebbia con regista lo stesso autore dell’omonimo romanzo,Donato Carrisi, ci ha fatto venire la curiosità di riprendere
in mano e rileggere questo libro uscito qualche anno fa.
In uno sperduto paesino di montagna che ha avuto un momento di fama e di ricchezza per la scoperta di un giacimento di fluoriscite ma che ora sembra
nuovamente vivacchiare la sonnolenta atmosfera viene sconvolta dall’improvvisa scomparsa di una ragazzina, Ann Lou. Giunge in paese un super poliziot-
to, Vogel, non particolarmente abile come investigatore, addirittura reduce da una figuraccia nell’ultimo caso che gli era stato affidato. Ma in una cosa è
bravissimo, nell’attirare e catturare l’interesse del grosso pubblico, manovrando stampa scritta e parlata.
E’ un uomo scontroso, vanesio, la sua vera capacità è di non arrendersi mai, e se non cìè un colpevole sarà sua…cura inventarne uno. D’altro canto lui sente
che l’opinione pubblica vuole sempre un colpevole e se ci va di mezzo un innocente che importa…
In buona parte del romanzo ci fa conoscere i vari protagonisti, usando un siungolare modo di intrecciare personaggi e tempi, con una serie di flashback che
ci fanno seguire l’evolversi della vicenda da vari punti di vista. Intanto Vogel usa con molta spregiudicatezza i vari inviati fornendo loro notizie più o meno
vere o anche delle vere e proprie anteprime.
La seconda parte del romanzo punta su un altro protagonista, un professore della scuola che frequentava la ragazzina scomparsa. Sarà presto lui il sospet-
tato principale. Cominciamo a conoscerlo, ha moglie e figlia, sono letteralmente ” fuggiti” in questo paese dove lui ora insegna per ritrovare la serenità
familiare. Come professore nelle sue lezioni afferma che il ruolo del cattivo è quello che più attrae. Ma certamente manca una prova per sbatterlo in galera
con l’accusa di un omicidio così infamante ( che stando a certe voci potrebbe essere stato preceduto da altri), ma per Vogel è più che sufficiente per ordire
una trama altrettanto infernale.
Una sroria di paura e di angosce,, di atmosfere cupe, di personaggi altrettanto cupi e angosciati, con la sorpresa di un protagonista che dovrebbe essere il
rappresentante del bene mentre l’autore ne fa una sorta di “maestro del male” soggiogato da un solo interesse, comparire sui media. Molti i colpi di scena,
la nebbia del titolo è abbastanza metaforica. Tutti sono ambigui nei loro comportamenti, nessuno è mai quel che appare.
” La giustizia non fa ascolti, la giustizia non interessa nesuno. La gente vuole un mostro,,,e io le do quello vuole”. Questo lo dice Vogel, è un po’ l’assunto
del libro e del suo personaggio principale e in questo senso la storia regge.
Forse è nella terza parte del romanzo, quella che porta alle conclusioni, che qualcosa può lasciare perplessi. Ci sono tanti temi nel corso della storia, inevita-
bilmente sono portati a sovrapporsi, ora nel libro,ma anche nel film stesso,, ebbene, ogni tema, ogni motivazione dovrebbero avere una risposta comune, uni-
taria, ma questo non avviene, ogni volta sembra si ricominci daccapo!
GIUSEPPE PREVITI