” PULVIS ET UMBRA” DI ANTONIO MANZINI- SELLERIO EDITORE
2 Ottobre 2017” PUNTAZZA ” di SIMONE INNOCENTI—L’ ERUDITA EDIZIONI
15 Ottobre 2017Il commissario Strega, un ottimo poliziotto nonché un grosso esperto di psicologia e criminologia, è malvisto e osteggiato dai coleghi dopo che ‘ stato accu-
sato di aver provocato la morte di un collega. Nonostante sia stato reintegrato in servizio dalla commissione disciplinare il clima verso di lui non è affat-
to cambiato. Gli viene affidata l’indagine sul suicidio di un collega della omicidi, i suoi superiori vogliono che il caso sia chiuso alla svelta, ma lui non ci sta.
Ha notato delle incongruenze nella ricostruzione dei fatti e poi, avendo conosciuto la vittima, non la ritiene un tipo da suicidio, e così continua a indagare
nonostante i divieti dei suoi superiori. Ben presto costaterà che la sua ipotesi era giusta ma man mano che prosegue si accorge che la verità è di quelle
che nessuno vorrebbe venisse a galla….
Vito Strega, commissario di polizia, un uomo sensibile nonostante il fisico possente, ha perso tutto, in particolare la stima dei colelghi che lo incolpano diu
avere ucciso uno di loro. Eppure Strega sa che le cose non sono quellle che appaiono e quindi cerca di sopravvivere, anche se gli è rimasto solo l’affetto della
sua gatta.
Ma in La scelta del buio Pier Giorgio Pulixi sa cogliere in poche parole le emozioni, le emotività,le sensazioni dei vari personaggi, da Manuela, la figlia del
poliziotto presunto suicida a Maja la ragazza sfuggita al giro della prostituzione che quando pensa di aver risolto i guai per se e per il figlioletto si ritrova
invece alla resa dei conti finale.
Questa è una storia veramente appassionante, pur nella sua quasi totale assenza di speranza, una vera e propria marcia verso l’inferno, Il buio ci circonda,
non tanto quello atmosferico, quanto quello delle anime. Un mondo dove il male supera ogni limite, dove i poliziotti, per ilo loro mestiere, sono costretti
a affrontarlo e combatterlo, ma, tenendo conto che i poliziotti sono prima di tutto uomini, anche in loro può albergare o sopravvenire il buio.
Canti del male è la serie di cui è protagonista il commissario Strega, il primo a essere vittima del “buio dell’animo” è proprio lui , questo poliziotto imponente
un fisico da far paura, ma anche tre lauree, la separazione dalla moglie che ancora ama, la brutta storia della morte del collega.
Ma Vito non demorde, accetta tutto, le ingiurie, le male parole dei colleghi, ma lui va avanti, cercando, e ci riuscirà, di ritrovare la fiducia in se stesso e nella
giustizia che vuole assolutamente far trionfare.
” Alcune persone nascono con il buio dentro altre nel buio ci devono entrare per catturare chi ha deciso di vivere nell’oscurità,,,”, ecco la vita di questo po-
liziotto che solo nella lotta al male riesce ancora a trovare una ragione di vita.
Ne La scelta del buio uno dei motivi portanti della storia è che Strega viene chiamato a indagare su un suicidio di un poliziotto che potrebbe essere la sua copia,
burbero, con pochi amici, ma attaccatissimo al lavoro. Colpisce la somiglianza tra i due, Strega vi vede quasi un altro se stesso e per questo probabilmente non
vuole accettare l’idea del suicidio, sono entrambi due lottatori, perché togliersi la vita ?
Con questa figura di commissario l’ autore ci riporta al personaggio che si batte solo contro tutti, d’altra Strega non accetta verità di comodo, lui vuole che sia
fatta giustizia per le vittime a costo di rimetterci personalmente.
Un viaggio simbolico nei più profondi recessi dell’anima, una zona pericolosa perché tutti corriamo il rischio che prendano il sopravvento, essendo il confine
tra il male e il bene quanto mai labile e indefinito.
Nessun personaggio, nemmeno lo stesso protagonista è immune da sensi di colpa, tutti son o fragili o compromessi.Vito Strada ha scelto do compiere sino
in fondo il suo lavoro, probabilmente vi vede l’unica possibilità per riscattarsi o espiare le sue colpe.
Giorgio Pulixi è abile nel costruire questa storia a metà tra il thriller psicologico e il noir poliziesco. Tutto servito da uno stile di narrazione scorrevole, mai
pesante, con varietà di dialoghi e situazioni. Molti i personaggi, maschili e femminili, di cui viviamo stato d’animo e sensazioni, alcuni con un tocco di
freschezza ben accetto in una storia che non da molto respiro. Accenniamo a Jessica la ragazzina del piano di sopra che ogni tanto va a trovare Vito e porta§un po’ di sollievo in quest’uomo che si considera un “sopravvissuto suo malgrado”.
GIUSEPPE PREVITI