” LA PARTE DEGLI ANGELI” di KEN LOACH- 2012
3 Gennaio 2013“LA MIGLIORE OFFERTA” DI GIUSEPPE TORNATORE -2012
6 Gennaio 2013Cast: Robert Redford Shia Laboeuf Susan Sarandon Julie Christie Richard Jenkins Nich Nolte Sam Elliott Brendan Gleason Neil Gordon Britt Marling
J im Grant, avvocato, è vedovo con una figlioletta di 12 anni. La sua vita ormai è molto diversa e lontana dalla sua giovinezza con un passato di militante pacifista nel gruppo progressista
Weather undergound. Erano i tempi della guerra in Vietnam, della grande protesta giovanile, sfociata poi in una serie di scontri con la polizia ma anche in atti terroristici e in una serie di rapine, una delle quali sfociata in tragedia con l’uccisione di una guardia giurata.
L’FBI ha proseguito in tutti questi anni le ricerche dei colpevoli e l’arresto di una delle rapinatrici da grande pubblicità a questi fatti del passato. E l’esistenza ormai dimenticata dell’avvocato viene allo scoperto da un coraggioso giovane giornalista deciso a risollevare e chiarire la vecchia questione.Grant scappa perché vuole dimostrare la sua innocenza e per questo deve rintracciare a tutti i costi una vecchia compagna di lotta che sa quale è la verità dei fatti.
Molti gli anni trascorsi da quei fatti, i giovani ribelli di un tempo sono ora maturi padri o madri di famiglia. La verità è che il passato non passa mai, troppe le cicatrici lasciate aperte e per di più con la polizia sempre alla caccia dei rei. Il film sembra dire che non è tempo né di rimozione di certi atti, né di perdono o di oblio.
Robert Redford è da sempre autore impegnato in temi politici e storici, qui è un avvocato esperto di diritti civili, ma in gioventù è rimasto implicato nelle c.d. “rapine sociali” e in atti cruenti. Poi un grande silenzio è calato su lui e i suoi compagni, ma improvvisamente questo muro si sfalda e le pantere grigie dovranno nuovamente battersi per la loro libertà riaffrontando al giorno d’oggi quelli che erano stati i loro ideali. In questo divenire un ruolo importante lo recita un giovane giornalista a caccia di scoop ma poi a caccia della verità.
Redford ci ricorda quando fuggiva ai tempi de “ I giorni del condor“, tempi lontani, oggi corre con l’affanno, si deve fermare, ma il suo sguardo è sempre quello che chi lotta per qualcosa che sente giusto.
In questa pellicola dopo 40 anni dal terrorismo praticato dal movimento radicale Weather undergound torna alla luce un momento difficile della vita degli Stati Uniti. Redford lo fa non sostenendo una tesi ma offrendo l’interpretazione dei tanti protagonisti di quel momento. Alcuni hanno rinnegat0 quel passato di violenza, altri si sono dati all’insegnamento per restare tra i giovani, altri ancora sono rimasti fedeli agli ideali di un tempo preferendo la clandestinità. Infine c’è chi non regge al rimorso di ciò che ha fatto e medita di costituirsi.
E’ un mondo di anziani, di sopravvissuti quello che vediamo, colpisce semmai il disinteresse dei giovani di oggi, lo stesso giornalista si muove per affermare se stesso, per “capitalizzare”
una storia ai fini della carriera più che amore della verità, almeno nella fase iniziale.
Tratto dal romanzo di Neil Gordon (The company you keep ) assistiamo quindi a un lungo inseguimento che via via evidenzia molti problemi e molti avvenimenti. Assai accurata anche la scelta delle parole e dei dialoghi. Robert Redford ancora una volta affronta temi a lui cari, pace, giustizia, libertà e anche un accenno a un giornalismo più corrotto che libero.
Il cast è composto da una vera parata di vecchie glorie dallo stesso Redford alla Christie, belli ma sfioriti, dalla Sarandon a Nolte, da Jenkins a Gleason, un vero e proprio bagno di nostalgia…
Ci vengono raccontate le proteste di una generazione che ha lottato, magari in forme non consone, contro una situazione di disagio sociale e economico, attraverso le parole di questi uomini e donne che quaranta anni fa volevano cambiare il mondo.
Perché questo titolo “ La regola del silenzio “ ? Perché alla fine il nostro scalpitante giornalista deve scegliere se continuare il proprio lavoro pubblicando quello che sa o tacere per rispetto
verso chi vi era coinvolto e che ha cercato di rifarsi una vita. C’è un colloquio significativo tra l’ex pacifista terrorista e il giovane cronista. L’avvocato gli dice che se cerca dei segreti, una volta che li abbia trovati dovrà necessariamente confrontarsi con se stesso e anche lui schierarsi.
Il titolo originale recita “ La compagnia che ti scegli ” forse indica ancor meglio il senso della storia. A quel tempo si combatté il sistema e i giovani sensibili potevano anche scegliere
quella causa, oggi purtroppo i giovani se lottano lottano per entrare nel sistema.
GIUSEPPE PREVITI